Novara Calcio, adesso serve un miracolo

Novara Calcio, adesso serve un miracolo
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NOVARA - Adesso serve un miracolo. Ma gli applausi che i quasi 7.000 del “Piola” hanno riservato agli azzurri sono un tributo meritatissimo. Probabilmente il sogno finisce qui. Mercoledì sera allo stadio “Adriatico-Cornacchia” servirà un autentico miracolo, un’altra impresa in stile “prima ora” di Bari: il Novara, per raggiungere l’ultimo atto per giocarsi la serie A, dovrà vincere con tre reti di scarto. E tutto nei novanta minuti regolamentari.
L’obbligo è sempre quello di crederci fino in fondo, ma obiettivamente sperare di compiere un’impresa simile in casa di questo Pescara sembra quasi al limite dell’impossibile.
La squadra di Oddo ha dimostrato tutte le sue qualità, favorita anche da un metro arbitrale quasi chirurgico: Pasqua di Tivoli ha fischiato molto contro Evacuo e compagni, molto di più in favore della “Lapadula Band”.
Ma non è questo il motivo della sconfitta. Bisogna ammettere che gli abruzzesi sono più attrezzati del Novara e lo hanno a tratti dimostrato: capaci di colpire alla prima occasione, sfruttando ogni defaillance degli avversari, dominatori in mezzo al campo con giocatori di livello assoluto che farebbero bella figura in serie A. Senza dimenticare un attaccante, come il già citato Lapadula, un lusso per la B, un “puntero” in grado di sbloccare le partite da solo.
Ma sulla grinta e sul carattere gli azzurri non hanno nulla da invidiare neppure al Real Madrid, fresco campione d’Europa. Se la stagione terminerà mercoledì sera avranno comunque meritato l’abbraccio della propria gente.
Paolo De Luca

NOVARA - Adesso serve un miracolo. Ma gli applausi che i quasi 7.000 del “Piola” hanno riservato agli azzurri sono un tributo meritatissimo. Probabilmente il sogno finisce qui. Mercoledì sera allo stadio “Adriatico-Cornacchia” servirà un autentico miracolo, un’altra impresa in stile “prima ora” di Bari: il Novara, per raggiungere l’ultimo atto per giocarsi la serie A, dovrà vincere con tre reti di scarto. E tutto nei novanta minuti regolamentari.
L’obbligo è sempre quello di crederci fino in fondo, ma obiettivamente sperare di compiere un’impresa simile in casa di questo Pescara sembra quasi al limite dell’impossibile.
La squadra di Oddo ha dimostrato tutte le sue qualità, favorita anche da un metro arbitrale quasi chirurgico: Pasqua di Tivoli ha fischiato molto contro Evacuo e compagni, molto di più in favore della “Lapadula Band”.
Ma non è questo il motivo della sconfitta. Bisogna ammettere che gli abruzzesi sono più attrezzati del Novara e lo hanno a tratti dimostrato: capaci di colpire alla prima occasione, sfruttando ogni defaillance degli avversari, dominatori in mezzo al campo con giocatori di livello assoluto che farebbero bella figura in serie A. Senza dimenticare un attaccante, come il già citato Lapadula, un lusso per la B, un “puntero” in grado di sbloccare le partite da solo.
Ma sulla grinta e sul carattere gli azzurri non hanno nulla da invidiare neppure al Real Madrid, fresco campione d’Europa. Se la stagione terminerà mercoledì sera avranno comunque meritato l’abbraccio della propria gente.
Paolo De Luca

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