Casarini: «Il Novara è la scelta giusta»

Casarini: «Il Novara è la scelta giusta»
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NOVARA - Una sfida ricca di ex. Novara-Virtus Lanciano sarà anche una partita dal sapore particolare per tanti azzurri: oltre a mister Marco Baroni saranno in campo anche Magnus Troest e Federico Casarini, tutti protagonisti di quel 3-0 inflitto due anni fa agli azzurri al “Piola”. Adesso sono dall’altra parte della barricata: «Nei primi due mesi e mezzo eravamo in testa, poi quarti al giro di boa – racconta il centrocampista – Peccato per il mancato approdo ai play off, che mancammo di due punti quando l’obiettivo era la salvezza. Fu una stagione positiva».

Proprio dall’Abruzzo ripartì la carriera di Casarini: «Dopo un anno e mezzo senza continuità cercavo una piazza che mi desse fiducia – prosegue – E’ un’esperienza che ricordo con piacere e conosco bene le qualità del Lanciano. Una squadra tosta, con un gruppo solido e consolidato da anni. Dovremo stare molto attenti, non mollano mai. Siamo preparati, abbiamo fiducia e vogliamo i tre punti, perché puntiamo ad allungare la nostra striscia e perché siamo in casa».

Tra quel Lanciano e il Novara attuale c’è qualche analogia? «Il mister è lo stesso e lavora nello stesso modo, curando la linea difensiva – aggiunge Casarini – Un altro aspetto simile è il gruppo. Come a Lanciano ho trovato una squadra che ti accoglie bene, ti fa sentire parte del progetto».

Per il mediano di Carpi ci sono tutti i presupposti per provare a scrivere un finale diverso: «Basta un attimo per trovarsi su o giù in poche settimane – ammonisce Casarini – E’ un mese e mezzo che stiamo andando forte, ma dobbiamo  dare continuità ai risultati».

Dopo la scadenza del contratto a Bologna la scelta di Novara si è rivelata azzeccata: «La scelta di lasciare Bologna è dipesa dalla società - ribadisce - Io ho dato tutto me stesso, fin dalle giovanili, e credo di aver disputato un buon campionato. Non ha più importanza, sono contento di essere a Novara per tutto: squadra, gruppo e stile di vita. Spero di togliermi soddisfazioni, il calciatore vive per provare emozioni. Mi è stato prospettato un progetto di più anni, con idee chiare, che valgono. Questa è una piazza importante».

E sta dimostrando il suo valore, anche nel centrocampo a due: «Non l’avevo mai fatto, mi sono dovuto abituare ma cambia poco. Abbiamo trovato il nostro equilibrio ed è stato facile per me».

Sabato inizia il tour de force con 6 partite in 20 giorni: «Come si affronta? Con grande impegno e testa giusta - risponde - Siamo in fiducia e puntiamo a fare più punti possibili da qui alla fine dell’anno».

Sicuramente ci sarà bisogno di tutti, a partire da Simone Pesce: «Sto giocando poco e per un giocatore è sempre dura - sottolinea - Chi sta scendendo in campo sta facendo benissimo ed è difficile trovare spazio. Il mio compito è dare sempre il 100% per mettere in difficoltà l’allenatore».

Baroni ha spesso detto che può contare su 26 titolari: «Quest’anno la rosa è completa in ogni reparto, con due giocatori per ruolo dello stesso livello - aggiunge - La competizione è una cosa sana, alza il livello e porta beneficio al gruppo, a patto che non venga fatta per tornaconto personale».

Nell’ultimo giorno di mercato Pesce ha ammesso di essere stato vicino a lasciare il Novara, tra qualche settimana si riapre la campagna trasferimenti: «La mia volontà era quella di non andare via anche se ho ricevuto offerte che non si sono concretizzate - sottolinea - Ho ancora un anno di contratto e la mia intenzione non è cambiata. Poi vedremo se ci saranno dinamiche diverse».

La squadra ha trovato un suo equilibrio e questo può cambiare gli obiettivi iniziali? «L’obiettivo rimane quello - esclama Pesce - E’ arrivato l’80-85% di giocatori nuovi e non era facile subito integrarsi e capirsi. Prima raggiungiamo i 50 punti, poi possiamo dare un segnale al campionato. Dobbiamo continuare così, con questa voglia di aiutarci in campo».

Il ruolo dei senatori sembra il valore aggiunto: «Sappiamo come si vive lo spogliatoio - conclude Pesce - Di sicuro i risultati aiutano. Quando c’è una buona armonia si accetta tutto di buon grado. Il nostro ruolo e fare da collante con i giovani e gli ultimi arrivati, affrontando con raziocinio i momenti di buio».

Paolo De Luca

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 3 dicembre 2015

NOVARA - Una sfida ricca di ex. Novara-Virtus Lanciano sarà anche una partita dal sapore particolare per tanti azzurri: oltre a mister Marco Baroni saranno in campo anche Magnus Troest e Federico Casarini, tutti protagonisti di quel 3-0 inflitto due anni fa agli azzurri al “Piola”. Adesso sono dall’altra parte della barricata: «Nei primi due mesi e mezzo eravamo in testa, poi quarti al giro di boa – racconta il centrocampista – Peccato per il mancato approdo ai play off, che mancammo di due punti quando l’obiettivo era la salvezza. Fu una stagione positiva».

Proprio dall’Abruzzo ripartì la carriera di Casarini: «Dopo un anno e mezzo senza continuità cercavo una piazza che mi desse fiducia – prosegue – E’ un’esperienza che ricordo con piacere e conosco bene le qualità del Lanciano. Una squadra tosta, con un gruppo solido e consolidato da anni. Dovremo stare molto attenti, non mollano mai. Siamo preparati, abbiamo fiducia e vogliamo i tre punti, perché puntiamo ad allungare la nostra striscia e perché siamo in casa».

Tra quel Lanciano e il Novara attuale c’è qualche analogia? «Il mister è lo stesso e lavora nello stesso modo, curando la linea difensiva – aggiunge Casarini – Un altro aspetto simile è il gruppo. Come a Lanciano ho trovato una squadra che ti accoglie bene, ti fa sentire parte del progetto».

Per il mediano di Carpi ci sono tutti i presupposti per provare a scrivere un finale diverso: «Basta un attimo per trovarsi su o giù in poche settimane – ammonisce Casarini – E’ un mese e mezzo che stiamo andando forte, ma dobbiamo  dare continuità ai risultati».

Dopo la scadenza del contratto a Bologna la scelta di Novara si è rivelata azzeccata: «La scelta di lasciare Bologna è dipesa dalla società - ribadisce - Io ho dato tutto me stesso, fin dalle giovanili, e credo di aver disputato un buon campionato. Non ha più importanza, sono contento di essere a Novara per tutto: squadra, gruppo e stile di vita. Spero di togliermi soddisfazioni, il calciatore vive per provare emozioni. Mi è stato prospettato un progetto di più anni, con idee chiare, che valgono. Questa è una piazza importante».

E sta dimostrando il suo valore, anche nel centrocampo a due: «Non l’avevo mai fatto, mi sono dovuto abituare ma cambia poco. Abbiamo trovato il nostro equilibrio ed è stato facile per me».

Sabato inizia il tour de force con 6 partite in 20 giorni: «Come si affronta? Con grande impegno e testa giusta - risponde - Siamo in fiducia e puntiamo a fare più punti possibili da qui alla fine dell’anno».

Sicuramente ci sarà bisogno di tutti, a partire da Simone Pesce: «Sto giocando poco e per un giocatore è sempre dura - sottolinea - Chi sta scendendo in campo sta facendo benissimo ed è difficile trovare spazio. Il mio compito è dare sempre il 100% per mettere in difficoltà l’allenatore».

Baroni ha spesso detto che può contare su 26 titolari: «Quest’anno la rosa è completa in ogni reparto, con due giocatori per ruolo dello stesso livello - aggiunge - La competizione è una cosa sana, alza il livello e porta beneficio al gruppo, a patto che non venga fatta per tornaconto personale».

Nell’ultimo giorno di mercato Pesce ha ammesso di essere stato vicino a lasciare il Novara, tra qualche settimana si riapre la campagna trasferimenti: «La mia volontà era quella di non andare via anche se ho ricevuto offerte che non si sono concretizzate - sottolinea - Ho ancora un anno di contratto e la mia intenzione non è cambiata. Poi vedremo se ci saranno dinamiche diverse».

La squadra ha trovato un suo equilibrio e questo può cambiare gli obiettivi iniziali? «L’obiettivo rimane quello - esclama Pesce - E’ arrivato l’80-85% di giocatori nuovi e non era facile subito integrarsi e capirsi. Prima raggiungiamo i 50 punti, poi possiamo dare un segnale al campionato. Dobbiamo continuare così, con questa voglia di aiutarci in campo».

Il ruolo dei senatori sembra il valore aggiunto: «Sappiamo come si vive lo spogliatoio - conclude Pesce - Di sicuro i risultati aiutano. Quando c’è una buona armonia si accetta tutto di buon grado. Il nostro ruolo e fare da collante con i giovani e gli ultimi arrivati, affrontando con raziocinio i momenti di buio».

Paolo De Luca

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 3 dicembre 2015

 

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