Iniziativa

Atlante emozionale: successo per il percorso di danzaterapia a Oleggio

Inizia ora la seconda fase del progetto che porterà i protagonisti a "dialogare" con quattro luoghi della città

Atlante emozionale: successo per il percorso di danzaterapia a Oleggio
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Si è conclusa la prima parte di “Atlante Emozionale”, il progetto di danzaterapia nato dall’incontro dell’associazione Free Tribe di Oleggio con Luana Bigioni, danzaterapeuta. Quattro incontri in più, rispetto a quanto previsto inizialmente, organizzati su richiesta dei partecipanti per non “perdere il filo”. Lo racconta il Corriere di Novara.

Ora i Caminant delle Emozioni e Luana Bigioni sono pronti ad accompagnare quanti lo vorranno in quattro luoghi della città per dialogare con il territorio e trasformarlo attraverso movimento e forme di gioco corporeo.

"Dopo la pandemia c'era bisogno di relazioni"

«Un progetto che ha suscitato entusiasmo - spiega Elisa Albera di Free Tribe - e che ha visto crescere i partecipanti incontro dopo incontro, con grande entusiasmo, annullando le differenze».

Atlante emozionale è stato realizzato con il contributo del CST di Novara, il patrocinio del Comune e la collaborazione del Cisas. La prima parte di Atlante emozionale prevedeva 10 incontri al chiuso per formare dei facilitatori «si sono iscritte 30 persone, numero che ci ha davvero sorpreso - così Albera - Probabilmente abbiamo intercettato un bisogno, dopo questi anni di pandemia c’era bisogno di tornare a capire come relazionarsi con gli altri. Abbiamo lavorato sul tema delle relazioni delle persone e dello spazio».

Si è formato un gruppo eterogeneo con il grande entusiasmo a fare da filo comune «è stato uno spazio di libertà assoluta e cura di se stessi e della propria capacità di stare con gli altri. Un momento estremamente intenso in cui si annullano le differenze - continua Albera - E’ stato bello, avevamo sperimentato questo tipo di lavoro con Luana un anno fa e lì avevamo raccolto dai partecipanti l’idea del potere continuare, così lo abbiamo realizzato in questo progetto. Siamo felicissimi dei risultati e non vediamo l’ora di andare avanti».

Una possibilità importante

«L’idea centrale era quella di utilizzare il lavoro del corpo, che ci permette di rallentare e prestare attenzione ai dettagli di sé e degli altri, per traslarlo nella relazione con lo spazio che prende vita e si trasforma in relazione con il movimento - così Luana Bigioni, conduttrice dei laboratori - Un gruppo con l’atteggiamento di curiosità rispetto al percorso, con la possibilità di reinventarsi, di essere in un modo diverso da quel che si è fuori, una possibilità importante. Un percorso inclusivo e accessibile, proprio perché danza e movimento, un movimento libero e personale, appartengono a tutte le persone».

La seconda fase del progetto

Ora si apre la parte in cui il gruppo metterà a disposizione della comunità l’esperienza fatta diventando facilitatori per le persone che parteciperanno alle quattro azioni pubbliche che si svolgeranno nel mese di maggio e avranno degli ospiti speciali. «L’obiettivo sarà capire come il gruppo e questa nuova competenza sulla consapevolezza corporea si può trasformare in uno spazio e in un contesto differente e come il movimento può cambiare gli spazi urbani» conclude Albera.

L'idea di partenza è quella secondo cui frequentare il territorio è un’azione di cura e conoscenza di sé e dell’altro: per questo, dopo gli incontri degli scorsi mesi, i Caminant delle Emozioni e Luana Bigioni, sono pronti ad accompagnare chi lo vorrà in quattro luoghi della città per dialogare con il territorio e trasformarlo attraverso movimento e forme di gioco corporeo.

Si inizia il 4 maggio alle 15 a Cascina Trolliet. Ospiti speciali saranno utenti operatori e volontari del Cisas. Nella locandina tutti i dettagli anche sugli appuntamenti successivi.

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