Il caso

Niente maxi polo a Pernate? Alcuni proprietari terrieri pronti a chiedere i danni

Monta la protesta dopo il parere negativo espresso dal Comune di Galliate sull’insediamento logistico

Niente maxi polo a Pernate? Alcuni proprietari terrieri pronti a chiedere i danni
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Il Comune di Galliate si è espresso in maniera negativa sull'insediamento del maxi polo logistico di Pernate. Ma c'è chi non è disposto ad arrendersi.

Maxi polo a Pernate: Galliate dice no

La nuova giunta di centrosinistra, già in campagna elettorale, aveva reso noto il suo punto di vista. Ribadito dal sindaco Alberto Cantone: «Non siamo contrari al dialogo, come è nostra natura fare, e quindi se la società vorrà parlarne siamo più che disponibili, però, per quanto ci riguarda, siamo stati chiamati legittimamente a prendere una decisione. Comprendo che le risposte siano state diverse rispetto a quelle che si potevano aspettare prima, ma l’Amministrazione è cambiata e ora noi faremo la nostra parte».

Ma alcuni proprietari terrieri non ci stanno

Cose fatte dunque? Sembra di no o, almeno, non ancora.

Perché accanto a coloro che si sono schierati per la non realizzazione del polo, si sono palesati anche dei proprietari terrieri che confidano, invece, nella sua costruzione. E per la prima volta fanno sentire la loro voce.

Come mai solo ora?

«Perché – dicono alcuni proprietari di appezzamenti nell’area, che si sono riuniti oggi, mercoledì 30 ottobre - Non volevano passare da speculatori, accusati di non essere “green” e di pensare soltanto ai soldi».

E invece?

«Ma quale green! Non stiamo parlando di consumo di suolo - dicono - in quanto quella zona da oltre 20 anni ha la destinazione urbanistica di area speciale per la costruzione di capannoni. I proprietari stanno pagando l'Imu su un terreno del quale non ci possono fare nulla»

In particolare?

«L’incidenza dell’Imu sull’area per vent’anni è di circa 2 milioni di euro: le sembra poco? Non solo - riprendono - l’affitto dei nostri campi non è sufficiente per recuperare la tassazione dell’area. Per questo la soluzione di cederlo a Develog 4 (la società di logistica che vorrebbe costruire il maxipolo) ci è sembrata quella più soddisfacente».

Infatti un buon numero di proprietari ha già venduto a Develog 4 i suoi terreni «Ma non è una speculazione - ci tengono a precisare - è un diritto edificatorio ed inoltre vogliamo realizzare dopo tanti anni e rientrare dalle spese sostenute».

Così si sono ritrovati, in buon numero, per capire come muoversi.

Partendo dal presupposto che «Stiamo parlando di un’area rovinata, dove, a seguito di Alta Velocità, tangenziale e quant’altro, percolano nel terreno sostanze nocive. Insetti e rane sono spariti, è un deserto, non c’è più una pianta. Adesso siamo stanchi di dover pagare e basta. Anche noi - sostengono - vogliamo far vivere Pernate, ma crediamo che posti di lavoro in più e un indotto commerciale, una richieste di abitazioni a seguito del maxipolo possano essere fondamentali per la crescita della nostra frazione».

Quali saranno allora i passi che affronteranno a seguito del parere negativo del Comune di Galliate?

«Metteremo in campo ogni tipo di iniziativa possibile per richiedere un risarcimento danni, in ogni sede opportuna, soprattutto quelli relativi all’Imu e quelli derivanti dai ritardi di vendita. Siamo determinati - concludono - ad agire anche contro il Comune di Galliate per la tutela dei nostri diritti. Abbiamo voluto aspettare educatamente la fine dell’iter per comprendere le decisioni e farli valere»

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