Viabilità e disagi

Il Ponte del Terdoppio è in arrivo in nave dal New Jersey

Arriverà completo ma la priorità l'avrà il “famoso” bypass che consentirà di ripristinare la circolazione interrotta dal 5 febbraio sul corso Trieste

Il Ponte del Terdoppio è in arrivo in nave dal New Jersey
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Terdoppio: il nuovo ponte, acquistato in New Jersey, è in navigazione e, se non ci saranno intoppi di natura “geopolitica” che già hanno causato un ritardo dovuto alla necessità di cambiare rotta, arriverà al porto di Genova il prossimo 15 marzo. Dure critiche dalle minoranze in commissione che accusa l'amministrazione di scarsa capacità di programmazione.

Il ponte arriva in nave

Quindi, dopo le operazioni di sdoganamento (che dovrebbero durare circa una giornata), il 17 potrebbe partire alla volta di Novara. Questo l’ultimo tassello (e la novità) della lunga ricostruzione cronologica fatta dall’assessore ai Lavori pubblici Rocco Zoccali lo scorso 21 febbraio durante la riunione della terza commissione consiliare richiesta dalle minoranze proprio per fare il punto sulla situazione ponti.

Un “punto”, in realtà, talmente lungo e articolato che il presidente della commissione Camillo Esempio ha convenuto con i presenti di “spezzettarlo” in più incontri, ciascuno dedicato a un ponte che è o sarà interessato dai lavori. Ieri dunque, “full immersion” (peraltro non conclusa e già riaggiornata al 29 febbraio) sul Terdoppio.

Si attende la riapertura del traffico su corso Trieste

Con, come detto, le ultime novità: «Il ponte, che è modulare, arriverà completo - ha spiegato Zoccali - ma solo una parte sarà utilizzata in questo momento»: il “famoso” bypass che consentirà di ripristinare la circolazione interrotta dal 5 febbraio sul corso Trieste.

«Gli interventi preliminari per la posa del ponte sono già stati fatti, ora sono in corso quelli per lo spostamento dei sottoservizi e la realizzazione delle corsie di canalizzazione. Non appena sarà posato e collaudato, potremo aprire il bypass, che funzionerà a senso unico alternato ma non avrà alcuna limitazione di portata e dunque consentirà anche il transito dei mezzi pesanti».

I tempi? Come purtroppo questa vicenda ha più volte dimostrato, le previsioni sono sempre un rischio. Ma Zoccali ha comunque azzardato: «Se ogni cosa seguirà il percorso previsto, dovrebbe essere per fine marzo - inizio aprile. Dopodiché si inizierà con la demolizione del vecchio ponte».

Le critiche della minoranza

Queste, dunque le novità. Per il resto, la commissione ha visto l’ennesimo botta e risposta tra l’assessore e i rappresentanti delle opposizioni. Che non hanno mancato di ribadire la loro insoddisfazione per la gestione dell’intera “partita”. «E’ dall’estate del 2022 che si è cominciato a parlare del ponte sul Terdoppio - ha ricordato Rossano Pirovano (Pd) - A luglio avevo presentato un’interrogazione. Poi è successo tutto quel che è successo, ma la verità è che quel ponte non è stato abbastanza tutelato... Ora avete riaperto il cavalcavia XXV Aprile, ma sappiamo tutti che da novembre a gennaio i lavori si erano fermati. Perché non riaprirlo allora? Si sarebbero risparmiati disagi ai cittadini e magari si sarebbe evitato di dover chiudere in tutta fretta il ponte. Non si può continuare a dire che è stata la casualità: forse qualche errore l’avete fatto...».

E Nicola Fonzo, sempre dal Pd, ha rincarato la dose: «Quello che noi contestiamo non è una incapacità personale, ma l’incapacità di questa Amministrazione di programmare i lavori pubblici e gestire le emergenze».

Zoccali ha ribadito la difesa del suo operato e, soprattutto, quello dei tecnici, respingendo le critiche di inadeguatezza: «Errori non ne vedo. Forse, è vero, col senno di poi qualcosa si sarebbe potuta rimodulare diversamente. Ma abbiamo fatto quello che in quel momento ci sembrava giusto,.. Io non ho fatto alcuna scelta tecnica. Dare dell’incompetente a me, significa dare dell’incompetente al personale degli uffici».

Ma Fonzo ha replicato: «Nessuno di noi ha mai mosso critiche alla struttura tecnica del Comune. Nè abbiamo insultato nessuno... Il nostro è un giudizio politico, non personale. Abbiamo dichiarato, e lo ribadisco, che l’assessore ai Lavori pubblici è incapace a svolgere il suo ruolo politicamente».

Anche il 5 Stelle Mario Iacopino non è stato tenero. «Premetto: non ho alcun dubbio sull’impegno dell’assessore Zoccali, che è oggettivo. Peraltro i problemi sono iniziati ancora prima del suo arrivo... La mia è una critica politica, non personale. Noi già un anno fa avevamo fatto una proposta per agevolare la mobilità sostenibile e ce l’avete bocciata. Abbiamo chiesto se non fosse possibile, per accelerare i tempi, far lavorare le ditte anche di notte, come accade anche in altre città: niente... Siamo sinceri: in un anno e mezzo cosa avete fatto per la viabilità a Novara? Nulla, se non chiudere il ponte».

Ancora una volta, la replica di Zoccali non si è fatta attendere: «A lavorare di notte ci avevamo pensato anche noi, ma il problema è che non tutte le ditte sono strutturate per farlo... Servono precisi accordi sindacali, personale...».

A Fonzo che gli chiedeva conto dei controlli (e delle eventuali sanzioni) da parte della Polizia locale per evitare, a suo tempo, il passaggio dei mezzi pesanti sul ponte del Terdoppio in barba all’ordinanza che lo vietava, l’assessore ha risposto che «le pattuglie le abbiamo messe, ma ricordiamo che di notte la Polizia locale non c’è... E comunque è una questione di rispetto delle regole».

Una mano tesa a Zoccali è arrivata da Arduino Pasquini (Lega): «La maggioranza è con l’assessore. E non perché le abbia azzeccate tutte,,, Ma perché abbiamo visto l’impegno. Abbiamo la coscienza a posto di un’Amministrazione che ha messo tutta la sua esperienza per risolvere un problema decisamente importante».

Se un appunto è stato mosso da Pasquini è stato un invito ad una maggiore chiarezza nella comunicazione: «La maggioranza dei cittadini non conosce il funzionamento delle amministrazioni pubbliche. E’ chiaro che, ragionando con la mentalità del privato, certi passaggi e certe tempistiche siano difficili da comprendere: dobbiamo far in modo che la gente sappia quel che si fa».

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