Novara, una lezione da imparare
NOVARA - Una lezione da imparare. Il Novara, reduce da sei risultati utili consecutivi (5 vittorie e un pareggio), se ne torna da Salerno con una sconfitta che va al di là dei propri obiettivi demeriti. Anche perchè gli azzurri, subito il gol dello svantaggio, si sono divorati l’impossibile davanti alla porta di Terraciano.
Con ogni probabilità il pareggio avrebbe rispecchiato maggiormente l’andamento del match, ma alla squadra di Marco Baroni, come gli stessi protagonisti hanno confermato a fine gara, è mancata quella cattiveria e quella voglia di andare a prendersi il risultato pieno, qualità indispensabili che avevano caratterizzato la rincorsa di Evacuo e compagni. E invece la squadra si è adagiata al tran tran della partita, adeguandosi ai ritmi bassi di una Salernitana che si presentava a questo match con l’acqua alla gola, snaturando così le proprie caratteristiche e pagando a caro prezzo il primo episodio contrario.
E dire che, per l’ennesima volta in questo campionato, il Novara aveva terminato il primo tempo a reti inviolate, una costante oramai da inizio stagione.
Questo bagno di umiltà potrà comunque rivelarsi salutare in vista del prosieguo di una maratona che non ammette rallentamenti.
Sabato prossimo arriva uno Spezia in crisi di identità, battuto pesantemente (0-3) al “Picco” dalla corazzata Cagliari. In queste ore si sta decidendo il destino dell’allenatore dei liguri, il croato Nenad Bjelica, che potrebbe avere l’ultima prova di appello proprio al “Piola”, mentre appare segnato quello del d.s. Igor Budan. In più le “aquile” si presenteranno senza il loro centravanti, Emanuele Calaiò, che sarà squalificato al pari dell’azzurro Nicolas Viola, ammonito allo stadio “Arechi” e già in diffida.
Non sarà certo una passeggiata contro un organico costruito per un torneo di vertice, ma lo Spezia può rappresentare l’avversario giusto per riaccendere la scintilla e ricominciare a sognare.
Paolo De Luca
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 16 novembre 2015
NOVARA - Una lezione da imparare. Il Novara, reduce da sei risultati utili consecutivi (5 vittorie e un pareggio), se ne torna da Salerno con una sconfitta che va al di là dei propri obiettivi demeriti. Anche perchè gli azzurri, subito il gol dello svantaggio, si sono divorati l’impossibile davanti alla porta di Terraciano.
Con ogni probabilità il pareggio avrebbe rispecchiato maggiormente l’andamento del match, ma alla squadra di Marco Baroni, come gli stessi protagonisti hanno confermato a fine gara, è mancata quella cattiveria e quella voglia di andare a prendersi il risultato pieno, qualità indispensabili che avevano caratterizzato la rincorsa di Evacuo e compagni. E invece la squadra si è adagiata al tran tran della partita, adeguandosi ai ritmi bassi di una Salernitana che si presentava a questo match con l’acqua alla gola, snaturando così le proprie caratteristiche e pagando a caro prezzo il primo episodio contrario.
E dire che, per l’ennesima volta in questo campionato, il Novara aveva terminato il primo tempo a reti inviolate, una costante oramai da inizio stagione.
Questo bagno di umiltà potrà comunque rivelarsi salutare in vista del prosieguo di una maratona che non ammette rallentamenti.
Sabato prossimo arriva uno Spezia in crisi di identità, battuto pesantemente (0-3) al “Picco” dalla corazzata Cagliari. In queste ore si sta decidendo il destino dell’allenatore dei liguri, il croato Nenad Bjelica, che potrebbe avere l’ultima prova di appello proprio al “Piola”, mentre appare segnato quello del d.s. Igor Budan. In più le “aquile” si presenteranno senza il loro centravanti, Emanuele Calaiò, che sarà squalificato al pari dell’azzurro Nicolas Viola, ammonito allo stadio “Arechi” e già in diffida.
Non sarà certo una passeggiata contro un organico costruito per un torneo di vertice, ma lo Spezia può rappresentare l’avversario giusto per riaccendere la scintilla e ricominciare a sognare.
Paolo De Luca
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 16 novembre 2015