La scalata continua, il Novara è sesto

La scalata continua, il Novara è sesto
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NOVARA - Riprende la scalata. Quando è passato il primo terzo di campionato il Novara raggiunge il sesto posto, un traguardo inimmaginabile prima del derby di Vercelli, e si parla  nemmeno di un mese e mezzo fa. 

E invece, scivolone di Salerno a parte, dovuto peraltro all’atteggiamento poco propositivo degli azzurri, la squadra di Baroni è ripartita, piegando un’altra delle squadre maggiormente celebrate ad inizio stagione. Il primo vento gelido del “Piola” ha spazzato via lo Spezia e le speranze di Nenad Bjelica di invertire la rotta, scatenando la rabbia di patron Volpi, che quasi subito dopo la gara ha esonerato il tecnico croato. Ma, tolto il gol di Galabinov, qual è stata la differenza tra le due squadre? Sicuramente la fiducia e la voglia di andare a prendersi il risultato, per dirla alla Baroni. Il tecnico considerava questo match importantissimo e ha avuto le risposte che cercava: tre nomi su tutti, Vicari, Buzzegoli e Pesce, che si sono fatti trovare pronti dimostrando di essere titolari a tutti gli effetti di questa squadra. Ma anche il duttile Poli e l’autore del gol, che dopo l’impulso di non esultare per la segnatura si è fatto catturare dal clima dello stadio che gli ha tributato un caloroso applauso (ricambiato due volte) al momento della sostituzione. 

L’allenatore può davvero sorridere: ha trovato l’alchimia giusta e soprattutto la disponibilità totale di un gruppo numeroso e unito. 

E’ ancora molto presto per sognare, sappiamo che le insidie sono dietro l’angolo, a cominciare dalla trasferta di Livorno, sconfitto in extremis a Bari (1-0): la panchina di Panucci è appesa a un filo, per la sua sostituzione in pole position c’è l’ex tecnico azzurro Alessandro Calori. Gli ultimi ricordi all’Ardenza furono dolcissimi con quella tripletta di Haris Seferovic. Chissà che stavolta non possa toccare a qualcun altro, magari a Corazza, che di gol ne ha bisogno come il pane. Oggi pomeriggio ricomincia la settimana che porterà alla sfida contro i labronici: tornerà a disposizione Viola, mentre si farà di tutto per recuperare Dell’Orco, anche perché Garofalo e Dickmann difficilmente potranno essere abili e arruolati. Ma questo Novara vuole continuare a stupire, senza porsi limiti o obiettivi precisi, giocando anche con spensieratezza. Proprio come succedeva ai tempi di Romolo Barisonzo, uno dei cantori delle gesta azzurre negli anni Cinquanta in serie A, scomparso a 93 anni, omaggiato in tribuna stampa dai colleghi giornalisti prima del fischio di inizio. E per non sbagliarsi, a fine gara, dagli altoparlanti continua ad essere diffusa “Non succederà più…”.

Paolo De Luca

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 23 novembre 2015

NOVARA - Riprende la scalata. Quando è passato il primo terzo di campionato il Novara raggiunge il sesto posto, un traguardo inimmaginabile prima del derby di Vercelli, e si parla  nemmeno di un mese e mezzo fa. 

E invece, scivolone di Salerno a parte, dovuto peraltro all’atteggiamento poco propositivo degli azzurri, la squadra di Baroni è ripartita, piegando un’altra delle squadre maggiormente celebrate ad inizio stagione. Il primo vento gelido del “Piola” ha spazzato via lo Spezia e le speranze di Nenad Bjelica di invertire la rotta, scatenando la rabbia di patron Volpi, che quasi subito dopo la gara ha esonerato il tecnico croato. Ma, tolto il gol di Galabinov, qual è stata la differenza tra le due squadre? Sicuramente la fiducia e la voglia di andare a prendersi il risultato, per dirla alla Baroni. Il tecnico considerava questo match importantissimo e ha avuto le risposte che cercava: tre nomi su tutti, Vicari, Buzzegoli e Pesce, che si sono fatti trovare pronti dimostrando di essere titolari a tutti gli effetti di questa squadra. Ma anche il duttile Poli e l’autore del gol, che dopo l’impulso di non esultare per la segnatura si è fatto catturare dal clima dello stadio che gli ha tributato un caloroso applauso (ricambiato due volte) al momento della sostituzione. 

L’allenatore può davvero sorridere: ha trovato l’alchimia giusta e soprattutto la disponibilità totale di un gruppo numeroso e unito. 

E’ ancora molto presto per sognare, sappiamo che le insidie sono dietro l’angolo, a cominciare dalla trasferta di Livorno, sconfitto in extremis a Bari (1-0): la panchina di Panucci è appesa a un filo, per la sua sostituzione in pole position c’è l’ex tecnico azzurro Alessandro Calori. Gli ultimi ricordi all’Ardenza furono dolcissimi con quella tripletta di Haris Seferovic. Chissà che stavolta non possa toccare a qualcun altro, magari a Corazza, che di gol ne ha bisogno come il pane. Oggi pomeriggio ricomincia la settimana che porterà alla sfida contro i labronici: tornerà a disposizione Viola, mentre si farà di tutto per recuperare Dell’Orco, anche perché Garofalo e Dickmann difficilmente potranno essere abili e arruolati. Ma questo Novara vuole continuare a stupire, senza porsi limiti o obiettivi precisi, giocando anche con spensieratezza. Proprio come succedeva ai tempi di Romolo Barisonzo, uno dei cantori delle gesta azzurre negli anni Cinquanta in serie A, scomparso a 93 anni, omaggiato in tribuna stampa dai colleghi giornalisti prima del fischio di inizio. E per non sbagliarsi, a fine gara, dagli altoparlanti continua ad essere diffusa “Non succederà più…”.

Paolo De Luca

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 23 novembre 2015

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