Il caso

Porcilaia di Momo e odori molesti: al via il monitoraggio

Partirà il 20 marzo e durerà tre mesi ma per Momo Ambiente non si tratta del periodo giusto

Porcilaia di Momo e odori molesti: al via il monitoraggio
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La conferenza dei servizi si terrà alla fine di marzo e lì verranno discusse le integrazioni proposte. Intanto il tema dei cattivi odori nella zona di Momo e dintorni continua ad animare il dibattito. Così come continua la battaglia dei cittadini che scongiurano in tutto i modi l’ampliamento della porcilaia di Vaprio D’Agogna.

La richiesta di ampliamento

L’azienda ha chiesto una sua espansione nell’autunno 2022 con l’idea di avere 9.491 animali e non più 5.443, quasi raddoppiati. Da subito la protesta e la convocazione di una prima conferenza dei servizi in cui il progetto era stato bocciato per una serie di lacune con possibilità però di prescrizione. L’azienda agricola avrebbe dovuto presentare eventuali modifiche entro il prossimo 3 maggio, ma ha già depositato tutto quanto. Proprio questo i cittadini hanno di nuovo fatto sentire la loro voce.

Nello specifico Momo Ambiente, un gruppo di cittadini appunto nato in modo volontario che osserva e analizza temi che hanno a che fare con l’impatto ambientale e il territorio in sé, ha scritto una lettera al sindaco Sabrina Faccio e all’amministrazione per chiedere «che nella prossima conferenza dei servizi venga rinnovato il parere non favorevole e fermamente negativo già espresso sul progetto».

Il questionario del Comune

Nel frattempo si cerca di capire quale sia la causa dei cattivi odori che permeano su Momo oramai da mesi e mesi e a orari variabili, dal Comune arriva il questionario di cui aveva raccontato il sindaco Sabrina Faccio.

"Diamo il via all’attività di monitoraggio, - spiega il sindaco - l’attività è finalizzata alla individuazione della/e sorgente/i di odori che provocano disagio alla popolazione nel rispetto della procedura prevista dalla normativa e richiede la collaborazione della cittadinanza".

Il monitoraggio sarà effettuato con scheda di rilevazione settimanale dove si dovranno indicare data e ora di inizio e fine dell’evento, la provenienza e le zona interessate, la tipologia di odore e la sensazione legata, l’intensità della puzza ed eventuali dettagli.

Il monitoraggio partirà il prossimo 20 marzo e durerà tre mesi e partecipare è volontario, basta essere maggiorenni. Sarà necessario mandare una mail a giunta@comune.momo.no.it indicando nome, cognome, indirizzo di residenza e numero telefonico. In base alle richieste pervenute per la partecipazione al monitoraggio, verrà redatto apposito elenco e i richiedenti verranno invitati in municipio per ritirare il fascicolo.

La scheda sarà ovviamente in anonimato, il primo ritiro delle schede compilate avverrà nei giorni 4, 5 e 6 aprile (i cittadini rilevatori verranno personalmente contattati dall’amministrazione al fine della fissazione di apposito appuntamento per la consegna delle schede relative al mese di marzo); le successive consegne avverranno invece con cadenza mensile sempre previa apposita informativa a coloro che parteciperanno all’indagine.

Le perplessità di Momo Ambiente

I membri di Momo Ambiente, pur ringraziando il sindaco per l'avvio del monitoraggio, esprimono delle perplessità sulla procedura scelta.

“Siamo grati al sindaco e all'Amministrazione - si legge in una lettera - di aver intrapreso un'iniziativa diretta ad individuare nuovi strumenti per risolvere il problema delle emissioni odorigene che, come essi stessi ricordano, costituiscono una causa importante di disagio ambientale e da molti anni interessano il nostro territorio".

"Ci troviamo però - precisano - nella necessità di segnalare che c’è il fondato rischio che i dati che risulteranno dalla procedura di monitoraggio così come è stata sottoposta ai cittadini non risultino sufficientemente attendibili e che il risultato possa non portare a passi avanti come auspicato e auspicabile…”

A essere contestato è innanzitutto il periodo scelto che non sarebbe quello più adatto. "Le molestie olfattive da anni vengono lamentate in un periodo diverso cioè da metà/fine giugno a settembre". Di qui la richiesta di rinviare il monitoraggio al periodo estivo.

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