Il personaggio

Chiude il negozio, ma non la creatività

Giù i battenti per il laboratorio oleggese di Roberta Murolo

Chiude il negozio, ma non la creatività
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“Venerdì 30 settembre Babetty chiude. Grazie a tutti per questi 24 anni”. Così si legge sul foglio affisso all'ingresso del negozio di Oleggio di via Valle: un tratto in pennarello, che lascia passare la passione e l'amore messo in questi anni di attività dalla sarta oleggese. Ma Roberta Murolo non si arrende e la sua creatività sartoriale non si ferma. Anzi...

Chiude il negozio, ma la creatività prosegue

Per lei il suo negozio di Oleggio non era più solo un mestiere, il lavoro di sartoria negli anni è stato sempre meno “creativo”, ma la famigliarità con i clienti, la voglia di “fare salotto” e la passione in quello che faceva ha tenuto aperte le porte. Ora questa esperienza si chiude, «ma ci sono già dei progetti in mente su nuove attività creative – conferma Roberta Murolo – e Oleggio avrà un nuovo 'salotto' in cui ritrovarsi per chiacchiere, confidenze e momenti di piacevole compagnia». Babetty ha aperto le sue porte il 21 marzo del 1998, allora Roberta ha iniziato questa avventura con la mamma e la sorella, «la passione della sartoria ci ha sempre caratterizzate – racconta – e l'idea era quella di portarla anche agli altri. Mamma è sempre stata sarta e noi sorelle abbiamo sempre lavorato con lei nel suo laboratorio».

Una tradizione di famiglia

Una tradizione di famiglia: la mamma aveva una sartoria per uomo e donna a Napoli, il suo lavoro lo ha poi trasferito tra Marano e Oleggio aprendo un laboratorio e le cinque figlie hanno sempre lavorato con lei fino agli anni Novanta. “Babetty” è il nome di una bambola che Roberta aveva da piccola, ma è anche l'unione di “Bimba” il soprannome della sorella, la A di Apollonia e Betty, il diminutivo di Roberta: «Senza volerlo è un nome di fantasia che però racchiude tutto». Nel tempo è cambiato il lavoro: dagli abiti su misura alle riparazioni, quel che resta a fare da fil rouge è però la creatività: «Quando abbiamo aperto facevamo abiti da sposa, vestiti per teatri, travestimenti per il Carnevale: molte le persone che venivano anche da fuori per farsi cucire il proprio travestimento. A noi è sempre piaciuto prendere parte al Carnevale – sottolinea - per anni io e mia sorella abbiamo realizzato i nostri costumi, sempre da streghe, per fare divertire i bambini del Giovedì Grasso. Era una bella atmosfera».

I cambiamenti del mondo del lavoro

Nel tempo il lavoro è cambiato anche a causa dei costi del materiale: dalla sartoria alle sole riparazioni: «Ogni tanto riuscivo ancora a fare abiti su misura – spiega - ma più che altro erano riparazioni e anche in quello riuscivo a creare qualcosa di nuovo mettendo una toppa, aggiungendo qualche inserto». Negli ultimi anni una vera e propria “consigliera di stile” per le clienti fidate, «questo mi mancherà – sottolinea – c'era chi comprava e mi chiedeva 'mi sta bene?' per farselo adattare; ma anche chi mi chiedeva di accompagnarle negli acquisti. Era diventato un salotto, mancherà a tanti vedermi affacciata alla finestra a 'ciciarare'». Tanti i rapporti che si sono creati, «ma non finiscono con la chiusura di Babetty – conferma – continuo a esserci per i clienti che avranno bisogno di me». Adesso un momento di pausa e l'anno nuovo inizierà «con quello che mi verrà – conclude - qualcosa di creativo e curativo, sempre “mio” e sempre a Oleggio; troverò il modo di fare un altro salotto per chi vorrà».

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