Legambiente scrive al Ministero: "Salviamo i luoghi di San Carlo"
Le associazioni firmatarie vorrebbero avviare un dibattito su un'eredità preziosa e trascurata
Legambiente scrive al Ministero dei Beni culturali e chiede una riqualificazione dei luoghi di Arona legati alla memoria di San Carlo Borromeo.
Legambiente scrive una lettera sui luoghi di San Carlo, ad Arona
E’ destinata ad avviare un importante dibattito la lettera che i soci del circolo locale di Legambiente, “Gli Amici del lago”, hanno indirizzato al Ministro dei Beni culturali e paesaggistici, alla Soprintendenza ai Beni culturali e paesaggistici per la provincia di Novara e ai dirigenti regionali competenti per la valorizzazione del paesaggio, la cultura, il turismo e il commercio. Il circolo di Legambiente ha ottenuto nell’ambito di questa sua iniziativa il sostegno di numerose realtà locali e di diversi portatori di interessi. A cominciare dagli Amici della Rocca, per poi passare al gruppo civico Arona fuori dal Comune e a singoli cittadini interessati alle tematiche ambientali, come Roberto Coppa, che di recente ha presentato un esposto sugli stessi temi.
L'obiettivo è la riqualificazione di una zona molto ampia
L’obiettivo della mobilitazione è la riqualificazione di una vasta area della città che in qualche modo è legata alle tracce lasciate da San Carlo e dalla famiglia Borromeo. "All’iniziativa - spiegano il presidente e vicepresidente di Legambiente Massimiliano Caligara e Roberto Signorelli - partecipano numerosi soggetti, in un’ottica di cittadinanza attiva. L’idea è quella di coinvolgere associazioni e singoli cittadini in un’operazione avviata per riprendere progettualità esistenti e per formulare proposte e produrre idee e stimoli per una visione strategica di riqualificazione e di promozione dell’area (Rocca, Cava, Monte Cuirone, Monte di S. Carlo) con l’obiettivo di tutela e valorizzazione degli aspetti storici, paesaggistici, culturali e ambientali. Naturalmente ci piacerebbe che al dibattito partecipassero anche altre associazioni e altri cittadini singoli, con l’obiettivo di promuovere una forma di turismo diversa e qualitativamente migliore per Arona".
Le richieste degli Amici del lago
Ciò che ai firmatari della lettera preme sottolineare è che i simboli legati alla memoria di San Carlo meriterebbero un trattamento migliore. "Il circolo - recita la lettera inviata al Ministero - ritiene doveroso evidenziare che l’ambito compreso tra la Rocca Borromea ed il Colosso di San Carlo versa da alcuni decenni in uno stato di deplorevole degrado, dovuto soprattutto al mancato recupero ambientale dell’ex cava Fogliotti e all’incuria nella quale nella quale appare relegata la zona circostante al Colosso di San Carlo. Inoltre l’Amministrazione comunale non ha ancora assegnato l’incarico professionale per adeguare il Piano regolatore al Piano paesaggistico regionale approvato nell’ottobre del 2017, nonostante i termini stabiliti al comma 4 dell’art. 145 del D.L.GS. 42 del 2004 e che il Lago Maggiore sia stato recentemente incluso tra le Riserve della Biosfera dell’Unesco. Pertanto il circolo territoriale di Legambiente propone alle Autorità in indirizzo di avvalersi dei poteri loro conferiti dal D. L.GS 42 del 2004 per promuovere la riqualificazione paesaggistica del territorio in questione, considerato anche la possibilità di avvalersi dei finanziamenti europei del Recovery Plan, nonché i benefici che la realizzazione di un tale proposito apporterebbe all’economia, all’ambiente e al miglioramento della qualità della vita della popolazione".
Nel 2009 la Regione si era impegnata per un progetto molto articolato
I firmatari della lettera ricordano anche che ormai oltre una decina di anni fa era stata la stessa Regione a fare delle promesse molto importanti sul tema della riqualificazione di quei luoghi. "Di questo tema dei luoghi di San Carlo - dice il presidente degli Amici della Rocca, Angelo Poletti - abbiamo iniziato a occuparci nel 2006 con la raccolta firme per il recupero della Rocca. Già allora si parlava di un progetto di recupero unico che comprendesse la Rocca, la cava, il Motto Cuirone e il colle di San Carlo. La prima tappa di questo percorso è stata, nel 2009, la convocazione in municipio di un tavolo istituzionale sui luoghi di San Carlo che coinvolgeva Amici della Rocca, il Comune, la Regione, la Provincia, la famiglia Borromeo, FinPiemonte e Fondazione Comunità del Novarese. Dalla Regione si prospettava un intervento molto importante, con uno stanziamento di oltre un milione e mezzo di euro per la Rocca. Eravamo in periodo elettorale e della questione furono interessate tutte le forze politiche, compresa la lista guidata dal futuro sindaco Alberto Gusmeroli. Purtroppo poi dalla Regione non arrivarono i fondi promessi e gli interventi rimasero solo sulla carta. Noi abbiamo proseguito in questo percorso ideale, con l’obiettivo di recuperare i luoghi sacri legati alla memoria di San Carlo. La prossima tappa sarà l’agenda 2021-2038, dal momento che proprio nel 2038 cade l’anniversario del mezzo millennio dalla nascita di San Carlo. Sarebbe bello riuscire a raggiungere un obiettivo più concreto per quella data, magari dialogando anche con la città di Milano. E’ per questo che aderiamo con convinzione all’iniziativa di Legambiente. Vorremmo creare una “maratona ideale”, un dibattito su questi luoghi per stimolare l’interesse della cittadinanza e delle Amministrazioni comunali sulla riqualificazione di quelle aree".