Cordoglio

Invorio e Borgomanero in lutto per la storica ausiliaria di chirurgia Marisa Molinari

Addio a Marisa Molinari, la donna aveva lavorato all'ospedale Santissima Trinità.

Invorio e Borgomanero in lutto per la storica ausiliaria di chirurgia Marisa Molinari
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La donna lavorava all'ospedale di Borgomanero: il lutto per Marisa Molinari storica ausiliaria del reparto di chirurgia donne.

Addio alla storia ausiliaria del reparto di chirurgia donne del Santissima Trinità

Grande commozione ha destato in paese e non solo la notizia della morte di Marisa Molinari. Abitava con la sua famiglia a Talonno, era originaria di Paruzzaro e lavorava all’ospedale di Borgomanero. La donna era nata il 18 settembre 1946: in gioventù aveva lavorato come sarta e dagli anni '80 all'ospedale Santissima Trinità, prima in cucina e poi come ausiliaria, (il ruolo che oggi viene chiamato operatrice socio-sanitaria), nel reparto di chirurgia donne. «Mamma era socievole e gentile - ricorda la figlia Claudia - da ausiliaria scoprì profondi lati di sé, aveva davvero scoperto il lavoro giusto per lei grazie alle cure che forniva alle persone in condizioni di bisogno. Mio padre Rinaldo Castelletta, che mia mamma sposò nel 1967 e mancò nell'aprile 1997, formava con lei una coppia stupenda: nella parrocchia talonnese davano una mano a tenere in ordine la chiesa e gli spazi esterni, noi figlie abbiamo seguito le loro orme. Il papà era conosciuto come il "frè", il fabbro di Talonno e costruiva biciclette artigianali, fu socio di diverse società ciclistiche. La mamma cantava nella corale parrocchiale. I nostri genitori sono riusciti a radicare in noi dei valori che ci accompagneranno per sempre. La mamma fin da piccola fu sorretta da una forte fede e negli ultimi 20 anni questa componente devozionale divenne ancora più salda. Aveva viaggiato con la Diocesi di Novara a Lourdes, Fatima, Roma e San Giovanni Rotondo. Negli ultimi anni si è concentrata con amore sulla preghiera da sola, non si limitava ad andare alle funzioni religiose. Amava radio Maria e la messa in televisione, che la rasserenava dandole la forza di affrontare i problemi di salute. Le era rimasto il pallino del cucito, e fino che ha potuto trasformava vestiti usati per noi figli in piccoli capolavori. Non dimenticherò mai il costume di Carnevale da poliziotto per mio figlio Matteo. Aveva un carattere mite, gioioso e riteneva la vita e la famiglia preziose, non mancando mai di incoraggiare sé stessa e gli altri di fronte alle difficoltà e alle prove che potevano presentarsi. Nonostante la sofferenza ha sempre dimostrato coraggio, dignità e soprattutto una grande fede». Oltre a Claudia con Marco, la donna lascia anche  Daniela con Riccardo e Paola, oltre ai nipoti Matteo e Davide.

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