Codice della strada

Salvini mette "fuorilegge" le ciclabili disegnate sull'asfalto: e quelle aronesi?

Il Cds è già stato approvato alla Camera dei Deputati ma successivamente sono stati presentati 449 emendamenti

Salvini mette "fuorilegge" le ciclabili disegnate sull'asfalto: e quelle aronesi?
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Il Ministro Matteo Salvini mette fuorilegge le piste ciclabili solo "disegnate" sull'asfalto. E' questa la notizia circolata nelle ultime ore che riguarderebbe migliaia di chilometri delle ormai famosissime "piste ciclabili rosse" disegnate in mezza Italia. A Milano, ad esempio, ci sono 80 chilometri di strisce ciclabili che potrebbero diventare inutilizzabili se il disegno di legge venisse approvato nella sua forma attuale. E ad Arona?

Le ciclabili rosse ad Arona

In città, infatti, gli spazi riservati alle bici sono sia <vecchi> (da piazzale Aldo Moro verso piazza del Popolo), sia <nuovi>: la famigerata e tanto contestata ciclabile che da Arona-zona Lagoni scende lungo via Cadorna, via 2 giugno fino a congiungersi con la storica ciclabile di corso Europa che di colori non ne ha.
La notizia del nuovo articolo del codice della strada che metterebbe al bando quelle piste leggere segnalate da una semplice verniciatura sull'asfalto, ha fatto subito il giro del web e i <contestatori> hanno subito immaginato la rimozione di quella aronese. E invece parrebbe di no.

La posizione di Fiab

Abbiamo chiesto a Loretta Landoni, referente per Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) Vco sezione Alto Vergante, come stanno le cose e, riportando anche un intervento di Fiab Nazionale, le novità proposte da Salvini non coinvolgerebbero le ciclabili aronesi. <Come Fiab nazionale abbiamo un centro studi formato da ingegneri e architetti specializzati nella mobilità, che sostengono e aiutano le associazioni ad essere informati e preparati al dialogo con le amministrazioni - commenta Landoni- Ricordo che quello di cui si parla è un disegno di legge, che è al vaglio del Senato. Al momento è certo che, le notizie che abbiamo, parlano di vietare gli interventi futuri, ma nulla si sa sull'esistente>.

<Il nuovo numero 12bis dell’articolo 3 comma 1 del Codice della strada - aggiungono i referenti nazionali di Fiab - è più scarno e non dice come devono essere le corsie ciclabili. Verrà spiegato nel Regolamento di Esecuzione e Attuazione, in teoria a breve, ma non si sa. Però quelle già realizzate non dovranno essere modificate, a meno che non lo richieda il MIT (Ministero dei trasporti) con una circolare. Ma di solito non lo chiedono perché c’è il problema dei costi. I comuni potrebbero dire al MIT: ok ma ci date le risorse?>.

Landoni poi torna sulla tanto contestata ciclabile aronese: <Per tutto quello che deriva da polemiche sulla ciclabile di Arona, che si trascinano dalla campagna elettorale, inviterei tutti ad informarsi meglio e bene sul sito del ministero. Le corsie ciclabili non sono tutte uguali e bisognerebbe imparare a distinguerle, oltre a comprendere che la "strada è di tutti". Restringere le strade, anche con le bike-line, serve a fare rallentare le auto e a tutelare le utenze vulnerabili come ciclisti e pedoni. Bisognerebbe farsi la domanda: un bambino è sicuro su questa strada?>.

Il Codice della Strada è già stato approvato alla Camera dei Deputati, ma successivamente sono stati presentati 449 emendamenti, ovvero modifiche al testo iniziale. Se anche soltanto una di queste variazioni venisse accolta, il disegno di legge dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione. Essendo così tanti gli emendamenti, la legge potrebbe essere stravolta.

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