Surf adattato: un aronese ai Mondiali in California
Matteo Fanchini, sportivo non vedente, si racconta: "Faccio il pioniere per altri atleti disabili"
Surf adattato: dal 29 novembre al 3 dicembre impegnato nelle gare anche un talento nostrano
Surf adattato: l'ultima sfida di Fanchini
Chi ha detto che il surf è solo per i cosiddetti normodotati? Se qualcuno ancora fosse di questa idea dia un’occhiata al «curriculum sportivo» dell’aronese Matteo Fanchini e si prepari a scoprire quale sia l’ultima straordinaria sfida che l’atleta non vedente sta per affrontare. Fanchini infatti in questi giorni si trova in California per gli ISA World Adaptive Surfing Championship, ossia i campionati mondiali di "surf adattato". Il Giornale di Arona lo ha raggiunto telefonicamente per farsi raccontare con quale spirito si prepari a vivere questa nuova esperienza che condividerà insieme al team italiano. L'intervista completa sul numero attualmente in edicola.
Un percorso da pioniere per altri disabili
"La motivazione più grande che mi spinge a partecipare a questa manifestazione è riuscire a dare il via a un movimento di surf adattato in Italia". Così parla Fanchini dalla California, e aggiunge: "Per il momento siamo in pochi e ancora non ben strutturati. C’è la mia esperienza con Pagaia bianca, l’esperienza di Surf4all, ossia surf per tutti, e nient’altro in Italia. La Federazione, FISW Surfing, si sta muovendo in modo sperimentale con noi proprio per cercare di aumentare questo movimento".
Il commento della federazione
A presentare il team selezionato per rappresentare i colori azzurri in occasione della kermesse è la FISW Surfing. Oltre a Fanchini, Fabio Secci, Massimiliano Mattei e Lorenzo Bini. "Siamo orgogliosi di esser riusciti a mettere in piedi un team valido e competitivo" è il commento di Luciano Serafica, presidente della FISW Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard. "Questo appuntamento ha un’importanza unica. Da un lato per il forte messaggio che questi ragazzi lanciano quotidianamente vivendo la loro disabilità non come un limite ma come una possibilità. Dall’altro perché vogliamo sostenere fin da subito lo sviluppo di un movimento paralimpico del surf. Così da arrivare più che preparati all’eventuale appuntamento con le Paralimpiadi di Parigi 2024".