Novara Calcio, un sogno chiamato play off
NOVARA - La notizia è che l’obiettivo è pressochè raggiunto, con ben 12 giornate d’anticipo. Il Novara archivia di fatto la pratica salvezza (manca un punto alla fatidica soglia dei 50) e nei restanti due mesi di campionato potrà concentrarsi sul suo sogno.
E potrà provarci alla grande, forte delle certezze ritrovate.
Il trittico in otto giorni ha portato in casa azzurra sette punti e ridato il terzo posto in coabitazione con un Pescara in crisi, tra l’altro prossimo avversario sabato prossimo, in attesa del risultato di stasera del Cesena in casa con la Salernitana.
Un traguardo impensabile per i più critici e anche per i più ottimisti dopo il pareggio nel derby con la Pro Vercelli, che aveva seguito lo scivolone con la Ternana. L’impresa di Cagliari e il roboante successo sul Vicenza, indomito anche in dieci uomini, gettano una luce positiva sul ruolo che gli uomini di Baroni potranno avere in questa lunghissima volata finale. Sabato con i biancorossi è stato tutt’altro che semplice. Ma il Novara l’ha risolta con pazienza e maturità, azzannando la preda nel finale: insomma, sta tornando quel Novara che ha strabiliato nella parte conclusiva del 2015.
Nel dopogara l’allenatore ha voluto urlare l’importanza dei numeri conquistati da una squadra che da neopromossa avrebbe dovuto lottare esclusivamente per il mantenimento della categoria: 51 punti conquistati sul campo, 15 vittorie totali e il maggior numero di successi in trasferta al pari della corazzata Cagliari. E, aggiungiamo noi, 42 reti fatte e, soprattutto, 24 subite, seconda miglior difesa una sola segnatura dietro alla nuova capolista Crotone.
Una professione d’orgoglio che suona come un invito a non fermarsi qui, a liberare i sogni, come ha ripetuto lo stesso Baroni.
La lotta sarà dura, perché tante rivali stanno bene e non molleranno: lo Spezia è la squadra più in forma del girone di ritorno, la Virtus Entella di Aglietti non può più essere considerata una sorpresa, il Cesena e il Bari hanno gli organici giusti per poter veleggiare fino in fondo nei piani nobili, il Brescia ha freschezza e incoscienza.
Ma al pari degli azzurri in questo momento c’è sempre il Pescara, un punto nelle ultime tre dopo il pesante tonfo di Vercelli. E sabato allo stadio “Adriatico Cornacchia” gli abruzzesi vorranno dare un calcio a questa “crisetta” di fine inverno: Oddo ritroverà il bomber Lapadula, mentre sarà assente per squalifica Zampano così come Faraoni dall’altra parte. Nel Novara rientrerà Galabinov dopo le tre giornate di squalifica.
Paolo De Luca
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 7 marzo 2016
NOVARA - La notizia è che l’obiettivo è pressochè raggiunto, con ben 12 giornate d’anticipo. Il Novara archivia di fatto la pratica salvezza (manca un punto alla fatidica soglia dei 50) e nei restanti due mesi di campionato potrà concentrarsi sul suo sogno.
E potrà provarci alla grande, forte delle certezze ritrovate.
Il trittico in otto giorni ha portato in casa azzurra sette punti e ridato il terzo posto in coabitazione con un Pescara in crisi, tra l’altro prossimo avversario sabato prossimo, in attesa del risultato di stasera del Cesena in casa con la Salernitana.
Un traguardo impensabile per i più critici e anche per i più ottimisti dopo il pareggio nel derby con la Pro Vercelli, che aveva seguito lo scivolone con la Ternana. L’impresa di Cagliari e il roboante successo sul Vicenza, indomito anche in dieci uomini, gettano una luce positiva sul ruolo che gli uomini di Baroni potranno avere in questa lunghissima volata finale. Sabato con i biancorossi è stato tutt’altro che semplice. Ma il Novara l’ha risolta con pazienza e maturità, azzannando la preda nel finale: insomma, sta tornando quel Novara che ha strabiliato nella parte conclusiva del 2015.
Nel dopogara l’allenatore ha voluto urlare l’importanza dei numeri conquistati da una squadra che da neopromossa avrebbe dovuto lottare esclusivamente per il mantenimento della categoria: 51 punti conquistati sul campo, 15 vittorie totali e il maggior numero di successi in trasferta al pari della corazzata Cagliari. E, aggiungiamo noi, 42 reti fatte e, soprattutto, 24 subite, seconda miglior difesa una sola segnatura dietro alla nuova capolista Crotone.
Una professione d’orgoglio che suona come un invito a non fermarsi qui, a liberare i sogni, come ha ripetuto lo stesso Baroni.
La lotta sarà dura, perché tante rivali stanno bene e non molleranno: lo Spezia è la squadra più in forma del girone di ritorno, la Virtus Entella di Aglietti non può più essere considerata una sorpresa, il Cesena e il Bari hanno gli organici giusti per poter veleggiare fino in fondo nei piani nobili, il Brescia ha freschezza e incoscienza.
Ma al pari degli azzurri in questo momento c’è sempre il Pescara, un punto nelle ultime tre dopo il pesante tonfo di Vercelli. E sabato allo stadio “Adriatico Cornacchia” gli abruzzesi vorranno dare un calcio a questa “crisetta” di fine inverno: Oddo ritroverà il bomber Lapadula, mentre sarà assente per squalifica Zampano così come Faraoni dall’altra parte. Nel Novara rientrerà Galabinov dopo le tre giornate di squalifica.
Paolo De Luca
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 7 marzo 2016