Era un'auto candidatura

Deposito scorie nucleari: il comune piemontese di Trino Vercellese revoca la candidatura

La nuova proposta di delibera con la revoca, firmata dal sindaco Daniele Pane, è stata pubblicata in queste ore sull'albo pretorio dell'amministrazione comunale

Deposito scorie nucleari: il comune piemontese di Trino Vercellese revoca la candidatura
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La giunta comunale di Trino (Vercelli) ha deciso di revocare la delibera del 12 gennaio scorso con l'autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

La nuova proposta di delibera

La nuova proposta di delibera con la revoca, firmata dal sindaco Daniele Pane, è stata pubblicata in queste ore sull'albo pretorio dell'amministrazione comunale, a poche ore dall'incontro organizzato, oggi alle 21, dal comitato "Tri.No".

Il sindaco Pane torna sui suoi passi dopo due mesi di proteste arrivate dalle associazioni ambientaliste, da diversi sindaci, così come da esponenti del suo stesso partito, Fratelli d'Italia. Proprio in queste ore una decina di sindaci del Vercellese e Casalese si stavano ritrovando per preparare il ricorso al Tar contro l'autocandidatura della giunta di Trino.

Perché questa marcia indietro?

Come fa sapere Prima Chivasso, pur festeggiando per la notizia, sono in molti ora a chiedersi il perché di questa improvvisa marcia indietro del sindaco Pane. Una possibile chiave di lettura potrebbe essere l'avvicinarsi delle elezioni regionali, e la volontà di non "creare rogne" ai possibili candidati del centro destra del territorio.

L'unica cosa certa, però, è che è stato perso altro tempo utile per mettere in sicurezza le scorie nucleari da decenni stoccate a Trino e a Saluggia.

Ma questo, forse, sembra non interessare troppo chi siede nella stanza dei bottoni...

La delibera

Premesso che in data 12 gennaio u.s. la Giunta Comunale, con la deliberazione n. 8, riguardante il "Deposito Nazionale unico dei rifiuti radioattivi – Determinazioni/Autocandidatura", ha espresso la volontà di richiedere al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. la rivalutazione del territorio del Comune di Trino, al fine di valutare l’eventuale idoneità dello stesso per ospitare un Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale unico dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità. Considerato che tale scelta, basata sulla facoltà introdotta dall’art. 11 del Decreto Legge 9 dicembre 2023, n. 181 che ha decretato l' urgenza dell’opera, è l’unica allo stato percorribile ai fini dell’accelerazione del processo di realizzazione del deposito considerato che attualmente l'80% dei rifiuti radioattivi italiani è già stoccato nei depositi temporanei situati nei siti ex nucleari del Comune di Trino e di Saluggia, distante pochi chilometri che devono necessariamente essere messi in sicurezza Rilevato che diversi Comuni sia della provincia di Vercelli che di Alessandria, i Presidenti delle Province di Vercelli e di Alessandria e quello della Regione Piemonte nonché alcune associazioni ambientaliste, hanno evidenziato di non condividere alcun metodo previsto dalla vigente normativa per l'individuazione del sito idoneo per la realizzazione del Parco Tecnologico e del Deposito Unico Nazionale tanto che, non solo non hanno supportato l’iniziativa dell’autocandidatura, ma hanno espresso, con differenti modalità, una ferma e pervicace opposizione alla realizzazione dell’opera nel territorio piemontese, evidentemente non comprendendo le motivazioni di urgenza ed esigenza evidenziate ed espresse nella deliberazione approvata da questa Amministrazione in data 12 gennaio;

Evidenziato che il permanere sul territorio del Comune di Trino di rifiuti radioattivi stoccati in un deposito temporaneo, senza alcuna proposta alternativa da parte dei soggetti che si oppongono alla procedura di autocandidatura finalizzata ad accelerare il processo per la realizzazione del deposito unico nazionale, comporta l’assunzione in capo a tali soggetti della responsabilità di ogni conseguenza negativa ne dovesse derivare, ivi compresa quella di ritardare senza giustificato motivo la realizzazione di un’opera considerata strategica per la sicurezza del territorio; Dato atto che la funzione amministrativa è dotata di peculiari poteri autoritativi di riesame dei suoi provvedimenti, volta anche a verificarne la convenienza, nell’ottica di una riponderazione comparativa degli interessi, conformata ad esigenze di adeguamento al contesto fattuale concreto, che allo stato dei fatti non consentirebbe di raggiungere l’auspicata condivisa valutazione e risoluzione della problematica;

Tutto ciò premesso;

PROPONE 1. Di revocare la deliberazione n. 8 del 12 gennaio 2024 riguardante il Deposito Nazionale unico dei rifiuti radioattivi – Determinazioni/Autocandidatura. 2. Di trasmettere al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. copia del presente deliberato, ribadendo la ferma volontà del Comune di Trino di perseguire l'obiettivo di realizzare il deposito nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti. 3. Di trasmettere il seguente provvedimento alla Regione Piemonte, alla Provincia di Vercelli, alla Provincia di Alessandria, a tutti i Comuni della Provincia di Vercelli e della Provincia di Alessandria. 4. Di richiedere alla Regione Piemonte, alla Provincia di Vercelli e ai Comuni che si sono opposti di farsi parte attiva immediatamente per l’allontanamento istantaneo di tutto il materiale catalogato come rifiuto radioattivo attualmente stoccato presso i siti di Trino e di Saluggia. 5. Di richiedere al Governo e più nello specifico al Ministero dell’Ambiente, al Parlamento e più nello specifico ai tutti i Deputati piemontesi, alle Associazioni ambientaliste e a Sogin di farsi promotrici di azioni concrete e rapide verso i 51 siti individuati al fine di realizzare quanto prima il deposito unico nazionale.

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