Psico-setta di Cerano, confessione di una ex adepta: "C'era solo sesso"
Continuano le indagini della Squadra Mobile sul materiale sequestrato lo scorso mese di luglio.
Continuano le indagini sulla psico-setta con base a Cerano che operava nelle province di Novara, Milano e Pavia. Indagato un 77enne che si dichiara innocente, come riportano i colleghi di primapavia.it
“Lui” è “Lui”
“Lui” decide tutto, “Lui” decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. “Lui” sceglie quali ragazze devono farlo divertire. “Lui” sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri “luoghi fatati”. “Lui” è “Lui”. Noi lo chiamiamo “Lui” o “il Dottore”, perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso.
Lui, è Gianni Maria Guidi, 77 anni, accusato di aver abusato per circa 30 anni di molte donne, alcune anche minorenni. Un caso venuto alla luce lo scorso mese di luglio e su cui gli agenti della squadra Mobile di Novara continuano ad indagare perché “lui” si dichiara innocente e nega ogni addebito minacciando anche querele.
Il materiale sequestrato e le testimonianze
L’indagine sulla psico-setta che ha portato a numerose perquisizioni e sequestri, nelle province di Novara, Milano e Pavia, nel frattempo prosegue. E in questi giorni è proprio il materiale sequestrato che viene analizzato come si continuano ad ascoltare testimoni.
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Una donna in particolare ha raccontato a “Libero Quotidiano” di abusi e soprusi di ogni genere, ma anche di pratiche sessuali estreme e dolorose (sarebbe stata in più occasioni legata e sodomizzata).
Luciana (nome di fantasia), impiegata 28enne, dice di essere stata ridotta in schiavitù in cambio di un mondo migliore che però non arrivava mai:
“Esisteva solo il sesso […] Mi allontanai dalla mia famiglia, dagli amici veri, credendo così di arrivare ad una evoluzione di una parvenza di vita normale. Tanto da farti credere che bisognava vivere in quel modo, nella promiscuità, nudi, come in un altro modo. Un percorso corale, basato sul segreto”.
Ci sono voluti diversi anni, per accorgersi di essere stata plagiata e sottomessa. Che quanto “lui” andava predicando non era vero. Da qui, la decisione di denunciare.
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