Per il Novara sarà ancora serie B

Per il Novara sarà ancora serie B
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NOVARA - Alla fine è arrivata anche la sospirata aritmetica. Con due giornate d’anticipo il Novara arpiona la salvezza matematica e si riappropria del nono posto in classifica. Un traguardo che sembrava non voler arrivare mai, soprattutto dopo le ultime tre sconfitte di fila, che avevano riportato qualche fantasma all’interno dell’ambiente azzurro e provocato l’ormai immancabile subbuglio all’esterno.
E, invece, nelle condizioni più difficili, la squadra di Roberto Boscaglia, che dalla graticola non è mai sceso, ha ottenuto i tre punti che permetteranno alla gloriosa società nata nel 1908 di disputare l’anno prossimo il terzo campionato consecutivo in serie B. Cosa che non accadeva dagli anni Settanta.
Un lavoro non da poco, frutto dalla caparbietà del presidente Massimo De Salvo e della competenza del direttore sportivo Domenico Teti, riuscito a proporre una squadra competitiva con i mezzi che aveva a disposizione.
Sì, perchè è vero che gli alti e bassi in una stagione travagliata sono stati parecchi, ma è altrettanto sacrosanto che quest’anno si è ripartiti da zero per consentire un futuro solido in un mondo, quello pallonaro, sempre più in sofferenza.
Partiti i big, prima Gonzalez e a gennaio Viola e Faragò, Teti ha puntato su una squadra di lotta, soprattuto con gli innesti del mercato di riparazione, meritandosi sul campo una riconferma che finora non è stata ancora vergata nero su bianco.
Non meno importante la figura dell’allenatore, che è riuscito a far fruttare il materiale a sua disposizione centrando quello che era l’obiettivo primario, dando sempre l’impressione di avere la situazione in mano, anche nei momenti più complicati.
E la vittoria, soffertissima, di Cesena ha mostrato proprio questo aspetto: un gruppo magari non di fenomeni che, nonostante le assenze dei suoi giocatori cardine (Da Costa, Casarini, Dickmann e Galabinov, peraltro tutti presenti in massa al “Manuzzi”), è riuscito a compattarsi, giocandosela come ha quasi sempre fatto alla pari con gli avversari. Insomma, un Novara all’altezza.
E allora ben venga gioire per questa salvezza, che in serie B non è mai un fatto assodato.
Il futuro può ancora attendere. Mancano due partite alla fine del campionato, sabato al “Piola” contro la Virtus Entella e il giovedì successivo a Carpi, e gli azzurri hanno tutta l’intenzione di onorarle al meglio: i play off (semmai si disputeranno) sono a due punti, ma pensare di poter mettere la ciliegina sulla torta appare quantomeno irrealistico, visti i 18 punti di distacco dalla terza, il Frosinone, che dovrebbe ottenere la miseria di un punto negli ultimi 180’ minuti. 
Ma finire bene può essere importante, oltre che dignitoso.
Poi si potrà parlare del futuro. Le basi ci sono, tra i leader dell’attuale gruppo e i numerosi ragazzi che stanno salendo alla ribalta.
E le rivoluzioni sono già state fatte la scorsa estate.
Basterà questo a riportare un pizzico di entusiasmo in più in una piazza tornata “freddina”? Ci auguriamo proprio di sì.

Paolo De Luca

NOVARA - Alla fine è arrivata anche la sospirata aritmetica. Con due giornate d’anticipo il Novara arpiona la salvezza matematica e si riappropria del nono posto in classifica. Un traguardo che sembrava non voler arrivare mai, soprattutto dopo le ultime tre sconfitte di fila, che avevano riportato qualche fantasma all’interno dell’ambiente azzurro e provocato l’ormai immancabile subbuglio all’esterno.
E, invece, nelle condizioni più difficili, la squadra di Roberto Boscaglia, che dalla graticola non è mai sceso, ha ottenuto i tre punti che permetteranno alla gloriosa società nata nel 1908 di disputare l’anno prossimo il terzo campionato consecutivo in serie B. Cosa che non accadeva dagli anni Settanta.
Un lavoro non da poco, frutto dalla caparbietà del presidente Massimo De Salvo e della competenza del direttore sportivo Domenico Teti, riuscito a proporre una squadra competitiva con i mezzi che aveva a disposizione.
Sì, perchè è vero che gli alti e bassi in una stagione travagliata sono stati parecchi, ma è altrettanto sacrosanto che quest’anno si è ripartiti da zero per consentire un futuro solido in un mondo, quello pallonaro, sempre più in sofferenza.
Partiti i big, prima Gonzalez e a gennaio Viola e Faragò, Teti ha puntato su una squadra di lotta, soprattuto con gli innesti del mercato di riparazione, meritandosi sul campo una riconferma che finora non è stata ancora vergata nero su bianco.
Non meno importante la figura dell’allenatore, che è riuscito a far fruttare il materiale a sua disposizione centrando quello che era l’obiettivo primario, dando sempre l’impressione di avere la situazione in mano, anche nei momenti più complicati.
E la vittoria, soffertissima, di Cesena ha mostrato proprio questo aspetto: un gruppo magari non di fenomeni che, nonostante le assenze dei suoi giocatori cardine (Da Costa, Casarini, Dickmann e Galabinov, peraltro tutti presenti in massa al “Manuzzi”), è riuscito a compattarsi, giocandosela come ha quasi sempre fatto alla pari con gli avversari. Insomma, un Novara all’altezza.
E allora ben venga gioire per questa salvezza, che in serie B non è mai un fatto assodato.
Il futuro può ancora attendere. Mancano due partite alla fine del campionato, sabato al “Piola” contro la Virtus Entella e il giovedì successivo a Carpi, e gli azzurri hanno tutta l’intenzione di onorarle al meglio: i play off (semmai si disputeranno) sono a due punti, ma pensare di poter mettere la ciliegina sulla torta appare quantomeno irrealistico, visti i 18 punti di distacco dalla terza, il Frosinone, che dovrebbe ottenere la miseria di un punto negli ultimi 180’ minuti. 
Ma finire bene può essere importante, oltre che dignitoso.
Poi si potrà parlare del futuro. Le basi ci sono, tra i leader dell’attuale gruppo e i numerosi ragazzi che stanno salendo alla ribalta.
E le rivoluzioni sono già state fatte la scorsa estate.
Basterà questo a riportare un pizzico di entusiasmo in più in una piazza tornata “freddina”? Ci auguriamo proprio di sì.

Paolo De Luca

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