Comprensivo intitolato a Camilleri: il Comune di Varallo fa un passo indietro
Per il sindaco Pilone l'iter avviato rischierebbe di esautorare la figura di don Giuseppe Rossi
Comprensivo intitolato allo scrittore Andrea Camilleri. L'iter per dedicare l'istituto all'autore siciliano procede, ma a sorpresa il Comune di Varallo ritira il suo sostegno all'iniziativa.
Comprensivo intitolato a Camilleri: passo indietro del Comune
Riporta la data dello scorso 21 ottobre la delibera con la quale il Comune di Varallo Pombia revoca il proprio sostegno all’idea di intitolare l’Istituto comprensivo di Varallo Pombia, che include anche gli istituti scolastici di Borgo Ticino, Pombia e Divignano, al grande scrittore Andrea Camilleri. Un’iniziativa fortemente voluta dal dirigente scolastico Giuseppe Amato, subentrato da pochi anni alla guida del Comprensivo e da subito deciso a rendere onore all’autore dei libri sul Commissario Montalbano con l’intitolazione dell’Istituto. Trattandosi di un’istituzione scolastica autonoma, il parere del Comune non è affatto vincolante per proseguire con l’iter, ma la delibera di Villa Soranzo ha tutta l’aria di essere un "gesto simbolico e politico", come lo definisce lo stesso sindaco Alberto Pilone, per contrastare una scelta non più condivisa.
Le ragioni del Comune
Lo scorso 12 febbraio infatti, con una delibera, il Comune aveva espresso parere favorevole nei confronti dell’intitolazione. "Non ci aspettiamo che la nostra delibera possa cambiare le cose - dice Pilone - ma ci siamo sentiti in dovere di fare questo gesto. Quando mi è stato parlato per la prima volta dell’iniziativa, probabilmente non mi sono reso conto delle implicazioni, ma quando la vicenda è diventata pubblica ho iniziato a ricevere numerose manifestazioni di contrarietà da parte dei cittadini, che hanno interpretato questa intitolazione come una sorta di esautorazione della figura di don Giuseppe Rossi (a cui è intitolato invece il plesso varalpombiese del Comprensivo, ndr) dalla memoria del paese. Dal momento che don Rossi potrebbe con ogni probabilità diventare beato nel breve periodo e che il legame con i varalpombiesi è molto forte, non credo che sia giusto metterlo da parte in questo modo. La figura di Camilleri è importante, ma non crediamo che sia necessaria questa iniziativa". Una mossa, quella della delibera, motivata dalla scelta di privilegiare la memoria del parroco martire contro i nazifascisti, secondo quello che è il punto di vista del Comune.
La posizione del dirigente scolastico
Non è dello stesso avviso il dirigente scolastico. "Vengo a sapere di questa delibera dal vostro giornale - dice il professor Amato - e rimango sinceramente sorpreso. L’intitolazione a Camilleri è una lunga procedura che è durata circa un anno con tutta una serie di consultazioni, anche con il sindaco varalpombiese, che ha sempre definito il progetto una bella idea. Se si tratta di un “gesto simbolico” sinceramente non capisco la simbologia del gesto. Anche perché l’intitolazione, che sarebbe la prima in Italia in onore a Camilleri, è un’iniziativa che ha attirato l’attenzione di tutto il Paese, forse proprio perché avviene in una cittadina che non ha legami diretti con il celebre scrittore. C’è stato l’interessamento di alcune case editrici e l’idea ha comunque riscosso il favore di tutte le rappresentanze d’Istituto, che, esattamente come il Comune, prevedono forme democratiche di partecipazione alle scelte. E allora io credo che non bastino le rimostranze “di alcuni cittadini” per far cambiare idea al Comune e alla scuola. Questo provvedimento è stato votato e ha raccolto la maggioranza dei pareri positivi. Non solo: l’intitolazione a don Giuseppe Rossi rimarrà per il plesso di Varallo Pombia, quindi non capisco proprio le ragioni della polemica. Per il plesso di Borgo Ticino invece ho proposto l’intitolazione a Falcone e Borsellino. Il mio compito, ad ogni modo, è tutelare il bene dei nostri studenti, quindi continuerò a fare il mio lavoro come ho sempre fatto".