Curiosità

Italo, Luigina e Piero: 304 anni in tre, vivono insieme e sorridono alla vita

Vivono insieme ad altri 7 anziani, nella casa dell’ex presidente della Repubblica Scalfaro gestita dalla Comunità di Sant’Egidio

Italo, Luigina e Piero: 304 anni in tre, vivono insieme e sorridono alla vita
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Una bella storia che unisce longevità e una felice esperienza di "convivenza sociale" quella su cui ha voluto porre l'accento il sindaco di Novara Alessandro Canelli in occasione del primo secolo di vita di uno dei tre protagonisti.

Le parole di Canelli

"In tre fanno 304 anni… oggi Italo Zanellato ha compiuto 100 anni. Accanto a lui la sorella Luigina, 103 anni, e l’amico Piero Gaverini, 101 anni. Vivono insieme ad altri 7 anziani, nella casa dell’ex presidente della Repubblica Scalfaro gestita dalla Comunità di Sant’Egidio. Una bella esperienza di “convivenza sociale” che, a quanto pare, fa davvero bene ai nostri anziani. Tanti auguri Italo!".

Con questo augurio speciale il sindaco ha voluto quindi raccontare una storia che ha davvero dell'eccezionale, vista l'invidiabile età raggiunta dai tre centenari e ultracentenari.

Per l'occasione il sindaco di Novara si è recato nella casa che ospita il festeggiato e i suoi coinquilini per condividere un allegro momento di festa.

Luigina e Italo

Il settimanale NovaraOggi aveva raccontato qualche tempo fa la storia di Luigina Zanellato (e del fratello Italo) in occasione dei 102 anni della donna. Ve la riproponiamo:

Luigina Zanellato, per molti Udirada, originaria di Rovigo, di cui ha mantenuto l’accento, ma novarese di adozione. «Eh sì sono anche Udirada, perché nonostante il nome di battesimo in famiglia ci siamo dati anche nomi diversi» racconta, citando per esempio il fratello Italo che per tanti è Loris, operaio e pittore che ha appena tagliato il traguardo dei 100 anni.

«Il segreto per aver raggiunto questa età? Esserci arrivata! Li prendiamo così come vengono» dice sorridendo. Luigina, la più grande di sette fratelli e con 22 anni di differenza rispetto alla più giovane, si è trasferita a Cameri con la sua famiglia tanti anni fa e ha sempre fatto la domestica, per molto tempo a casa del custode del cimitero di Cameri.

«A volte mi portano a Cameri e vado a trovarlo, vado a trovare anche i miei vicini di casa», dice Udirada, che ama molto il gelato, la frutta e le piace tantissimo telefonare, «ma i telefoni di oggi sono troppo moderni», dice. Le piace chiamare i suoi fratelli Marisa, Guglielmina e Bruno, due purtroppo non ci sono più.

«Cosa faccio durante il giorno? Dormo, riposo tanto» dice sorridendo. Luigina Zanellato ha tanti ricordi, ma ce ne è uno che la fa più sorridere: «Andavamo spesso a ballare, ci portava la nonna, senza non si andava, - dice - avevo un bel vestito, ma non sapevo quali scarpe usare e così quando i miei genitori una sera hanno portato a casa la purpurina per la stufa, io l’ho usata per colorarmi le scarpe e andare a ballare!».

102 anni e una forza incredibile, quella che l’ha aiutata a sconfiggere il Covid quando ancora il vaccino non c’era, «eravamo qui in casa in cinque, non so come ho fatto a prenderlo io e gli altri niente» dice e soprattutto quella che le ha dato la carica per lasciare una struttura dove era ospite prima di arrivare a Novara, «ero obbligata a stare a letto con un pannolone messo al mattino e sostituito il mattino dopo. Due mesi…» e la sua espressione la dice lunga.  «Qui è come stare in paradiso! - ha sempre detto a proposito della sua sistemazione novarese  - Mi sento come a casa mia! Ci vogliamo bene e poi ho fatto amicizia, ai giovani che vengono a trovarci dico sempre: datevi fare per costruirvi il vostro futuro, coraggio!».

Piero Gaverini

A completare questo speciale terzetto c'è Piero Gaverini, vedovo dal 2019, bergamasco di origine. Un 101enne del tutto autosufficiente che ama ricordare del passato il suo lavoro, definendosi «colui che ha acceso la luce in Italia», visto che lavorava per l’azienda che ha provveduto agli allacciamenti dal Nord al Sud del Paese.

In gioventù, si è ammalato di tifo nero, malattia, che, con tenacia e forza, ha combattuto e vinto, tanto che il suo medico, all’epoca gli disse: «Dopo questa camperai 100 anni». E al secolo di vita più uno ci è arrivato in piena forma.

 

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