Torna all'asta per la nona volta il maglificio di Borgomanero
La gara si apre con un ribasso sul valore iniziale di quasi il 90 per cento.
Tornerà all'asta l'edificio che ha ospitato per quasi un secolo il maglificio di Borgomanero in via G.B. Curti.
Torna all'asta il maglificio di Borgomanero
Si ribassa ulteriormente l’importo minimo possibile per partecipare all’asta telematica del tribunale per aggiudicarsi l’ex maglificio di Borgomanero in via G.B. Curti. Il curatore fallimentare, lo studio Marnati di Novara, ha pubblicato l’avviso della prossima asta che si terrà nel mese di luglio, procedimento con il quale si tenterà nuovamente di vendere l’immobile dopo il fallimento della storica azienda agognina. L’ultima asta giudiziaria risale al novembre del 2020, ma andò deserta. In quella circostanza il valore dell’immobile era stato fissato a 235 mila euro, con offerta minima a 176 mila e 250 euro. Nel nuovo procedimento annunciato questa settimana il ribasso: il prezzo base è di 177 mila euro, con offerta minima a 132 mila e 750 euro.
La proprietà consiste di 2100 metri quadri totali, dei quali 1800 sono della struttura di 3 piani fuori terra, un fabbricato che comprende magazzino, laboratorio, officina, stireria, lavanderia, punto spaccio al pubblico e una saletta, oltre ai bagni. Al primo e al secondo piano sono presenti degli uffici, un altro magazzino e una sala d’attesa oltre all’archivio. C’è anche un piano interrato adibito a magazzino. Tutto l’impianto ha un valore che, all’epoca della dichiarazione di fallimento, era stato stimato in 1.175.950 euro, ma le aste giudiziarie che negli anni l’hanno visto oggetto di tentativi di vendita sono andate tutte deserte. Prima dell’ultima, nel novembre scorso, l’immobile era stato messo all’asta con un prezzo base di 500 mila euro, ma anche in quella circostanza non ci fu nessuna offerta.
E’ il notaio Andrea Milano di Novara il delegato alla vendita: il professionista ha fissato per le 12 del 20 luglio l’apertura della gara telematica, gara che terminerà il 27 luglio sempre alle 12.
La storia del Maglificio
Negli anni lo stabilimento di via Curti arrivò a impiegare un centinaio di addetti: venne aperto nel 1927 da due borgomaneresi di ritorno dal Sud America, dove erano emigrati per lavoro. Messo da parte un gruzzolo e imparato il mestiere tornarono nella loro città natale per portare lavoro ed esperienza nel territorio cui erano più legati. Nello specifico si erano specializzati nell’arte tessile, e furono tra i motori che nel corso del ‘900 spinsero l’alto novarese fino a farlo diventare uno dei comparti trainanti l’economia dell’alto Piemonte. Dopo aver portato il nome di Borgomanero in tutto il mondo per decenni (i capi di maglieria prodotti in via Curti raggiungevano le boutique di molte nazioni), l’ultimo grande sforzo per salvare l’azienda dalla crisi del tessile fu nel 2012, quando il Maglificio si aggiudicò le commesse per realizzare le divise degli atleti che in quell’anno avevano partecipato a un torneo mondiale di Kendo a Novara, ma non fu possibile continuare. Al 2013 risale la richiesta di ammissione al concordato preventivo, ma il 3 febbraio del 2015 il Tribunale di Novara dichiarò il fallimento dell’azienda fondata quasi un secolo prima da Godio ed Erbetta.
Quello che si aprirà quest’estate sarà il nono tentativo di vendita della struttura, con la base minima per le offerte stabilita in poco più del 10 per cento del valore originariamente stimato.