Riapertura ristoranti all'aperto, il presidente Uncem: "Serve un correttivo alla norma"
La problematica sollevata dalle comunità montane.
E' con un comunicato diffuso - non a caso - nel giorno della festa dei lavoratori che il presidente Uncem chiede un correttivo alla norma per la riapertura dei ristoranti: "In montagna è un argine al lavoro".
Il presidente Uncem chiede un correttivo alla norma per riaprire i ristoranti
Il presidente dell'unione delle comunità montane ha fatto un intervento, non a caso nel giorno della festa dei lavoratori, con il quale ha chiesto un correttivo alla norma che stabilisce la possibilità di tornare a mangiare al ristorante ma solo all'aperto. In montagna infatti tale possibilità, a maggior ragione con la primavera anomala dal punto di vista climatico che stiamo vivendo, non è fattibile:
Oggi 1° Maggio, è la festa del lavoro e dei lavoratori. Nei territori montani del Piemonte e di tutto il Paese abbiamo registrato negli ultimi anni fenomeni di innovazione per creare lavoro e sviluppo. Penso alle Cooperative di Comunità, alle Associazioni fondiarie vettori di nuova agricoltura, ancora alle filiere forestali vere collegate ai nostri boschi. Ma ancora alla volontà di far crescere il capitale umano che genera forza e trasforma le comunità. Tutto questo con la pandemia non si è fermato. E il lavoro, per la montagna, insieme con i servizi e i diritti di cittadinanza, è decisivo. Ma negli ultimi mesi, una serie di norme e decreti non hanno agevolato questo sviluppo, la possibilità di lavorare e la sopravvivenza delle imprese. La loro resilienza e resistenza sono forti, ma un provvedimento come quello sull'apertura dei ristoranti e dei bar con spazi all'aperto, per la montagna è un argine al lavoro. La settimana di pioggia dimostra quanto avevamo previsto come Uncem sabato scorso. E cioé che temperature rigide, peraltro in una primavera anomala, e maltempo, non permettono di aprire all'aperto nelle zone montane. In città ci sono dehor in strada, al mare ci sono altre temperature. In montagna fino a fine giugno, come molti Presidenti di Unione montana stanno evidenziando, basse temperature, temporali e rovesci, minano anche le migliori intenzioni. Serve dunque un correttivo alla norma, permettendo che nelle aree montane, secondo le 'fasce altimetriche', si possa consentire una diversa gestione dei clienti, anche all'interno. E devono essere garantiti i ristori, gli indennizzi per una situazione peculiare che ferma il lavoro e ogni buona volontà di ristoratori e bar.