Vola la cassa integrazione in Piemonte: l'analisi nelle varie province
Nei primi due mesi dell’anno, gli ammortizzatori sociali hanno tutelato 20.701 lavoratori piemontesi
Nei primi due mesi dell’anno, gli ammortizzatori sociali hanno tutelato 20.701 lavoratori piemontesi. L’incremento più alto si è registrato a Biella con un clamoroso +808,6% a Biella.
Vola la cassa integrazione: a Biella +808,6%
Vola in Piemonte la cassa integrazione nei primi due mesi del 2024: secondo i dati del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil nazionale, sono state richieste più di 7 milioni di ore di cassa integrazione, in aumento del 35,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+100,2% quella ordinaria, -12,6% quella straordinaria, -52,6% i fondi di solidarietà gestiti dall’Inps). A livello nazionale l’incremento è stato del 14,9%.
Fra i peggiori in Italia
Nei primi due mesi dell’anno, gli ammortizzatori sociali hanno tutelato 20.701 lavoratori piemontesi. L’incremento più alto si è registrato a Biella con un clamoroso +808,6% a Biella. Seguono nell’ordine 333,1% a Vercelli, 149,2% ad Asti, 91,3% a Verbania, 63,7% a Novara, 26,7% ad Alessandria, 21,4% a Torino. L’unica flessione a Cuneo ( -32,5%). Torino con quasi 4 milioni di ore si posiziona al quinto posto dopo Taranto, Roma, Napoli e Bari.
Progettare un nuovo futuro
“Le forti preoccupazioni relative alle situazioni di crisi aziendali piemontesi trovano, purtroppo, conferma nei dati relativi alla cassa integrazione – commenta il segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese – che vede una recrudescenza dopo diversi mesi di stagnazione. I principali indicatori economici evidenziano una regione che affronta le difficoltà derivanti dalle transizioni energetiche e digitali, in costante calo demografico e con un urgente bisogno di ripensare e riprogettare la sua struttura economica per rilanciarsi al più presto”.