Oltre mezzo milione di euro per sistemare i corsi d'acqua a Borgomanero
Si avvicina la scadenza elettorale, e l’amministrazione uscente fa il punto di quanto realizzato sul territorio, in una sorta di bilancio.
A Borgomanero oltre mezzo milione di euro per sistemare e mettere in sicurezza i corsi d'acqua cittadini.
Corsi d'acqua cittadini: a Borgomanero interventi per oltre mezzo milione di euro
Si avvicina la scadenza elettorale, e l’amministrazione uscente fa il punto di quanto realizzato sul territorio, in una sorta di bilancio. Sono continuate, dopo le operazioni lanciate nel 2017 con l’Agogna, le attività di pulizia e messa in sicurezza dei fiumi e dei torrenti del territorio. «Su questo argomento non c’entrano i colori politici, si tratta, per un’amministrazione, di voler dormire sonni tranquilli di notte - ha esordito il sindaco Sergio Bossi in un incontro servito a presentare i molti lavori effettuati e quelli ancora in corso, nel quale ha partecipato anche l’assessore ai lavori pubblici Elisa Zanetta - in questo modo possiamo stare tranquilli. Certo, in caso di allerte meteo la protezione civile sarà sempre fuori di notte, e qualche problema capiterà sempre e comunque, ma abbiamo fatto quello che potevamo in termini di prevenzione». In tutto, fino ad ora, sono stati spesi 654 mila euro, provenienti per la maggior parte da bandi regionali o ministeriali cui il Comune ha partecipato, per le operazioni di messa in sicurezza dei torrenti e dei rii della città. «E’ in corso un costante lavoro di monitoraggio e interventi - ha detto poi l’assessore Zanetta - che non sono a spot, ma hanno tutti l’obiettivo di prevenire esondazioni o danni vari, e siamo certi del lavoro messo in campo. Uno dei problemi che abbiamo riscontrato è quello degli infestanti: nell’Agogna in special modo è presente la Poligono del Giappone, una pianta che venne importata, secondo gli studiosi, per una mostra a Padova, e da allora si è propagata in tutto il nord Italia dove ci sono corsi d’acqua. Ha delle radici molto forti che sono difficili da sradicare, e vicino alle strutture riesce a rompere muri e argini. Non si può diserbare perché inquinerebbe, ma solo mantenere, ed è una lotta molto dura perché è una pianta molto resistente».
Gli interventi effettuati e quelli in corso
Si è continuato il lavoro sul torrente Agogna negli anni 2017/2018, con un finanziamento della Regione Piemonte per 99 mila euro, che ha visto il taglio della vegetazione nell’alveo, la rimozione meccanica degli accumuli di detriti che formavano degli «isoloni», il trasporto del materiale limoso e sabbioso in altri siti, sono stati poi ripristinati i massi all’interno dell’alveo ed è stata sistemata la soglia a monte del ponte Araldo. Sull’alveo dell’Agogna si è tornati poi nel 2021, con un’opera finanziata dal ministero dell’Interno per 75 mila euro, che ha visto il decespugliamento delle scarpate fluviali e dei depositi in alveo. pirodiserbo sulle superfici dei manufatti in alveo e sulle opere di difesa spondale, dal tratto a monte del ponte della ferrovia Borgomanero-Omegna fino al Ponte del Torrione. diradamento vegetazione arbustiva e arborea in alveo, a valle del Ponte del Torrione. rimozione meccanizzata degli accumuli presenti in alveo e trasporto del materiale di scavo al Parco della Resistenza. rimozione piante morte/pericolanti in alveo rimozione materiale vegetale in alveo.
Sempre nel 2021 ci sono stati diversi interventi sul rio Lagone, il torrente Grua, l’Agogna vecchia e il torrente Sizzone, per un totale di 180 mila euro, dei quali 100 mila finanziati dalla Regione Piemonte e 80 mila messi dal Comune. In questo quadro rientra anche l’evento alluvionale dei primi giorni di ottobre 2020, e si è così proceduto a un’analisi del comportamento dei torrenti Lagone e Grua, che negli anni passati in zona Santa Croce hanno dato spesso problemi di esondazione, per questo sono state effettuate diverse opere: il decespugliamento e rimozione vegetazione spondale in precario equilibrio disalveo, la rimozione meccanica dei materiali depositati dal flusso idrico in alveo ripristino e manutenzione delle opere esistenti: «Si tratta - è stato spiegato a Palazzo Tornielli - di puntuali interventi di manutenzione ordinaria delle opere esistenti in alveo protezione erosiva spondale».
Ancora, nel biennio 2020/2021, per la manutenzione idraulica del rio Geola dalla Regione Piemonte sono stati stanziati 300 mila euro, a causa dell’insufficienza della sezione per il deflusso delle portate di piena.
«Di fianco a questi interventi - hanno concluso Bossi e Zanetta - ci sono stati anche tutta una serie di interventi volontari, compiuti dagli Alpini, dalla Protezione civile, dai Vigili del fuoco e dall’Aib, senza contare i cittadini che si sono dati da fare come a Santa Cristina e a San Marco».