Marco Ardizzoia: mente e mani per creare rotaie e trenini
Artista con la passione per le rotaie
Marco Ardizzoia: mente e mani per creare rotaie e trenini. La passione per il modellismo dell'oleggese Marco Ardizzoia si traduce in realtà sulle rotaie di piccoli trenini elettrici, attorno ai quali l'autore sviluppa “il suo mondo”.
Dalla mente al braccio
L'idea nasce con la fantasia, le mani poi mettono insieme i dettagli per creare paesaggi da sogno. La passione per il modellismo di Marco Ardizzoia si traduce in realtà sulle rotaie di piccoli trenini elettrici, attorno ai quali l'autore sviluppa “il suo mondo”. «Sono nato in mezzo ai treni e mi sono sempre piaciuti – racconta l'oleggese – quando metto insieme l'amore per il modellismo e quello per i trenini elettrici ne nascono paesaggi immaginari ma anche copie di qualcosa che esiste davvero». Il ringraziamento va ai vicini di casa, «a Carmen, Maria Grazia e Giuseppe che mi hanno permesso di occupare la cantina dove ho messo insieme la mia prima grande creazione; erano anni che avevo in testa di farlo, ma non lo avevo mai realizzato».
Dalla frazione Sant'Antonio
Il suo primo grande paesaggio è protagonista delle cantine di uno dei palazzi della frazione Sant'Antonio, «nessun progetto o disegno da cui partire, le idee mi venivano mentre creavo». Si inizia disponendo le rotaie sul piano da lavoro e controllando che i treni riescano a viaggiare in modo ottimale, «si ribaltano o deragliano facilmente – spiega Ardizzoia – basta una linea non perfetta, una curva non collaudata, un granino di polvere sulle rotaie che non permette il contatto. Il lavoro di preparazione della rotaia è meticoloso. Ho ricevuto qualche 'dritta' da un signore di Novara, Roberto Guglielmi, che mi aiuta con la manutenzione dei treni o quando mi trovo in difficoltà». Terminata la rotaia si procede con i collegamenti elettrici e quando tutto fila, si procede con la realizzazione del paesaggio. Ardizzoia ha creato alcune parti partendo da zero, «ci sono case realizzate con mattoncini di ceramica, altri dettagli creati con il polistirolo o bastoncini di legno», tra le sue realizzazioni anche i tralicci dell'alta tensione e la segnaletica stradale «tutto può servire nel modellismo, persino le molle interne delle mollette da bucato – sottolinea – Altri pezzi del paesaggio sono vecchi giocattoli recuperati o acquistati».
Il primo plastico
Il primo grande plastico realizzato dall'oleggese misura tre metri per tre e mezzo, «c'è possibilità di allargarsi ancora – spiega – a volte però è difficile trovare lo spazio». Tra i suoi sogni la possibilità di portare l'opera in un luogo pubblico, dove bambini e ragazzi possano “usarla” oltre che ammirarla; «mi piacerebbe insegnare a qualche ragazzo che ha la passione per i treni, perché possa essere da stimolo anche ai giovani». Dopo il primo grande paesaggio ha realizzato il treno di Hogwarts, portata in piazza Martiri proprio questa estate durante “Oleggio Fantastica” e la realizzazione della stazione di Oleggio, come Ardizzoia sognava di fare da tempo. La sua speranza è che le creazioni possano trovare un luogo adatto per potere diventare “dei bambini”, e se qualcuno avesse un treno elettrico che prende polvere in cantina, «me lo porti, lo prendo volentieri per regalargli una nuova vita».