Novara Calcio, l’udienza slitta al 28 aprile

Novara Calcio, l’udienza slitta al 28 aprile
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Slitta a martedì 28 aprile l’udienza dinanzi alla Corte di Giustizia Federale per discutere i ricorsi di Novara e Reggina contro le maxipenalizzazioni (rispettivamente 8 e 12 punti di handicap) inflitte la scorsa settimana.

La società azzurra ha presentato da giorni un preannuncio di reclamo che ha fatto differire a domani (venerdì) i termini per il deposito del ricorso vero e proprio. I 7 giorni utili per adire l’organo di secondo grado della giustizia calcistica decorrono infatti da quando il Tribunale Federale Nazionale ha trasmesso i documenti richiesti dall’avvocato Di Cintio. Ciò è appunto avvenuto venerdì 17 aprile, a circa 48 ore dal sorprendente verdetto.

Alla difesa del Novara Calcio interessava soprattutto capire se ci fosse una spiegazione all’assurda disparità tra il trattamento sanzionatorio richiesto dall’accusa (3 punti) e quello inflitto dal collegio giudicante (8 punti). Ebbene né il verbale d’udienza, né gli altri atti ufficiali hanno svelato quello che è destinato a rimanere un mistero, almeno fino alla definizione del giudizio di impugnazione.

Questa lacuna ha lasciato spazio ad interpretazioni più o meno autorevoli, con annesse critiche alla linea difensiva della società azzurra. E’ doveroso precisare, invece, che l’orientamento della Corte di Giustizia Federale sull’applicabilità dell’istituto della continuazione alla disciplina in esame appare al momento non favorevole. Il 21 maggio di un anno fa, ad esempio, il collegio presieduto da Gerardo Mastrandea aveva respinto l’appello del Siena di Mezzaroma che aveva chiesto appunto l’applicazione della continuazione per sanzionare le ripetute omissioni nei versamenti Irpef della società toscana.

Da parte del Novara Calcio c’è, peraltro, il quasi totale riserbo sul contenuto del ricorso volto a contrastare le ragioni che hanno portato il Tribunale Federale Nazionale ad infliggere alla società di Massimo De Salvo una punizione esemplare. L’avvocato Di Cintio ed i suoi collaboratori avrebbero preparato uno scritto molto articolato per contrastare le 11 pagine redatte dal collegio presieduto da Salvatore Lo Giudice. Le questioni in discussione sono sostanzialmente tre: quella del versamento degli emolumenti di maggio e giugno 2014 per cui il Novara ha rispettato le tempistiche della Lega Serie B e non quelle della Lega Pro; quella delle compensazioni e/o rateazioni che avrebbero consentito di differire i versamenti Irpef; ed infine quella, molto contrastata nella giurisprudenza recente, dell’equiparabilità (o meno) in termini sanzionatori tra omesso versamento dell’incentivo all’esodo e mancata corresponsione degli emolumenti ai tesserati.

Massimo Barbero

Slitta a martedì 28 aprile l’udienza dinanzi alla Corte di Giustizia Federale per discutere i ricorsi di Novara e Reggina contro le maxipenalizzazioni (rispettivamente 8 e 12 punti di handicap) inflitte la scorsa settimana.

La società azzurra ha presentato da giorni un preannuncio di reclamo che ha fatto differire a domani (venerdì) i termini per il deposito del ricorso vero e proprio. I 7 giorni utili per adire l’organo di secondo grado della giustizia calcistica decorrono infatti da quando il Tribunale Federale Nazionale ha trasmesso i documenti richiesti dall’avvocato Di Cintio. Ciò è appunto avvenuto venerdì 17 aprile, a circa 48 ore dal sorprendente verdetto.

Alla difesa del Novara Calcio interessava soprattutto capire se ci fosse una spiegazione all’assurda disparità tra il trattamento sanzionatorio richiesto dall’accusa (3 punti) e quello inflitto dal collegio giudicante (8 punti). Ebbene né il verbale d’udienza, né gli altri atti ufficiali hanno svelato quello che è destinato a rimanere un mistero, almeno fino alla definizione del giudizio di impugnazione.

Questa lacuna ha lasciato spazio ad interpretazioni più o meno autorevoli, con annesse critiche alla linea difensiva della società azzurra. E’ doveroso precisare, invece, che l’orientamento della Corte di Giustizia Federale sull’applicabilità dell’istituto della continuazione alla disciplina in esame appare al momento non favorevole. Il 21 maggio di un anno fa, ad esempio, il collegio presieduto da Gerardo Mastrandea aveva respinto l’appello del Siena di Mezzaroma che aveva chiesto appunto l’applicazione della continuazione per sanzionare le ripetute omissioni nei versamenti Irpef della società toscana.

Da parte del Novara Calcio c’è, peraltro, il quasi totale riserbo sul contenuto del ricorso volto a contrastare le ragioni che hanno portato il Tribunale Federale Nazionale ad infliggere alla società di Massimo De Salvo una punizione esemplare. L’avvocato Di Cintio ed i suoi collaboratori avrebbero preparato uno scritto molto articolato per contrastare le 11 pagine redatte dal collegio presieduto da Salvatore Lo Giudice. Le questioni in discussione sono sostanzialmente tre: quella del versamento degli emolumenti di maggio e giugno 2014 per cui il Novara ha rispettato le tempistiche della Lega Serie B e non quelle della Lega Pro; quella delle compensazioni e/o rateazioni che avrebbero consentito di differire i versamenti Irpef; ed infine quella, molto contrastata nella giurisprudenza recente, dell’equiparabilità (o meno) in termini sanzionatori tra omesso versamento dell’incentivo all’esodo e mancata corresponsione degli emolumenti ai tesserati.

Massimo Barbero

 

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