Segnalazione

Code infinite e caos davanti all'ufficio Stranieri

"Molti non comprendono la lingua o le procedure, e la mancanza di un metodo organizzato porta disagi e tensioni"

Code infinite e caos davanti all'ufficio Stranieri
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La segnalazione di un lettore al Corriere di Novara: "Quelle persone meritano più rispetto"

La segnalazione

“Mi rivolgo a voi per portare all’attenzione una situazione che ho recentemente sperimentato presso la Questura di Novara e che reputo estremamente problematica e ingiusta”. Inizia così lo sfogo di un novarese, che nei giorni scorsi ha contattato la redazione del Corriere di Novara dopo aver trascorso diverse ore in coda davanti all’Ufficio stranieri della Questura, in largo Palatucci.

E’ lui stesso a spiegare le ragioni del suo sconcerto: “Sono un proprietario immobiliare con immobili in città, e vorrei condividere la mia esperienza riguardo alla procedura di registrazione dell'ospitalità per una cittadina siriana che sta per iniziare a lavorare presso l'ospedale di Novara. Inizialmente, tutto sembrava procedere nel modo corretto e la documentazione richiesta è stata compilata regolarmente”.

Fino a quando “è stato richiesto di presentarsi, in qualità di proprietario, di persona in Questura per completare il processo. Personalmente penso questo potesse essere gestito mezzo pec ma comunque il 29 gennaio, insieme alla ragazza in questione, mi sono recato presso la Questura di Novara”, all’Ufficio stranieri in zona Rizzottaglia.

E qui, prosegue, “sono rimasto sconcertato nel constatare la situazione”: “Circa 300 persone erano in fila, tutte con appuntamento alle 14.30. Molte di queste persone rischiavano di diventare irregolari a causa delle scadenze dei loro documenti”. A complicare la situazione, il fatto “che gli uffici sono aperti solo il lunedì e il giovedì dalle 14.30 alle 16.30, e l'appuntamento si ottiene facendo la coda. Pertanto, circa 100 persone erano già in attesa solo per ottenere un appuntamento”.

Oltretutto, essendo l’immobile della Polizia di Stato confinante con la caserma dei Vigili del fuoco, prosegue, “la confusione aumentava ogni volta che un automezzo dei vigili del fuoco doveva passare, causando spintoni e litigi nella fila. Mi preme sottolineare - prosegue lo sfogo - che la maggior parte delle persone coinvolte in questa situazione lavora duramente nelle nostre fabbriche, cantieri, consegna i nostri pacchi e paga le tasse nel nostro stato. Ritengo che meritino un sistema di gestione più efficiente e rispettoso. I poliziotti che ho visto erano sicuramente professionisti, ma è evidente che l'eccesso di persone ha reso difficile mantenere un approccio umano. Molte persone non comprendevano la lingua o le procedure, e la mancanza di un metodo organizzato ha portato a disagi e tensioni. Sono rimasto in imbarazzo di fronte a una persona che arriva da uno Stato distrutto come la Siria, sperando di trovare un sistema economico funzionante e una società civile, solo per essere accolta da una realtà così disorganizzata”.

Il consigliere Baroni

La situazione, peraltro, non è di oggi. «Già circa sei mesi fa - ricorda Piergiacomo Baroni, consigliere comunale e segretario provinciale di Demos Novara - dopo aver ricevuto numerose segnalazioni, ho inviato una lettera con posta certificata in Questura, proprio per chiedere una soluzione per rendere meno difficile l’attesa nel piazzale di largo Palatucci. All’Ufficio Stranieri si rivolgono ogni giorno centinaia di persone e la situazione “logistica” è sicuramente complessa da gestire. Ma credo che si possa pensare quanto meno a fare in modo che queste persone non siano costrette a trascorrere ore e ore sotto il sole in estate o al gelo in inverno. E’ una questione di umanità».

QUI le risposte del Capo di Gabinetto e della dirigente dell'Ufficio Immigrazione.

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