Oleggio una firma le costa 7mila euro: "Prestate attenzione"
La donna oleggese racconta la sua disavventura e invita alla prudenza
Una firma costata 7mila euro a una donna di Oleggio e alla sua famiglia, «prestate attenzione a quello che vi viene proposto – sottolinea – e non fidatevi né delle pubblicità ingannevoli, né della sola parola di chi avete di fronte. Meglio leggere con grande attenzione i contratti, compresi delle parti scritte in piccolo, per evitare spiacevoli sorprese alla fine».
Prima firma e poi paga 7mila euro
La donna di Oleggio legge fuori dalla vetrina di una fidata agenzia cittadina “Lavori 110 per cento: cessione del credito e chiavi in mano” e decide di entrare in negozio per maggiori informazioni: «Volevamo sfruttare l'opportunità della ristrutturazione – spiega – ma non avevamo soldi da anticipare, per questo ci siamo lasciati attrarre dall'idea che ci fosse la possibilità della cessione del credito - spiega la donna – L'agenzia ci ha chiesto un anticipo di 7mila euro dicendoci, a voce, che i soldi sarebbero poi stati restituiti qualora i lavori non fossero proseguiti, mentre nel caso di avvio delle pratiche sarebbero stati compresi nella cifra finale». Ciò che è stato detto era però diverso da quanto scritto nel contratto: dopo avere dato il primo acconto la famiglia attende l'uscita del geometra per potere avviare i lavori, «attendiamo il loro ok per la cessione del credito, dopo del tempo ci viene detto che le banche non lo davano e noi a un certo punto decidiamo di annullare il tutto – spiega l'oleggese – In quel momento ci è stato detto che i nostri soldi non li avremmo riavuti. Perché mettere un cartello dicendo 'facciamo tutto noi', perché dire che i 7mila euro erano una sorta di caparra e poi lasciarci così? Io ha pagato per il 110%, non per avere un geometra che è uscito 5 minuti a vedere casa mia per dirmi in che classe energetica è. Nelle clausole del contratto – conferma la donna– veniva segnalato che quei soldi erano per l'uscita del geometra, il nostro errore è stato fidarci di quanto ci era stato detto prima».
Ricorrere alle vie legali
Dopo diverse discussioni con l'agenzia per potere riavere indietro i soldi dell'anticipo alla signora è stato detto che potevano usare la cifra per un nuovo lavoro di pari spesa, per esempio una nuova caldaia, «oppure nulla – conclude l'oleggese – Noi abbiamo scelto di ricorrere alle vie legali per potere risolvere la questione, ma l'invito per tutti è quello di stare ben attenti a quello che vi dicono, perché non sempre gli “striscioni” da vetrina corrispondono alla realtà».