Buoni fruttiferi postali, al via la Class Action: ecco per quali buoni e come funziona
Una volta ammessa la class action inizierà la campagna di adesione vera e propria: i soggetti che rientrano nella casistica ammessa dal Tribunale potranno aderirvi.
Buoni fruttiferi postali: al via la Class Action per i buoni della serie Q emessi dopo il 1° luglio 1986. Per partecipare è sufficiente compilare la pre-adesione sul sito www.serieq.it ed inviare in tal modo tutti i dati necessari per predisporre l’azione collettiva. Lo riferiscono i colleghi di Prima Firenze.
Buoni fruttiferi postali, al via la Class Action
Da anni Federconsumatori è impegnata nella tutela dei cittadini che avevano scelto di tutelare i propri risparmi sottoscrivendo buoni fruttiferi postali e, al momento della riscossione, si sono visti riconoscere un importo nettamente inferiore al dovuto. Ne avevamo parlato già in precedenza. Si tratta di tutti i possessori di Buoni fruttiferi postali della serie Q emessi dopo il 1° luglio 1986.
Una vera e propria ingiustizia, che ha sottratto a migliaia di cittadini somme a volte anche ingenti: basti pensare che, per un buono fruttifero serie Q emesso per il valore iniziale di Lire 5.000.000 il maltolto da parte di Poste Italiane spa e Cassa Depositi e Prestiti spa ammonta a ben 3.773,49 Euro.
Per far valere i diritti di questi risparmiatori e per permettere loro di ottenere il giusto riconoscimento del danno subito Federconsumatori ha deciso di avviare una class action rivolta a tutti i possessori di buoni fruttiferi postali serie Q emessi dopo il 1° luglio 1986.
Il deposito dell’istanza al Tribunale di Roma
Presso il Tribunale di Roma è stata depositata la class action sui buoni fruttiferi postali serie Q promossa dalla Federconsumatori.
Un’azione importante che, laddove ammessa, consentirà ai possessori di tali titoli di richiedere il giusto riconoscimento di quanto spetta loro.
I buoni interessati sono quelli della serie Q emessi tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995.
La battaglia per l’ottenimento dei giusti corrispettivi per i possessori dei buoni fruttiferi postali ha avuto una prima importante conferma con la sentenza n.1390/2020 del Tribunale di Bergamo, che ha ritenuto che la capitalizzazione degli interessi che maturano sui buoni fruttiferi postali serie Q deve avvenire al lordo della ritenuta fiscale. Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, invece, per ciascuno dei primi 20 anni di durata dei buoni, hanno applicato una capitalizzazione al netto della ritenuta fiscale, in modo del tutto illegittimo in quanto si anticipa così il momento impositivo previsto dalla normativa.
In questo modo i cittadini hanno perso ingenti somme: si pensi che, per un buono della serie Q emesso a maggio (dal 1988 al 1995) per il valore iniziale di Lire 5.000.000 l’importo non corrisposto ammonta a circa 3.773,49 Euro.
Una platea estremamente vasta: si stima che i sottoscrittori dei buoni della serie Q ammontino a circa 250.000.
I prossimi passi
Ora che l’atto è stato depositato, il Giudice competente dovrà decidere sulla sua ammissibilità.
Una volta ammessa la class action inizierà la campagna di adesione vera e propria: i soggetti che rientrano nella casistica ammessa dal Tribunale potranno aderirvi.
Come aderire alla class action
"Basterà compilare - scrivono da Federconsumatori - la pre-adesione sul sito www.serieq.it ed inviare in tal modo tutti i dati necessari per predisporre l’azione collettiva. Class action che, lo ricordiamo, permette di far valere in una sola azione e con costi estremamente contenuti i diritti di molti cittadini vittime della stessa ingiustizia. Siamo convinti che, uniti, riusciremo ad ottenere il riconoscimento dei diritti dei possessori di buoni fruttiferi a cui sono state sottratte, ingiustamente e spesso in modo sottaciuto, ingenti quote dei propri risparmi.
Invitiamo tutti i cittadini interessati ad aderire al più presto!
Per avere ulteriori informazioni ed assistenza è possibile rivolgersi ai nostri sportelli presenti in tutta la regione".