Strage del Mottarone: supplemento di 20 giorni per le memorie degli indagati
Il processo dopo l'estate
Il processo si terrà in autunno o inverno.
Strage Mottarone
La procura di Verbania ha accordato venti giorni di tempo in più (a decorrere dallo scorso 18 maggio, data della notifica dell’avviso di chiusura delle indagini, si va dunque al 28 giugno) perché i difensori degli indagati dell’incidente alla funivia possano chiedere eventuali nuovi interrogatori o depositare memorie o documenti. A chiedere la proroga a Olimpia Bossi e Laura Carrera, procuratrice e sostituto, sono stati gli avvocati della Leitner, la società altoatesina che gestiva le manutenzioni dell’impianto. La richiesta, così si è appreso, è stata motivata dalla necessità di esaminare il maxi fascicolo processuale (una mole enorme di carte) prodotto dall’ufficio del pubblico ministero. Ora necessariamente i tempi delle nuove attività slitteranno.
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Probabile, a questo punto, che il deposito di richieste di rinvio a giudizio e archiviazioni, avvenga a estate conclusa. E solo più tardi, in autunno o inverno, ci sarà l’avvio dell’atteso (in particolare dai familiari delle vittime) processo per stabilire chi ha avuto responsabilità nella tragedia che il 23 maggio 2021 ha portato alla morte di 14 persone. Sei le persone rimaste sotto indagine e tra queste Luigi Nerini, concessionario dell’impianto stresiano, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio e il borgomanerese Gabriele Tadini, caposervizio, che dovrebbe farsi riascoltare dai magistrati. Poi i manager (e la società) Leitner. Intanto, a margine del caso, si fa strada l’ipotesi che Bossi, 56 anni, di Busto Arsizio, possa essere in corsa per guidare la procura di Como, valutato che a gennaio prossimo scadranno gli 8 anni di permanenze in quella di Verbania.