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Dal Ministero 500 milioni le residenze universitarie: un progetto coinvolge Novara

Sarà integralmente ristrutturato l'ex Centro Sociale, al numero 197 di Viale Giulio Cesare, struttura abbandonata da decenni

Dal Ministero 500 milioni le residenze universitarie: un progetto coinvolge Novara
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Il 9 novembre 2023 il Ministero dell’Università e della Ricerca ha dato il via libera all’assegnazione di 500 milioni di euro destinati alla creazione di residenze universitarie e finanziati attraverso il V bando della Legge sugli alloggi universitari, la 338/2000. Grazie a questi fondi il sistema accademico italiano avrà a disposizione 5.400 nuovi posti letto per studentesse e studenti universitari.

Per rispondere alla carenza di posti in Piemonte

Tra i 57 progetti che verranno finanziati, tre riguardano il Piemonte e sono il risultato di una intensa collaborazione tra l’EDISU, l’Assessorato all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario diretto dalla dottoressa Elena Chiorino, e il CORECO, il Coordinamento dei Rettori degli Atenei piemontesi che dal 2018 è presieduto dal Rettore Gian Carlo Avanzi.

«Uno studio di IRES del 2021 – spiega il rettore Avanzi – evidenziava lo stato di grave carenza di posti disponibili per gli studenti universitari in Piemonte. Facendo seguito a questa indagine i Rettori e l'EDISU si sono interrogati sulle soluzioni utili a ridurre questa enorme disparità tra domanda e offerta. Ne è scaturito un grande lavoro di collaborazione che ha portato all'adesione unitaria di tutto il
sistema universitario piemontese al bando previsto dalla legge 338/2000. Quello odierno è un risultato lusinghiero per un sistema universitario che è riuscito a fare squadra e a presentare il Piemonte ai valutatori del Ministero come una regione attrattiva per gli studenti nazionali e internazionali».

Ristrutturazione totale dell’Ex Centro Sociale

A Novara, grazie ai fondi del MUR, della Regione Piemonte, dell’EDISU e dell’Università del Piemonte Orientale, potrà essere realizzata la ristrutturazione totale dell’Ex Centro Sociale, al numero 197 di Viale Giulio Cesare, struttura abbandonata da decenni che ritornerà a vivere grazie al lavoro di squadra del sistema universitario piemontese.

Il progetto novarese comporterà un investimento complessivo di circa 15 milioni di Euro; verrà sostenuto dal Ministero per quasi 10 milioni di Euro mentre 4,5 milioni verranno erogati dalla Regione attraverso EDISU. La restante parte, di circa 500 mila Euro, sarà a carico dell’Università del Piemonte Orientale mentre il Comune e la Provincia di Novara conferiranno gratuitamente l’intero immobile.

Il programma intrapreso dall’UPO non si limiterà a fornire agli studenti fuori sede un posto letto, sarà un vero e proprio sistema integrato di reti e di relazioni che vedono nell'ospitalità e nell'accoglienza il cardine della partecipazione attiva dello studente alla vita della comunità universitaria.

Il progetto

La struttura costituirà un campus con una superficie coperta di 2.600 metri quadri che a pieno regime potrà ospitare 171 studenti in 76 camere doppie e 17 singole. È anche in progetto la costruzione di una piscina, di un campo da tennis e di due campi di paddle. Ci saranno, poi, diversi servizi messi a disposizione di chi vivrà il campus: una biblioteca, aule studio e riunione, una sala musica e zone relax, una caffetteria, una lavanderia e alcuni locali per il fitness.

«La notizia del finanziamento per la nuova residenza novarese – ha detto il Rettore Gian Carlo Avanzi – costituisce il primo passo per un ulteriore miglioramento della nostra presenza sul territorio del Piemonte orientale. È una vera e propria boccata di ossigeno che ci renderà più attrattivi verso la comunità accademica nazionale e internazionale e che aiuterà Novara a riqualificare una zona importante della città, poco distante dal centro, che grazie alla presenza studentesca potrà sperimentare una rinascita».

La soddisfazione di Rettore e sindaco

«Con questo programma – continua il Rettore Avanzi – UPO in collaborazione con EDISU si pone un obiettivo molto ampio: quello di promuovere un sistema integrato di servizi e interventi che renderà effettivo il diritto di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, di acquisire competenze e garantire l’uniformità di trattamento per tutti gli studenti interessati a frequentare un corso universitario nel Piemonte orientale».

«Finalmente è stato approvato un progetto che ritengo di fondamentale importanza per il percorso di riqualificazione di un altro pezzo della città – spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli –. Dopo l’avvio del progetto di Casa Bossi ed ex Macello, dopo l’avvio del cantiere per parcheggio sotterraneo, dopo il via libera sulla riqualificazione ex Officine grafiche e dell’ex Molino Tacchini, un altro tassello va a buon fine dal punto di vista amministrativo. È fondamentale per dare nuove residenze universitarie ad una città che in questo momento ha bisogno come l’aria di alloggi per studenti. Ringrazio l’Università, EDISU e la Provincia per la grande collaborazione ed adesione al progetto e ringrazio anche il Consiglio comunale di Novara che ha voluto fortemente indirizzare l’operazione su un interesse pubblico di estrema rilevanza. Quell’area tornerà ad essere vissuta e potrà offrire ai Novaresi anche impianti sportivi e spazi di verde pubblico».

Edisu

«La riqualifica dell’ex Centro sociale di Novara resa possibile dal contributo del Mur è un risultato importante per una città che si sta qualificando sempre di più come polo universitario del Piemonte orientale – ha dichiarato il presidente di EDISU Piemonte Alessandro Ciro Sciretti –; EDISU già in questo anno accademico ha ampliato l’offerta per i suoi borsisti aggiungendo 40 nuovi posti letto nella residenza Castalia e ci fa piacere poter proseguire con altri 171 entro i prossimi anni in una struttura polifunzionale che sarà un punto di riferimento per tutta la città».

Upo

«Dal punto di vista tecnico – ha commentato l’architetto Claudio Tambornino, dirigente della Divisione Edilizia, Logistica e Patrimonio dell’UPO – è importante sottolineare come l’Università, grazie alla collaborazione con le istituzioni comunali, provinciali e regionali, sia stata capace, una volta di più, di individuare una soluzione in grado di riqualificare il patrimonio edilizio esistente, avallando una ipotesi di progetto che costituirà un esempio sostenibile e innovativo di aggregazione sociale e di apertura verso il mondo. Il progetto raggiunge nel suo complesso gli obiettivi ambientali prefissati dalla normativa vigente, attraverso una soluzione architettonica e impiantistica performata al manufatto esistente, con una attenta riqualificazione ed efficientamento dei volumi architettonici disponibili».

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