L'aereo in avaria che aveva sorvolato novarese e vercellese scaricò 72mila kg di carburante
La preoccupazione dell'Unione dei Comitati dell'Alta Valle del Ticino
L'aereo, partito da Malpensa, aveva sorvolato il novarese per poi fermarsi a lungo sopra la zona di Santhià: lì sarebbe avvenuto lo scaricamento di 72mila kg di carburante.
Aereo in avaria
Sono stati resi noti i dati dell’incidente aereo del 9 luglio 2024 che ha interessato anche il novarese e, soprattutto, il vercellese e su cui i comitati cittadini chiedono verifiche per valutare la salubrità dei terreni. QUI IL VIDEO
L’aereo danneggiato aveva scaricato in cielo 72mila chili di carburante: questo l’ammontare del carburante scaricato dall’ aereo della Latam tra Malpensa e Vercellese a seguito di un incidente avvenuto al momento del decollo. Un dato che ha fatto insorgere l’Unione dei Comitati dell’Alta valle del Ticino che insieme ai Comitati di Golasecca, Coarezza, Varallo Pombia e Malpensa: i comitati chiedono ulteriori indagini suoi suoli e sulle coltivazioni della zona interessata.
Le parole dell'Unione dei Comitati
"La cronaca ha registrato tre evidenze, quali:
- ANSV – Associazione Nazionale della Sicurezza del Volo- ha classificato il “tail strike” come “inconveniente grave”, perciò i piloti avrebbero lanciato il messaggio PAN-PAN-PAN (soccorso urgente ma in una situazione non grave e in cui non vi sia pericolo di vita imminente);
- il video di Simone Ippolito ha documentato, in diretta, la circuitazione del Boeing 777-300 e lo scarico di carburante del volo nella zona di Santhià e limitrofe;
- una singolare e isolata conferma dello scarico di 72 tonnellate di carburante è stata segnalata da Arpa Piemonte – soggetto esterno e non aeronautico – nella Pratica : K13_2024_01632 del 14 Agosto 2024.
Al momento, infatti, ad oltre un mese da tale “inconveniente grave”ed a fronte di alcune dichiarazioni “spot” quali:
a. “a 6000 piedi il carburante scaricato vaporizza”;
b. “abbiamo registrato una dispersione di carburante prima dell’atterraggio”.
Gli interrogativi posti, rimandano rispettivamente a:
- quale possa essere stata la causa del prolungato” tail strike” ? (fattore umano nel centraggio, fattore umano nella selezione FMS-FMC Flight Management System-Computer del peso al decollo, incongrua anticipazione e/o velocità di rotazione del velivolo, e altro)
- Lo scarico “carburante” è stato autorizzato con dialogo T/B/T (Terra-Bordo-Terra)?
- La zona del vercellese e la quota di circuitazione sono state autorizzate ?
- L'atterraggio è avvenuto, comunque, in sovrappeso rispetto al massimo certificato di atterraggio ?
- L’aeromobile, prima di ripartire, è stato sottoposto a specifica “heavy maintenance”, cioè a manutenzione specifica?
- Lo scalo di Malpensa risulta attrezzato per tali operazioni tecniche?
- Quali eventuali riscontri di crack-lesioni sulla struttura, cellula, longheroni sono stati rilevati, come conseguenze della prolungata fase “tail strike” in pista al momento del decollo, pre-lift off (distacco dalla pista) ?
- Il Boeing 777-300 è ripartito come ferryflight- volo senza passeggeri/non commerciale ?
Sono interrogativi safety ed evidenze sullo “scarico carburante” che, riteniamo, la nota MISE abbisogni come primo atto per una investigazione. Una investigazione, che ribadiamo debba essere allargata anche agli altri tre Ministeri destinatari della nostra nota PEC del 31 Luglio.
Tale inchiesta dovrà accertare la quantità di tonnellate scaricata e il momento dell’avvio di tale procedura. Accertare quindi se la procedura sia avvenuta prima dell’ingresso in holding-circuitazione, ovvero già nel percorso sul territorio Lombardo, dopo la fase di decollo con virata a sinistra.
Dovranno essere inoltre accertati quanti e quali Comuni piemontesi siano stati effettivamente interessati dallo scarico carburante (circuitazione con almeno 7 giri); sia quelli adiacenti alla precipitazione verticale, sia quelli in aggiunta a quelli di prossimità.
Comuni coinvolti, quindi, a causa della dispersione generata dai venti, dai gradienti verticali e dalle dinamiche delle goccioline di carburante in sospensione ma in caduta verso il suolo coltivato e le popolazioni residenti.
Un evento incidentale che, probabilmente, avrebbe potuto essere classificato come “incidente”, piuttosto che come “inconveniente grave”, e che pone l’inevitabile richiesta di verificare e valutare:
1. il livello di “safety” operazionale a Malpensa (posizione Terminal 2 e dislocazione parcheggi aeromobili);
2. Il “livello di rischio” associabile all’evento “tail strike” dello scorso 9 Luglio;
3. Il Piano d’Emergenza Aeronautica/Aeroportuale, lo stato di Allarme, di Emergenza e/o di Incidente, attivato per la circostanza;
4. Il mancato campionamento sistematico nell’analisi puntuale della salubrità dell’aria, nelle potenziali ripercussioni sulle risaie, sulle coltivazioni, sull’habitat e sulla salute dei residenti;
Tali aspetti dovranno costituire la prima fase delle investigazioni dell’ANSV, delle misure precauzionali da adottare nella attuale configurazione piste, parcheggi, rullaggi operativo nell’utilizzo alternato delle piste con capacità oraria di 70 movimenti.
Come è noto: “Lo scopo delle inchieste di sicurezza – ANSV - consiste quindi unicamente nel prevenire futuri incidenti/inconvenienti; conseguentemente, non compete alle inchieste di sicurezza attribuire colpe o responsabilità.”
Le disposizioni Enav-Enac in materia di “fuel dumping” dovranno, infine, risultare adeguate, così come la loro puntuale osservanza.
Il contesto operativo sulle due piste accoppiate infine, dovrà essere sottoposto, negli scenari del Masterplan2035, a trasparenti analisi di Safety assessment, di Risk assessment, e Ambientale.
Questo è necessario per la salvaguardia delle operazioni di volo, della tutela dell’habitat, del territorio e delle popolazioni".
Ma i sindaci dei comuni interessati, responsabili per legge della pubblica salute non hanno nulla da dire? E Arpa che si limita a controllare se su alcuni laghetti non appaiono residui oleosi non può proprio fare di più?