Ora chiamatelo “Faragold”!

Ora chiamatelo “Faragold”!
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Ora chiamatelo Faragold! Il soprannome l’ha coniato un tifoso azzurro di nome Giuseppe in uno dei tanti messaggi che hanno intasato la bacheca “Facebook” del centrocampista del Novara dopo il 3-0 di lunedì sulla Corea che ha permesso all’Italia del Calcio di tornare a vincere le Universiadi a 18 anni dall’unico trionfo di Palermo. Allora, nell’agosto 1997, la selezione allenata da Berrettini aveva goduto della popolarità garantita dalla diretta Rai per tutte le partite del torneo. 

Stavolta il cammino dei ragazzi di Piscedda era cominciato praticamente nell’anonimato. Un po’ per colpa del fuso orario, in gran parte a causa della disattenzione dei media nazionali che hanno concesso pochissimo spazio alla manifestazione.

Ed allora i convocati per questa avventura coreana si sono trasformati nell’ufficio stampa di loro stessi diffondendo in tempo reale sui social network le immagini più belle di questa cavalcata vincente. Ad ogni vittoria ecco un “selfie” di gruppo, come fossero una squadra vera, fatta di compagni che dividono campo e stanze d’albergo per 10 mesi all’anno.

Per fortuna almeno la finalissima ha avuto la copertura televisiva di “Eurosport” e la diretta streaming che ha permesso anche a molti novaresi di gustarsi all’ora di pranzo quella che è diventata una facile vittoria italiana dopo il rosso iniziale di Park Dong Jim. 

Le tre reti decisive portano la firma di Biasci (poi espulso nel finale), Regoli e Morosini. Faragò, titolare inamovibile per tutto il torneo, ha giocato praticamente tutta la gara (è stato sostituito solo nei minuti di recupero) applicandosi con continuità e dedizione nel 4-3-3 di Piscedda.

Pochi minuti dopo il triplice fischio finale Paolo ha esternato tutta la propria felicità su facebook scrivendo “Orooo…. Gioia incredibile!”. 

Da quel momento amici e tifosi non hanno più smesso di scrivere messaggi di felicità e congratulazioni. Il centrocampista cresciuto nel vivaio del Novara ha risposto a tutti, ribadendo anche in questa occasione la semplicità e la serietà che lo contraddistinguono da sempre. 

“Torna in Italia a studiare per la laurea…” l’ha provocato il supertifoso Claudio Vannucci. Pronta la sua risposta: “Speravo che la medaglia valesse anche un po’ di crediti ed invece…”. 

Ma il tweet più sentito è arrivato da capitan Ludi: “Che bello è essere amico di un Campione dell’Universo. Grande Paolo…” “Grazie mille amico mio”. Il ballo di Sid de “l’era glaciale” da dedicare al “Trio Medusa” ha completato il quadretto. Mercoledì il rientro in Italia dopo un lungo viaggio aereo. Tra pochi giorni comincia il quarto ritiro consecutivo di Faragò con la prima squadra del Novara.

m.b.

Ora chiamatelo Faragold! Il soprannome l’ha coniato un tifoso azzurro di nome Giuseppe in uno dei tanti messaggi che hanno intasato la bacheca “Facebook” del centrocampista del Novara dopo il 3-0 di lunedì sulla Corea che ha permesso all’Italia del Calcio di tornare a vincere le Universiadi a 18 anni dall’unico trionfo di Palermo. Allora, nell’agosto 1997, la selezione allenata da Berrettini aveva goduto della popolarità garantita dalla diretta Rai per tutte le partite del torneo. 

Stavolta il cammino dei ragazzi di Piscedda era cominciato praticamente nell’anonimato. Un po’ per colpa del fuso orario, in gran parte a causa della disattenzione dei media nazionali che hanno concesso pochissimo spazio alla manifestazione.

Ed allora i convocati per questa avventura coreana si sono trasformati nell’ufficio stampa di loro stessi diffondendo in tempo reale sui social network le immagini più belle di questa cavalcata vincente. Ad ogni vittoria ecco un “selfie” di gruppo, come fossero una squadra vera, fatta di compagni che dividono campo e stanze d’albergo per 10 mesi all’anno.

Per fortuna almeno la finalissima ha avuto la copertura televisiva di “Eurosport” e la diretta streaming che ha permesso anche a molti novaresi di gustarsi all’ora di pranzo quella che è diventata una facile vittoria italiana dopo il rosso iniziale di Park Dong Jim. 

Le tre reti decisive portano la firma di Biasci (poi espulso nel finale), Regoli e Morosini. Faragò, titolare inamovibile per tutto il torneo, ha giocato praticamente tutta la gara (è stato sostituito solo nei minuti di recupero) applicandosi con continuità e dedizione nel 4-3-3 di Piscedda.

Pochi minuti dopo il triplice fischio finale Paolo ha esternato tutta la propria felicità su facebook scrivendo “Orooo…. Gioia incredibile!”. 

Da quel momento amici e tifosi non hanno più smesso di scrivere messaggi di felicità e congratulazioni. Il centrocampista cresciuto nel vivaio del Novara ha risposto a tutti, ribadendo anche in questa occasione la semplicità e la serietà che lo contraddistinguono da sempre. 

“Torna in Italia a studiare per la laurea…” l’ha provocato il supertifoso Claudio Vannucci. Pronta la sua risposta: “Speravo che la medaglia valesse anche un po’ di crediti ed invece…”. 

Ma il tweet più sentito è arrivato da capitan Ludi: “Che bello è essere amico di un Campione dell’Universo. Grande Paolo…” “Grazie mille amico mio”. Il ballo di Sid de “l’era glaciale” da dedicare al “Trio Medusa” ha completato il quadretto. Mercoledì il rientro in Italia dopo un lungo viaggio aereo. Tra pochi giorni comincia il quarto ritiro consecutivo di Faragò con la prima squadra del Novara.

m.b.

 

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