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Varallo in lutto per il pittore Giovanni Travaini

Nell'ambito della pittura era conosciuto come il "Signore dei draghi"

Varallo in lutto per il pittore Giovanni Travaini
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Varallo in lutto per lo scultore, pittore e artista a tutto tondo Giovanni Travaini.

Varallo in lutto per Travaini

Il lutto ha toccato un po’ tutta la zona dell’Aronese, ma soprattutto la comunità di Varallo Pombia. Infatti Giovanni Travaini, meglio conosciuto come “Gianni”, era un artista estremamente noto in tutto il circondario. Un pittore, scultore e poeta che nel corso della sua lunghissima carriera ha realizzato opere estremamente originali e caratteristiche.

Un percorso artistico di grande livello

Travaini iniziò a dipingere da giovanissimo. All’inizio i soggetti rappresentati erano molto figurativi, ma con il passare del tempo l’artista iniziò ad aggiungere dettagli di tipo sociale. Il quadro probabilmente più rappresentativo di questa svolta fu negli anni ’70 l’opera intitolata “Assemblea di Fabbrica”. In occasione del cinquantesimo anniversario di morte di Giorgio Morandi, Travaini creò una serie di quadri in sua memoria, elaborando poi da queste opere una tecnica personale, che traeva ispirazione dall’idea di una pittura in movimento. All’hobby della pittura, l’artista aggiunse poi negli anni anche quello della scultura. Amava recuperare pezzi di legno dai boschi della zona, per poi farsi ispirare dal legno stesso nel tentativo di dargli una nuova forma. Nell’ambiente artistico, in seguito a una famosa recensione da parte della critica Federica Mingozzi, era conosciuto come “Il Signore dei draghi”.

L'esperienza a Varallo Pombia

79 anni, nel corso del tempo Travaini fu anche tra i promotori dell’Ente manifestazioni artistiche varalpombiesi e animatore insieme ad Ausilio Cattaneo (scomparso a luglio del 2020, ndr) e altri della Pinacoteca di Villa Soranzo. "Gianni Travaini - ha scritto in suo ricordo il consigliere comunale e dottore Gianni Giardina - varalpombiese di adozione dagli anni ’70, ha dato molto al nostro paese in campo artistico e culturale. E’ stato infatti, sin dal suo arrivo, instancabile e prezioso socio dell’Emav (Ente Manifestazioni Artistiche Varalpombiese) nonché animatore, insieme a Cattaneo, Belossi e altri, della Pinacoteca di Villa Soranzo, in anni più recenti. E’ stato però anche molto attivo come pittore, scultore e poeta; numerose sono state le sue presenze a mostre personali e collettive, nelle quali ha riscosso sempre apprezzamenti per le sue opere da parte dei critici d’arte. Nella quotidianità ha saputo essere un amico sincero e prezioso di molti di noi, rendendosi sempre disponibile a collaborare e a dare un contributo di idee nella realizzazione di eventi artistici e culturali che potessero essere occasione di crescita per la nostra comunità. Dal 2019 era vice-presidente del Comitato di Gestione della Pinacoteca, nonché segretario dell’Emav. In occasione del VI Premio Ticino di pittura (1979), un critico scrisse di lui: “Un Travaini “nuovo” che sembra essersi allontanato dai suoi mostri meccanici, eppure in questo suo nuovo abito mantiene vivo lo stesso discorso, lo stesso stile, le stesse forme, solamente più armoniose ed ammorbidite, ingentilite da una calma interiore di quasi serenità”. Ora, la serenità, questa volta completa, l’ha raggiunta; ci restano le sue opere che continueranno a parlarci di lui".

Il saluto dell'amico e artista Eugenio Cerrato

In tanti in questi giorni si sono stretti al dolore della moglie Maria Grazia e dei figli Roberto e Laura. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio lo scorso 31 marzo. Tra i tanti amici che lo ricordano con grande affetto c’è il collega pittore Eugenio Cerrato, di Oleggio. "Dal punto di vista artistico - dice Cerrato - Gianni è stato un personaggio molto interessante. Un artista non convenzionale, in grado di aprire la strada a molte scelte che poi condizionavano anche gli altri colleghi. Insieme abbiamo realizzato più di una mostra, anche nella mia Oleggio. E’ impossibile dimenticare la sua cultura, la sua abitudine di abbinare alle opere dei foglietti che contenevano poesie e incuriosivano appassionati ed estimatori dell’arte in tutte le sue forme. Gianni aveva un carattere estroverso. Era facile parlare con lui e aveva quell’umiltà che gli permetteva di conversare con chiunque senza mai far pesare la sua preparazione culturale. Ci mancherà molto".

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