Il caso

Borgomanero 17mila euro dallo Stato per il "Niclin"

La scultura è stata inserita in un gruppo di 20 opere a ricordo dei Caduti in tutta Italia.

Borgomanero 17mila euro dallo Stato per il "Niclin"
Pubblicato:

La statua del «Niclin» in piazza Marazza, di fronte alla stazione, è stata inserita in un gruppo di 20 opere in tutta Italia che saranno oggetto di un’importante operazione di restauro a cura del Comitato tecnico scientifico speciale per la tutela del patrimonio storico della prima guerra mondiale, che per il monumento agognino ha stanziato la cifra di 17 mila euro. Il «Niclin» sarà restaurato e pulito nelle parti lapidee e bronzee, in particolare della statua.

Lo Stato ha stanziato 17mila euro per sistemare il "Niclin"

«Il monumento - fanno sapere da Palazzo Tornielli - è costituito da un basamento su cui si eleva un obelisco al quale è addossata una scultura in bronzo raffigurante un uomo che si libera dalle catene. Sul lato opposto è invece presente un bassorilievo in bronzo raffigurante scene di lavoro agricolo: un uomo sta arando i campi, mentre un secondo conduce i buoi che tirano l'aratro (questa seconda figura presenta la perdita del braccio sinistro); sul lato sinistro del bassorilievo è rappresentata una donna che trattiene a sé due bambini (di cui uno mancante della testa). Sul basamento sono poi presenti alcune lapidi: quella inserita sul lato sinistro riporta il bollettino della vittoria. Sul basamento è collocata una corona di foglie di alloro e quercia in bronzo. Sull'obelisco sono posizionate due lapidi di cui quella di destra riporta la data di inaugurazione del monumento da parte del duca di Aosta Emanuele Filiberto, il primo ottobre 1922. L’opera è firmata e datata nella parte inferiore del bassorilievo dallo scultore Eduardo Tantardini. Si racconta che il Tandardini, per realizzare la figura umana secondo i canoni dell’epoca, prese a modello un vigoroso contadino di Santa Cristina, Michele Valloggia. Costui venne poi ricompensato, per la prestazione come figurante, con “cinque nichelini”. Da qui il popolare nome con il quale è conosciuta la statua: l’Niclin».
«Si continua con il recupero dei beni che raccontano la storia della nostra città – sottolinea il vice sindaco con delega al patrimonio e bilancio Ignazio Stefano Zanetta - riuscendo anche in questo caso ad ottenere contributi dallo Stato che sottolineano l’importanza e la qualità progettuale degli interventi che proponiamo».
«Dopo il restauro della Madonnina in piazza, il recupero della pagoda in Villa Zanetta – rimarca l’assessore ai lavori pubblici Elisa Zanetta - continuiamo con il recupero del patrimonio culturale cittadino. A breve anche il restauro della Pietra Scritta e della Cappella votiva di Vergano di proprietà comunale. Interventi che evidenziano la sensibilità ed il rispetto verso la nostra comunità, la sua storia e le sue tradizioni».

Seguici sui nostri canali