Evacuo vuole fare grande il Novara Calcio
NOVARA - Capitan Evacuo ha suonato la riscossa del Novara. Il ritorno in campo del centravanti di Pompei è coinciso guarda caso con la ripartenza della squadra di Baroni.
Ma, da vero leader, Felice preferisce mettere in evidenza il lavoro della squadra: «Le due vittorie sono una coincidenza - spiega il bomber - Non è merito mio, bensì dell’atteggiamento mentale di tutta la squadra. E’ indubbio che gare come il derby o come quella contro una delle squadre più forti ci ha dato grandi motivazioni». «E’ un campionato davvero equilibrato - aggiunge - La B si è livellata molto negli ultimi anni, dando la possibilità a diverse squadre di pensare in grande. Chi è più costante durante l’anno può avvantaggiarsi. Le classifiche sono ancora in costruzione, dobbiamo fare sempre il massimo e mettere più fieno possibile in cascina fino a dicembre. A gennaio capiremo quale sarà il nostro obiettivo».
Evacuo ha sofferto in silenzio: «A livello personale ho un po’ sofferto per essere stato poco utilizzato all’inizio - ammette - Dall’altro lato penso che questa squadra sia piena di giocatori validi e grandi professionisti».
A 33 anni ha accettato con convinzione la sfida di essere protagonista anche in serie cadetta: «In carriera ho sempre fatto la scelta di cercare una squadra per vincere il campionato - racconta - Giocare per vincere ti dà uno stimolo in più, un’emozione diversa. Quando l’obiettivo è la salvezza la vivi diversamente, può diventare un pericolo se non metti in campo tutto quello che hai».
Ma l’attaccante un sogno nel cassetto ce l’ha: «Cerco di affrontare le partite nel miglior modo possibile per la squadra e per me - risponde - Raggiungere la doppia cifra è l’obiettivo personale. Un attaccante vive per il gol anche se so che in questa categoria è più difficile».
E la scelta di rimanere qui è stata dettata dalla voglia di misurarsi con la serie B: «A Novara sono stato bene - dichiara - Ho detto subito al direttore che la mia volontà era quella di rimanere nonostante le numerose offerte e intendo dare il massimo fino alla fine».
Come si spiega la metamorfosi della squadra? «In un campionato ci sono dei momenti in cui bisogna giocare di spada e non di fioretto - attacca - Dopo Terni ci siamo trovati in una situazione di classifica sgradevole, pur sapendo che quello che mancava erano solo i risultati, ed è uscito fuori l’orgoglio»
Serve tempo per formare una squadra: «Questo Novara ha qualità - risponde - Il mister ha portato idee nuove e una nuova filosofia e tocca a noi amalgamarci il prima possibile per diventare una squadra vincente. I pochi gol? Abbiamo un grande parco attaccanti e tutti daranno il proprio contributo. Io in coppia con Galabinov? Tutti possono giocare insieme. La penso come il mister, non deve diventare un assillo, l’importante è che ci sia l’applicazione giusta e il sacrificio».
Evacuo crede ciecamente in questo Novara: «Il gruppo dell’anno scorso è stato il più bello in cui abbia vissuto - conclude - Se riusciamo ricrearlo possiamo divertirci. Sappiamo che Vicenza non è un campo facile, ma noi in questo momento dobbiamo dare seguito a un trend positivo. Con i risultati si accrescono le certezze».
Paolo De Luca
Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 22 ottobre 2015
NOVARA - Capitan Evacuo ha suonato la riscossa del Novara. Il ritorno in campo del centravanti di Pompei è coinciso guarda caso con la ripartenza della squadra di Baroni.
Ma, da vero leader, Felice preferisce mettere in evidenza il lavoro della squadra: «Le due vittorie sono una coincidenza - spiega il bomber - Non è merito mio, bensì dell’atteggiamento mentale di tutta la squadra. E’ indubbio che gare come il derby o come quella contro una delle squadre più forti ci ha dato grandi motivazioni». «E’ un campionato davvero equilibrato - aggiunge - La B si è livellata molto negli ultimi anni, dando la possibilità a diverse squadre di pensare in grande. Chi è più costante durante l’anno può avvantaggiarsi. Le classifiche sono ancora in costruzione, dobbiamo fare sempre il massimo e mettere più fieno possibile in cascina fino a dicembre. A gennaio capiremo quale sarà il nostro obiettivo».
Evacuo ha sofferto in silenzio: «A livello personale ho un po’ sofferto per essere stato poco utilizzato all’inizio - ammette - Dall’altro lato penso che questa squadra sia piena di giocatori validi e grandi professionisti».
A 33 anni ha accettato con convinzione la sfida di essere protagonista anche in serie cadetta: «In carriera ho sempre fatto la scelta di cercare una squadra per vincere il campionato - racconta - Giocare per vincere ti dà uno stimolo in più, un’emozione diversa. Quando l’obiettivo è la salvezza la vivi diversamente, può diventare un pericolo se non metti in campo tutto quello che hai».
Ma l’attaccante un sogno nel cassetto ce l’ha: «Cerco di affrontare le partite nel miglior modo possibile per la squadra e per me - risponde - Raggiungere la doppia cifra è l’obiettivo personale. Un attaccante vive per il gol anche se so che in questa categoria è più difficile».
E la scelta di rimanere qui è stata dettata dalla voglia di misurarsi con la serie B: «A Novara sono stato bene - dichiara - Ho detto subito al direttore che la mia volontà era quella di rimanere nonostante le numerose offerte e intendo dare il massimo fino alla fine».
Come si spiega la metamorfosi della squadra? «In un campionato ci sono dei momenti in cui bisogna giocare di spada e non di fioretto - attacca - Dopo Terni ci siamo trovati in una situazione di classifica sgradevole, pur sapendo che quello che mancava erano solo i risultati, ed è uscito fuori l’orgoglio»
Serve tempo per formare una squadra: «Questo Novara ha qualità - risponde - Il mister ha portato idee nuove e una nuova filosofia e tocca a noi amalgamarci il prima possibile per diventare una squadra vincente. I pochi gol? Abbiamo un grande parco attaccanti e tutti daranno il proprio contributo. Io in coppia con Galabinov? Tutti possono giocare insieme. La penso come il mister, non deve diventare un assillo, l’importante è che ci sia l’applicazione giusta e il sacrificio».
Evacuo crede ciecamente in questo Novara: «Il gruppo dell’anno scorso è stato il più bello in cui abbia vissuto - conclude - Se riusciamo ricrearlo possiamo divertirci. Sappiamo che Vicenza non è un campo facile, ma noi in questo momento dobbiamo dare seguito a un trend positivo. Con i risultati si accrescono le certezze».
Paolo De Luca
Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 22 ottobre 2015