«Serve un Novara ancora più cattivo»
Da due partite è tornato ad essere il perno della difesa azzurra. Per Andrea Mantovani è una vera rinascita dopo un avvio di stagione da comprimario. Ma il cambio di modulo varato a Verona lo ha rimesso al centro del progetto del Novara di Boscaglia: «La modifica dello schema mi ha dato la possibilità di entrare in campo - ammette - Fino a quel momento ero chiuso. Questo modulo ci dà la possibilità di concedere meno punti di riferimento all’avversario e di metterlo in difficoltà».Un piccolo guaio fisico durante la preparazione estiva può aver rallentato il suo ingresso in squadra? «Ho accusato qualche fastidio, non un infortunio grave - racconta Mantovani - Ho cercato di gestirlo ed è chiaro che in questa condizione non puoi essere al top con il rischio di ricominciare sempre dall’inizio. Da due mesi e mezzo sto bene e sono pronto a dare il mio contributo nei modi che il mister vorrà». La volontà del giocatore ha fatto il resto: «In questi mesi ho lavorato duro per farmi trovare pronto - aggiunge - Il nostro compito è prepararci al meglio, personalmente sono molto contento delle mie prestazioni. Dopo tanto tempo che non giocavo è stata dura, la condizione potrà solo che migliorare».Passando all’attualità, anche l’episodio decisivo con il Frosinone ha dimostrato che non ci si può distrarre un attimo. Una parte non trascurabile dei 19 gol finora subiti sono arrivati in seguito ad azioni da calcio da fermo: «I calci piazzati sono la principale fonte di gol fatti e subiti - risponde il difensore torinese - Bisogna metterci più cattiveria e determinazione per risolvere le gare a nostro favore. In un campionato così equilibrato le sfumature e le piccolezze determinano i risultati».Probabilmente, se domenica la panchina fosse riuscita a sostituire in tempo utile Romagna, a bordo campo per i crampi, saremmo qui a parlare di un Novara capace di imbrigliare le due regine di questo girone di andata: «Da parte nostra sarebbe dovuta esserci un po’ di scaltrezza per sopperire alla mancanza di un giocatore - interviene Mantovani - Magari avvisando l’arbitro del cambio... Finora siamo un po’ penalizzati dal punto di vista dei punti, purtroppo navighiamo in questa zona, ma ci vuole poco per passare da un’altra parte della classifica».Sabato al “Renato Curi” di Perugia, dove in passato Mantovani ha giocato sei mesi, la squadra è attesa da un altro banco di prova di una certa difficoltà: «Una trasferta complicata su un campo molto difficile - conferma - Sono stato lì e so quanto il pubblico sia caloroso. Inoltre il Perugia ha un allenatore capace e sta attraversando un bel periodo. Detto questo vogliamo andare lì a far punti, se possibile ripetendo quanto fatto a Verona».Chi giocherà al posto di Faragò? Al “Renato Curi” peserà l’assenza di Faragò, squalificato per una giornata. Boscaglia sta provando le soluzioni alternative, magari immettendo più muscoli a centrocampo. In questo caso l’allenatore potrebbe scegliere l’esperienza di Bolzoni, con il giovane Selasi in seconda fila. Se, invece, opterà per un giocatore dalle caratteristiche simili al ragazzo di Sologno dovrebbe esserci spazio dal primo minuto per Kupisz: il polacco negli ultimi allenamenti è stato provato anche esterno destro nel 3-5-2. Con il rientro di Troest si ricomporrà il trio con Mantovani e Scognamiglio, anche se quest’ultimo ieri è uscito anzitempo dal campo per una lieve contusione al piede. Recuperati Romagna, Armeno e Koch.Paolo De LucaLeggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 24 novembre 2016
Da due partite è tornato ad essere il perno della difesa azzurra. Per Andrea Mantovani è una vera rinascita dopo un avvio di stagione da comprimario. Ma il cambio di modulo varato a Verona lo ha rimesso al centro del progetto del Novara di Boscaglia: «La modifica dello schema mi ha dato la possibilità di entrare in campo - ammette - Fino a quel momento ero chiuso. Questo modulo ci dà la possibilità di concedere meno punti di riferimento all’avversario e di metterlo in difficoltà».Un piccolo guaio fisico durante la preparazione estiva può aver rallentato il suo ingresso in squadra? «Ho accusato qualche fastidio, non un infortunio grave - racconta Mantovani - Ho cercato di gestirlo ed è chiaro che in questa condizione non puoi essere al top con il rischio di ricominciare sempre dall’inizio. Da due mesi e mezzo sto bene e sono pronto a dare il mio contributo nei modi che il mister vorrà». La volontà del giocatore ha fatto il resto: «In questi mesi ho lavorato duro per farmi trovare pronto - aggiunge - Il nostro compito è prepararci al meglio, personalmente sono molto contento delle mie prestazioni. Dopo tanto tempo che non giocavo è stata dura, la condizione potrà solo che migliorare».Passando all’attualità, anche l’episodio decisivo con il Frosinone ha dimostrato che non ci si può distrarre un attimo. Una parte non trascurabile dei 19 gol finora subiti sono arrivati in seguito ad azioni da calcio da fermo: «I calci piazzati sono la principale fonte di gol fatti e subiti - risponde il difensore torinese - Bisogna metterci più cattiveria e determinazione per risolvere le gare a nostro favore. In un campionato così equilibrato le sfumature e le piccolezze determinano i risultati».Probabilmente, se domenica la panchina fosse riuscita a sostituire in tempo utile Romagna, a bordo campo per i crampi, saremmo qui a parlare di un Novara capace di imbrigliare le due regine di questo girone di andata: «Da parte nostra sarebbe dovuta esserci un po’ di scaltrezza per sopperire alla mancanza di un giocatore - interviene Mantovani - Magari avvisando l’arbitro del cambio... Finora siamo un po’ penalizzati dal punto di vista dei punti, purtroppo navighiamo in questa zona, ma ci vuole poco per passare da un’altra parte della classifica».Sabato al “Renato Curi” di Perugia, dove in passato Mantovani ha giocato sei mesi, la squadra è attesa da un altro banco di prova di una certa difficoltà: «Una trasferta complicata su un campo molto difficile - conferma - Sono stato lì e so quanto il pubblico sia caloroso. Inoltre il Perugia ha un allenatore capace e sta attraversando un bel periodo. Detto questo vogliamo andare lì a far punti, se possibile ripetendo quanto fatto a Verona».Chi giocherà al posto di Faragò? Al “Renato Curi” peserà l’assenza di Faragò, squalificato per una giornata. Boscaglia sta provando le soluzioni alternative, magari immettendo più muscoli a centrocampo. In questo caso l’allenatore potrebbe scegliere l’esperienza di Bolzoni, con il giovane Selasi in seconda fila. Se, invece, opterà per un giocatore dalle caratteristiche simili al ragazzo di Sologno dovrebbe esserci spazio dal primo minuto per Kupisz: il polacco negli ultimi allenamenti è stato provato anche esterno destro nel 3-5-2. Con il rientro di Troest si ricomporrà il trio con Mantovani e Scognamiglio, anche se quest’ultimo ieri è uscito anzitempo dal campo per una lieve contusione al piede. Recuperati Romagna, Armeno e Koch.Paolo De LucaLeggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 24 novembre 2016