L’Igor Volley non si riscatta con la Pomì

L’Igor Volley non si riscatta con la Pomì
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NOVARA - Davanti a spalti gremiti quasi in ogni ordine di posto l’Igor Volley non riesce a riscattarsi dalla sconfitta subita sette giorni prima a Bergamo e deve cedere in un’ora e cinquanta di gioco anche di fronte alla Pomì Casalmaggiore. In un certo qual modo la seconda sconfitta consecutiva per la truppa di Fenoglio ha avuto molte similitudini con la precedente; squadra sempre in rincorsa, quasi inesistente a muro, disattenta sui pallonetti, incapace di trovare la chiave per far svoltare il match dalla propria parte. La Pomì, si è dimostrata invece formazione quadrata, organizzata, tutt’altro che fisicamente provata dagli impegni ravvicinati che ha dovuto sostenere negli ultimi 20 giorni ed in cui gli innesti di Lucia Bosetti e Samanta Fabris si sono già fatti pesantemente sentire, ha avuto il merito di scoperchiare al momento giusto le “magagne” novaresi e portarsi a casa i tre punti in palio che la issano in vetta alla classifica di A1 con 10 punti. Igor e Pomì sono in campo con le loro migliori formazioni possibili. Fenoglio preferisce ancora una volta Plak a Pietersen in posto 4 come a Bergamo ma l’inizio della giovane e potente olandese non è dei migliori, così come per il resto della squadra che deve rincorrere le ospiti che provano a scappare subito. Sul -3 (5-8) la panchina azzurra è già costretta a fermare il gioco e al rientro in campo, Barun è protagonista del guizzo che permette di ricucire lo svantaggio fino a -1 (7-8). Come a Bergamo sette giorni prima, Novara non riesce però a invertire la tendenza ed a prendere in mano il match; due battute errate e due palle lunghe di Plak e Piccinini riaprono la falla. Fenoglio toglie Plak per Donà e poi deve stoppare ancora sotto di 4 (14-18). Samanta Fabris, la ex tanto attesa (24 pt per lei alla fine ndr), non sbaglia un colpo dalla sua posizione preferita e la Igor la soffre terribilmente. Il set va in archivio a favore delle casalasche (20-25). Per Novara troppo poco nel parziale il 29% in attacco ed i 6 errori. Nella seconda frazione dentro subito Pietersen per una deludente Plak e con il nuovo assetto l’Igor parte subito con un doppio di Barun ed un attacco diagonale della olandese per l’iniziale 3-0. Si scalda il PalaIgor sui due ace consecutivi di Barun che portano Novara avanti di 4 lunghezze (8-4) e immediato time out di Gianni Caprara che deve poi doppiare la richiesta sul -6 (7-13) dopo che la fast di Chirichella, ben servita da Dijkema, riesce ad andare a segno tre volte consecutivamente evitando il muro di Bosetti e Gibbemayer. Le azzurre però hanno nelle coperture dietro al muro le difficoltà maggiori; la Pomì infatti, giocando con pallonetti chirurgici, riesce a sorprendere Novara e portarsi fino a -2 (15-13). Il video check spazientisce pubblico e squadre in tre occasioni consecutive; troppo il tempo tra richieste, verifica ed esito a dimostrazione che l’apparecchiatura non è ancora al top. Passano infatti in totale più di 5’ per definire il punto del 18-14 di Novara su palla lunga di Fabris e poi un tentativo di ace appena fuori di Piccinini per il 19-15. La P2 azzurra (Piccinini-Pietersen) portano successivamente Novara 23-17 ma la Pomì reagisce, riduce sino a 23-20 ma ancora Pietersen e Bonifacio chiudono la frazione del pareggio (25-21). La prima parte di terzo set si gioca punto a punto; da una parte Barun e Pietersen, dall’altra Fabris e Tirozzi, fanno a gara a chi tira più forte ma ci sono anche tante difese che tengono palla viva ed infiammano la platea. L’equilibrio si spezza solo dopo l’11 pari; due giocate sporche si risolvono a favore delle rosa di Caprara, Piccinini si fa murare da Stevanovic per il +3 Casalmaggiore (11-14). Il time out di Fenoglio non sortisce effetti perché al rientro in campo Fabris si scatena in battuta mettendo in difficoltà Novara che deve cedere altri 3 punti (11-17). L’Igor non sa reagire, accumula ancora altri errori su errori e la Pomì ringrazia portandosi facilmente a casa il set (17-25). Il quarto set l’Igor deve dare tutto ma invece di nuovo deve subito rincorrere (4-6); con fatica il riaggancio è targato Chirichella (6-6) ma il gioco delle cremonesi ha troppa varietà in attacco, solidità a muro e difesa al contrario di quello azzurro che appare con poche certezze a cui attaccarsi. Malgrado ciò la squadra riesce a stare in scia (10-11) grazie a Pietersen, costante positiva in tutte le posizioni, e poi approfittando di due palle lunghe di Stevanovic e Fabris, le azzurre impattano (15-15) facendo credere di poter girare il set a proprio favore. E’ solo però una illusione perché sono nuovamente gli errori a togliere le speranze novaresi di poter portare il tutto al tgie break. La Pomì approfitta delle amnesie azzurre, spinge e scappa via (16-20) e quì Novara non ha più forze in corpo e deve lasciare definitivamente strada alle casalasche che, come nella frazione precedente, non lasciano scampo (21-25).

Attilio Mercalli    

NOVARA - Davanti a spalti gremiti quasi in ogni ordine di posto l’Igor Volley non riesce a riscattarsi dalla sconfitta subita sette giorni prima a Bergamo e deve cedere in un’ora e cinquanta di gioco anche di fronte alla Pomì Casalmaggiore. In un certo qual modo la seconda sconfitta consecutiva per la truppa di Fenoglio ha avuto molte similitudini con la precedente; squadra sempre in rincorsa, quasi inesistente a muro, disattenta sui pallonetti, incapace di trovare la chiave per far svoltare il match dalla propria parte. La Pomì, si è dimostrata invece formazione quadrata, organizzata, tutt’altro che fisicamente provata dagli impegni ravvicinati che ha dovuto sostenere negli ultimi 20 giorni ed in cui gli innesti di Lucia Bosetti e Samanta Fabris si sono già fatti pesantemente sentire, ha avuto il merito di scoperchiare al momento giusto le “magagne” novaresi e portarsi a casa i tre punti in palio che la issano in vetta alla classifica di A1 con 10 punti. Igor e Pomì sono in campo con le loro migliori formazioni possibili. Fenoglio preferisce ancora una volta Plak a Pietersen in posto 4 come a Bergamo ma l’inizio della giovane e potente olandese non è dei migliori, così come per il resto della squadra che deve rincorrere le ospiti che provano a scappare subito. Sul -3 (5-8) la panchina azzurra è già costretta a fermare il gioco e al rientro in campo, Barun è protagonista del guizzo che permette di ricucire lo svantaggio fino a -1 (7-8). Come a Bergamo sette giorni prima, Novara non riesce però a invertire la tendenza ed a prendere in mano il match; due battute errate e due palle lunghe di Plak e Piccinini riaprono la falla. Fenoglio toglie Plak per Donà e poi deve stoppare ancora sotto di 4 (14-18). Samanta Fabris, la ex tanto attesa (24 pt per lei alla fine ndr), non sbaglia un colpo dalla sua posizione preferita e la Igor la soffre terribilmente. Il set va in archivio a favore delle casalasche (20-25). Per Novara troppo poco nel parziale il 29% in attacco ed i 6 errori. Nella seconda frazione dentro subito Pietersen per una deludente Plak e con il nuovo assetto l’Igor parte subito con un doppio di Barun ed un attacco diagonale della olandese per l’iniziale 3-0. Si scalda il PalaIgor sui due ace consecutivi di Barun che portano Novara avanti di 4 lunghezze (8-4) e immediato time out di Gianni Caprara che deve poi doppiare la richiesta sul -6 (7-13) dopo che la fast di Chirichella, ben servita da Dijkema, riesce ad andare a segno tre volte consecutivamente evitando il muro di Bosetti e Gibbemayer. Le azzurre però hanno nelle coperture dietro al muro le difficoltà maggiori; la Pomì infatti, giocando con pallonetti chirurgici, riesce a sorprendere Novara e portarsi fino a -2 (15-13). Il video check spazientisce pubblico e squadre in tre occasioni consecutive; troppo il tempo tra richieste, verifica ed esito a dimostrazione che l’apparecchiatura non è ancora al top. Passano infatti in totale più di 5’ per definire il punto del 18-14 di Novara su palla lunga di Fabris e poi un tentativo di ace appena fuori di Piccinini per il 19-15. La P2 azzurra (Piccinini-Pietersen) portano successivamente Novara 23-17 ma la Pomì reagisce, riduce sino a 23-20 ma ancora Pietersen e Bonifacio chiudono la frazione del pareggio (25-21). La prima parte di terzo set si gioca punto a punto; da una parte Barun e Pietersen, dall’altra Fabris e Tirozzi, fanno a gara a chi tira più forte ma ci sono anche tante difese che tengono palla viva ed infiammano la platea. L’equilibrio si spezza solo dopo l’11 pari; due giocate sporche si risolvono a favore delle rosa di Caprara, Piccinini si fa murare da Stevanovic per il +3 Casalmaggiore (11-14). Il time out di Fenoglio non sortisce effetti perché al rientro in campo Fabris si scatena in battuta mettendo in difficoltà Novara che deve cedere altri 3 punti (11-17). L’Igor non sa reagire, accumula ancora altri errori su errori e la Pomì ringrazia portandosi facilmente a casa il set (17-25). Il quarto set l’Igor deve dare tutto ma invece di nuovo deve subito rincorrere (4-6); con fatica il riaggancio è targato Chirichella (6-6) ma il gioco delle cremonesi ha troppa varietà in attacco, solidità a muro e difesa al contrario di quello azzurro che appare con poche certezze a cui attaccarsi. Malgrado ciò la squadra riesce a stare in scia (10-11) grazie a Pietersen, costante positiva in tutte le posizioni, e poi approfittando di due palle lunghe di Stevanovic e Fabris, le azzurre impattano (15-15) facendo credere di poter girare il set a proprio favore. E’ solo però una illusione perché sono nuovamente gli errori a togliere le speranze novaresi di poter portare il tutto al tgie break. La Pomì approfitta delle amnesie azzurre, spinge e scappa via (16-20) e quì Novara non ha più forze in corpo e deve lasciare definitivamente strada alle casalasche che, come nella frazione precedente, non lasciano scampo (21-25).

Attilio Mercalli    

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