Peste suina: Coldiretti incontra il commissario straordinario
Nella scorsa settimana i casi segnalati di cinghiali infetti sono stati 404
Nel corso della settimana è stato proficuo l'incontro avvenuto tra Coldiretti Piemonte e il commissario straordinario alla PSA, Vincenzo Caputo, dal quale è emersa la necessità di interventi rapidi e concreti.
Incontro con il commissario straordinario
Coldiretti Piemonte ha svolto un incontro ad Alessandria con il nuovo commissario straordinario alla peste suina africana, Vincenzo Caputo, durante il quale ha messo in evidenza tre punti fondamentali per sostenere la filiera dell’allevamento dei suini: riprendere l’allevamento nelle aree soggette a restrizione, incrementare gli abbattimenti dei capi infetti e sviluppare una filiera non legata al cibo per la carne di cinghiale. L’incontro si è svolto in presenza del presidente regionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, il delegato confederale, Bruno Rivarossa, tutti i presidenti e direttori delle federazioni provinciali Coldiretti e il vicepresidente regionale Fabio Carosso.
Le aziende a rischio sono tremila
Un incontro fortemente voluto da Coldiretti per analizzare la gravità della questione, le urgenze e le relative misure di contenimento, attualmente, ancora insufficienti per contrastare il dilagare dell’epidemia con i casi di cinghiali infetti (404 in Piemonte la scorsa settimana secondo il bollettino epidemiologico nazionale). Coldiretti ha fatto presente al commissario la necessità di attuare azioni specifiche e fornire al più presto risposte concrete sia alle imprese che risiedono ed operano nelle zone ormai da tempo, che agli allevamenti situati nelle altre aree del territorio. “Occorre creare – spiegano il presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori – le condizioni che permettano di limitare al massimo, per giungere ad un azzeramento, il rischio cui sono esposti l’intero comparto e la filiera suinicola piemontese, che conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati in maggior parte ai circuiti delle principali Dop italiane per la preparazione di salumeria come il prosciutto di Parma e San Daniele”.
C'è necessità di collaborazione tra coltivatori e Regione
“Il commissario straordinario Vincenzo Caputo – commentano Tofi e Salvadori – ha dimostrato, oltre che un’importante disponibilità a collaborare territori, anche un profondo pragmatismo e una forte competenza, con una posizione che si conferma essere di apertura verso le necessità specifiche del territorio. Grazie a questo incontro abbiamo ottenuto la possibilità di costruire gabbie e recinti nelle zone di restrizione, inoltre abbiamo fatto presente la necessità di attivare la caccia di selezione notturna, tra le altre cose. Le imprese agricole e la popolazione devono essere tutelati e la regione messa in sicurezza dal dilagare del numero di cinghiali attraverso una strategia che permetta di avviare un reale processo di eradicazione dal nostro territorio della peste suina africana. Per questo motivo, anche per effetto della recente ordinanza commissariale, intendiamo richiamare l’amministrazione regionale, alle proprie responsabilità e funzioni, affinché possa essere data attuazione completa alle misure previste”.