Giudiziaria

Tentò di truffare una persona anziana a Novara, chiede la messa alla prova in aula

La richiesta è arrivata tramite il legale della 32enne.

Tentò di truffare una persona anziana a Novara, chiede la messa alla prova in aula
Pubblicato:

L'episodio si era verificato nel mese di febbraio in centro a Novara: a dare l'allarme era stata l'impiegata della banca dove l'anziano è correntista.

Aveva tentato di truffare una persona anziana, ora in udienza chiede la messa alla prova

E’ in corso di svolgimento presso il tribunale di Novara il processo per tentata truffa nei confronti di una donna che era stata arrestata nella mattinata di venerdì 23 febbraio di quest’anno dalla polizia per aver tentato di raggirare, per fortuna invano, un 86enne. Nel corso dell’ultima udienza l’imputata ha chiesto, tramite il suo legale, il risarcimento del danno. E’ la condizione per ottenere, successivamente, la messa alla prova da parte del giudice.

L'allarme lanciato dall'impiegata allo sportello della banca

Il caso era nato da una dipendente di un istituto di credito cittadino che aveva chiamato il 112 dopo essersi insospettita nel trovarsi di fronte un correntista di 86 anni che, in compagnia di una donna sconosciuta, le chiedeva di prelevare dal proprio conto corrente la somma di 4 mila euro. Sul posto erano così intervenute due Volanti, mentre un equipaggio era entrato in banca, un secondo era rimasto in strada dove aveva notato un’Audi con a bordo proprio la donna che corrispondeva alla descrizione fatta dalla dipendente del sito. La truffatrice, risultata poi essere una 32enne abitante al campo Nomadi di via Case Sparse a Novara, era stata accompagnata in questura per l’identificazione e gli accertamenti di rito. Intanto, all’interno dell’istituto di credito era arrivata anche la moglie della vittima, che aveva spiegato agli agenti come il marito negli ultimi tempi avesse già versato alcune piccole somme di denaro, forse a quella stessa donna. L’anziano, va detto, appariva in stato confusionale. E’ emerso che era stato avvicinato dalla 32enne, la quale gli aveva raccontato come entrambi fossero stati denunciati; prendendolo in contropiede e approfittando dell’età, aveva suscitato un falso allarme spiegando all’86enne che entrambi rischiavano di essere arrestati. Infine, con la scusa di dover pagare un avvocato per evitare guai, aveva chiesto al malcapitato la somma di 4 mila euro.

Seguici sui nostri canali