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Riorganizzazione delle chirurgie al Maggiore di Novara

"Ancora oggi facciamo i conti con gli effetti del Covid sulla popolazione".

Riorganizzazione delle chirurgie al Maggiore di Novara
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La tempestiva riorganizzazione delle attività è stata la metodologia vincente per contrastare gli effetti della pandemia Covid.

Aou Maggiore

Ancora oggi facciamo i conti con gli effetti del Covid sulla popolazione, l'andamento altalenante della pandemia che ci obbliga ad essere sempre pronti a rispondere all'aumento dei pazienti che necessitano ricovero per non essere più colti impreparati.

Abbiamo imparato a sfruttare tempestivamente i momenti di tregua del Covid per poter rispondere ai
bisogno sanitari dei nostri pazienti e a rimodulare i ricoveri elettivi in caso di aumento improvviso dei casi.

L’attività chirurgica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara ne è un esempio. Durante il
periodo di massima incidenza dei ricoveri Covid , come tutte le chirurgie , ha visto limitata la propria attività alle sole patologie tempo dipendenti; insieme, Chirurgia generale1 (diretta dal prof. Sergio Gentilli, con il prof. Matteo Donadon Responsabile programma di chirurgia oncologica) e Chirurgia generale 2 (diretta dal dott. Raffaele Romito, della cui equipe fa parte il dott. Massimiliano Nicolosi) hanno collaborato strettamente per rispondere alle urgenze e alle priorità cliniche, in particolar modo la patologia tumorale. Indistintamente, sia nelle restrizioni del Covid che nei momenti di bassa incidenza, hanno riorganizzato le attività sapendo mettere in comune le proprie forze e le proprie professionalità per rispondere al meglio al bisogno sanitario dei pazienti.

I risultati: nel 2022 (i dati si riferiscono a fine agosto) sono stati effettuati 131 interventi chirurgici in più rispetto al 2021, 26 interventi in più in robotica e 40 per tumori (numeri rilevanti se si considera che la patologia tumorale è stata sempre tutelata nel periodo covid.. Sono stati ricoverati 108 pazienti in più rispetto al 2021 (+13%) e sono state eseguite 432 prestazioni ambulatoriali in più rispetto allo scorso anno (+32%).
Ma il lavoro in rete ha coinvolto tutte le strutture dell'AOU portando a sviluppare tutta una serie di eccellenze, a partire alla chirurgia epato-bilio-pancreatica per arrivare allo sviluppo delle metodiche chirurgiche mini-invasive (laparoscopica e robotica), grazie all’impegno di tutto il personale.

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