Cordoglio

Alpini di Varallo, Pombia e Divignano in lutto per Tarcisio Pagnoncelli

Una perdita che si farà sentire nella comunità locale e soprattutto tra le Penne nere

Alpini di Varallo, Pombia e Divignano in lutto per Tarcisio Pagnoncelli
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Gli Alpini di Varallo Pombia, Pombia e Divignano sono in lutto per la scomparsa di una delle loro colonne. Tarcisio Pagnoncelli era un elemento molto importante della sezione.

Lutto tra gli Alpini per Pagnoncelli

Se ne va una delle colonne del gruppo Alpini di Varallo Pombia, Pombia e Divignano. E' morto giovedì 29 dicembre Tarcisio Pagnoncelli. Nato il 21 dicembre 1955, a soli 67 anni lascia la moglie Nella, la figlia Valentina, la sorella Rosa e la nipote Loredana. Lavorò come custode in un castello a Sesto Calende ed era noto sul territorio per la dedizione con cui si dedicava alla causa solidale degli Alpini.

Tante Penne nere al suo funerale

Lunedì 2 gennaio don Andrea Massarotti ha celebrato le esequie funebri. "Lui ne sarebbe andato fiero - commenta il sindaco Luciano Carlana - oltre alla gente del paese c'erano i gagliardetti di Varallo Pombia, Marano Ticino, Divignano, Cameri, Recetto e Novara con la partecipazione del presidente sezionale Marco Cavigioli. Insieme al nostro parroco ha celebrato la messa padre Giancarlo Julita, rettore della basilica della Madonna di Re e compagno di scuola di Tarcisio. L'omelia ha risaltato la bontà del suo carattere. Io lo conosco da quando sono ragazzino. "Tarci" era un buono, se poteva dare una mano lo faceva con il cuore e ogni tanto puliva gli spazi della casa parrocchiale. Dispiace ancora di più per la sua giovane età, ma la malattia è stata veloce e ci ha portato via un uomo speciale. Giorni fa lo avevo chiamato promettendogli di andarlo a trovare, so che non se la passava bene dal punto di vista della salute, ma non c'è stato il tempo. Abbraccio la famiglia promettendo che il Comune non si dimenticherà mai di lui".

La passione per gli Alpini e per le moto

"Era tanto affezionato agli Alpini, per lui era un onore farne parte - dice la figlia Valentina - un’altra sua enorme passione erano le motociclette da motocross d'epoca: creò il motoclub Dirty bike e contribuì a organizzare raduni per condividere con altre persone la voglia di andare sulle due ruote. Fece anche molte gare, negli ultimi anni smise di correre, ma non gli mancò mai l'entusiasmo di partecipare agli incontri. Amava anche il giardinaggio e da lui erano garantiti consigli per curare al meglio le piante. Era davvero di animo buono, per natura si metteva a servizio del prossimo, sapeva dire le cose in modo chiaro ma gentile. Lo ricorderemo con enorme affetto per i valori che ha saputo trasmetterci".

 

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