«Il Novara più bello della stagione»
La sfida tra presente e passato l’ha vinta Boscaglia. Il suo Novara ha imbrigliato il Benevento, una delle big di questo campionato, rendendolo praticamente inoffensivo.Una grande soddisfazione per il tecnico siciliano, che stavolta fatica a trattenere la sua soddisfazione: «Quando giochi una partita del genere, contro una squadra forte, e meriti di stravincerla, come sempre all’ultimo può succedere di tutto. Per questo ho richiamato l’attenzione della squadra. Loro non hanno mai tirato in porta, potevamo raddoppiare. Abbiamo giocato una grandissima gara, forse la migliore da quando sono qui».Insomma, gli azzurri hanno fatto quello che dovevano fare. Eppure l’assenza improvvisa di Galabinov aveva un po’ disorientato, nel primo tempo, Da Costa e compagni: «Avevamo preparato la gara in una maniera e se ti viene a mancare un giocatore come Andrej ti scombina un po’ i piani - concorda Boscaglia - Ho deciso di tenere i due attaccanti, gettando nella mischia un ragazzo del ‘98, che però ha una personalità straordinaria e potrà diventare un grande calciatore. Abbiamo reagito bene».E nella ripresa è emersa la voglia di vincere: «Per come siamo strutturati veniamo fuori un po’ alla distanza - replica - Fisicamente stiamo bene e sono contento per come l’abbiamo gestita, mettendo il bavaglio ad un attacco straordinario e non permettendo mai l’uno contro uno».Ora cambiano le prospettive? Boscaglia ha un solo obiettivo in testa: «Penso che dobbiamo fare 7-8 punti per mettere in cassaforte la salvezza, poi se ci sarà tempo semmai penseremo ad altro. Dobbiamo stare sempre molto attenti, serve calma. Io sono un ottimista per natura, ma sappiamo quello che ci aspetta. Andiamo avanti con cautela».Marco Baroni si consola con gli applausi sinceri che lo stadio gli ha tributato: «Una cosa è certa, a Novara ho dato tutto me stesso e lo scorso anno penso di aver fatto un buon lavoro. E’ giunto il momento però di guardare avanti, sia io sia il Novara».Ma l’allenatore fiorentino non concorda sul fatto che ci si sarebbe potuto aspettare di più dal suo Benevento: «Abbiamo disputato un primo tempo importante, sempre con il dominio del gioco - commenta Baroni - Fino al gol di Troest non avevamo mai rischiato. Ci è venuto a mancare qualcosa in attacco, senza Ciciretti e con l’uscita di Ceravolo. Il nostro possesso palla non è stato accompagnato dalla pericolosità in avanti. Il Novara, che è una squadra fisica con giocatori importanti, stava molto basso e chiuso. Come con il Bari questa non è una sconfitta meritata. Dobbiamo rialzare subito la testa».E la squadra è partita ieri pomeriggio in pullman alla volta di Ascoli dove domani alle 15 gli azzurri scenderanno in campo al “Del Duca” contro un’altra squadra infarcita di ex: saranno ben cinque le vecchie conoscenze, il ds Cristiano Giaretta, l’allenatore Alfredo Aglietti, e i calcaitori Luigi Giorgi, Guillaume Gigliotti e Flavio Lazzari. Paolo De LucaLeggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 2 marzo 2017
La sfida tra presente e passato l’ha vinta Boscaglia. Il suo Novara ha imbrigliato il Benevento, una delle big di questo campionato, rendendolo praticamente inoffensivo.Una grande soddisfazione per il tecnico siciliano, che stavolta fatica a trattenere la sua soddisfazione: «Quando giochi una partita del genere, contro una squadra forte, e meriti di stravincerla, come sempre all’ultimo può succedere di tutto. Per questo ho richiamato l’attenzione della squadra. Loro non hanno mai tirato in porta, potevamo raddoppiare. Abbiamo giocato una grandissima gara, forse la migliore da quando sono qui».Insomma, gli azzurri hanno fatto quello che dovevano fare. Eppure l’assenza improvvisa di Galabinov aveva un po’ disorientato, nel primo tempo, Da Costa e compagni: «Avevamo preparato la gara in una maniera e se ti viene a mancare un giocatore come Andrej ti scombina un po’ i piani - concorda Boscaglia - Ho deciso di tenere i due attaccanti, gettando nella mischia un ragazzo del ‘98, che però ha una personalità straordinaria e potrà diventare un grande calciatore. Abbiamo reagito bene».E nella ripresa è emersa la voglia di vincere: «Per come siamo strutturati veniamo fuori un po’ alla distanza - replica - Fisicamente stiamo bene e sono contento per come l’abbiamo gestita, mettendo il bavaglio ad un attacco straordinario e non permettendo mai l’uno contro uno».Ora cambiano le prospettive? Boscaglia ha un solo obiettivo in testa: «Penso che dobbiamo fare 7-8 punti per mettere in cassaforte la salvezza, poi se ci sarà tempo semmai penseremo ad altro. Dobbiamo stare sempre molto attenti, serve calma. Io sono un ottimista per natura, ma sappiamo quello che ci aspetta. Andiamo avanti con cautela».Marco Baroni si consola con gli applausi sinceri che lo stadio gli ha tributato: «Una cosa è certa, a Novara ho dato tutto me stesso e lo scorso anno penso di aver fatto un buon lavoro. E’ giunto il momento però di guardare avanti, sia io sia il Novara».Ma l’allenatore fiorentino non concorda sul fatto che ci si sarebbe potuto aspettare di più dal suo Benevento: «Abbiamo disputato un primo tempo importante, sempre con il dominio del gioco - commenta Baroni - Fino al gol di Troest non avevamo mai rischiato. Ci è venuto a mancare qualcosa in attacco, senza Ciciretti e con l’uscita di Ceravolo. Il nostro possesso palla non è stato accompagnato dalla pericolosità in avanti. Il Novara, che è una squadra fisica con giocatori importanti, stava molto basso e chiuso. Come con il Bari questa non è una sconfitta meritata. Dobbiamo rialzare subito la testa».E la squadra è partita ieri pomeriggio in pullman alla volta di Ascoli dove domani alle 15 gli azzurri scenderanno in campo al “Del Duca” contro un’altra squadra infarcita di ex: saranno ben cinque le vecchie conoscenze, il ds Cristiano Giaretta, l’allenatore Alfredo Aglietti, e i calcaitori Luigi Giorgi, Guillaume Gigliotti e Flavio Lazzari. Paolo De LucaLeggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 2 marzo 2017