Rosalba Fecchio al vertice del Coni Novara
Il delegato Coni della provincia di Novara cambia ancora. A distanza di un solo anno, in corrispondenza con i rinnovi sportivi legati al nuovo quadriennio olimpico, Giovanni Mainardi deve cedere lo scettro, per scelta del presidente regionale del Coni Gianfranco Porqueddu, alla professoressa Rosalba Fecchio, 57enne insegnante di educazione fisica al Pascal di Romentino. Mainardi, che era stato nominato proprio un anno fa dopo le dimissioni di Mario Armano, pur avendo presentato la propria ricandidatura con l’appoggio di firma di ben 35 delle maggiori società sportive del novarese, tra cui Novara Calcio, Igor Volley, Pro Novara Scherma solo per citarne alcune delle più importanti, che ne hanno riconosciuto impegno, rappresentatività ma soprattutto conoscenza sportiva pluriennale a 360°, nel fine settimana ha ricevuto la comunicazione di fine mandato e la nuova nomina, motivata dal presidente regionale Porqueddu con il fatto che i programmi del Coni per i prossimi anni avrebbero previsto impegni sempre maggiori legati alla scuola e quindi necessitava una scelta di rappresentatività più qualificata in tal senso. Un cambio fulmineo tanto che già nella giornata di martedì il delegato uscente ha firmato nella sede di corso della Vittoria 5 il passaggio di consegne alla professoressa Fecchio, a cui ha augurato naturalmente buon lavoro. Rammaricato della fine della sua pur breve ma partecipata esperienza, Mainardi, interpellato, ha commentato così la sua uscita di scena: «Sono estremamente deluso di questa decisione che comunque è nei diritti del presidente regionale anche se avrei delle riserve in tal senso sulle motivazioni addotte». «Ritengo la mia mancata conferma – ha aggiunto amareggiato il dirigente novarese che probabilmente dovrebbe rientrare, anche se forse non subito, in una commissione operativa della Federazione territoriale della pallavolo da cui proveniva – come una sorta di ritorsione alla mia nomina dello scorso anno, considerata forse forzata e suffragata successivamente da una indifferenza nei miei confronti e mancanza totale di collaborazione da parte del presidente regionale per non dire altro, che ritengo non fosse giustificata».a.m.
Il delegato Coni della provincia di Novara cambia ancora. A distanza di un solo anno, in corrispondenza con i rinnovi sportivi legati al nuovo quadriennio olimpico, Giovanni Mainardi deve cedere lo scettro, per scelta del presidente regionale del Coni Gianfranco Porqueddu, alla professoressa Rosalba Fecchio, 57enne insegnante di educazione fisica al Pascal di Romentino. Mainardi, che era stato nominato proprio un anno fa dopo le dimissioni di Mario Armano, pur avendo presentato la propria ricandidatura con l’appoggio di firma di ben 35 delle maggiori società sportive del novarese, tra cui Novara Calcio, Igor Volley, Pro Novara Scherma solo per citarne alcune delle più importanti, che ne hanno riconosciuto impegno, rappresentatività ma soprattutto conoscenza sportiva pluriennale a 360°, nel fine settimana ha ricevuto la comunicazione di fine mandato e la nuova nomina, motivata dal presidente regionale Porqueddu con il fatto che i programmi del Coni per i prossimi anni avrebbero previsto impegni sempre maggiori legati alla scuola e quindi necessitava una scelta di rappresentatività più qualificata in tal senso. Un cambio fulmineo tanto che già nella giornata di martedì il delegato uscente ha firmato nella sede di corso della Vittoria 5 il passaggio di consegne alla professoressa Fecchio, a cui ha augurato naturalmente buon lavoro. Rammaricato della fine della sua pur breve ma partecipata esperienza, Mainardi, interpellato, ha commentato così la sua uscita di scena: «Sono estremamente deluso di questa decisione che comunque è nei diritti del presidente regionale anche se avrei delle riserve in tal senso sulle motivazioni addotte». «Ritengo la mia mancata conferma – ha aggiunto amareggiato il dirigente novarese che probabilmente dovrebbe rientrare, anche se forse non subito, in una commissione operativa della Federazione territoriale della pallavolo da cui proveniva – come una sorta di ritorsione alla mia nomina dello scorso anno, considerata forse forzata e suffragata successivamente da una indifferenza nei miei confronti e mancanza totale di collaborazione da parte del presidente regionale per non dire altro, che ritengo non fosse giustificata».a.m.