Varallo Pombia prepara un progetto per rigenerare il paese
Se accettato, il progetto consentirà investimenti in paese per oltre un milione di euro
Varallo Pombia è pronta a presentare un maxi progetto per la "rigenerazione" del paese, con investimenti da oltre un milione di euro.
Varallo Pombia presenta un progetto per il "Bando Borghi"
"All’inizio avevamo dei dubbi sulla fattibilità del progetto - esordisce il sindaco Joshua Carlomagno - perché una delle caratteristiche richieste, a parte essere un comune sotto i 5.000 abitanti, era il fatto di essere qualificabili come piccolo borgo. Però dovremmo poterci candidare a borgo storico perché, come paese, abbiamo una lunga storia alle spalle". Il Bando Borghi fa infatti parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e prevede la selezione di 21 borghi nei quali realizzare progetti pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica. Il grosso del lavoro è stato portato avanti dal rappresentante di maggioranza Paolo Catona e dalla geometra Franca Cuscusa che hanno costruito l’intero progetto con il quale chiedere i finanziamenti allo Stato. L’Amministrazione ha quindi chiesto un milione e seicento mila euro per poter realizzare, migliorare, riqualificare e valorizzare il paese. E così, lunedì 14 marzo, è stato approvato lo studio di fattibilità del “Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale di Varallo Pombia”.
Le caratteristiche del progetto
Un progetto che si articola su 12 punti che, come sottolinea Paolo Catona: "vuole rilanciare la socialità e il tessuto economico del paese per rendere Varallo Pombia un vero borgo turistico". Oltre ai punti del programma che vertono sul restauro di aree storico-culturali come la biblioteca, la pinacoteca, il museo archeologico e la stessa Villa Soranzo, di particolare rilievo è infatti l’attenzione che l’amministrazione ha voluto riservare alle bellezze naturali del paese, a partire dal parco del Ticino. "Nei primi anni del secolo scorso – spiega Catona - i varalpombiesi andavano a lavorare nella vicina Coarezza con una chiatta che attraversava il Ticino, oppure recandosi alla stazione Porto. E per raggiungere il fiume e la stazione utilizzavano una scalinata, che passava per il parco Ticino, e che oggi non è più percorribile perché è stata completamente mangiata dalla vegetazione. Noi vorremmo sistemare e rivalorizzare quel sentiero. E proprio all’inizio di questo sentiero vorremmo realizzare un belvedere: da lì c’è una vista molto suggestiva perché in quel punto si trova un’ansa da dove è possibile vedere i due rami del Ticino".
Una festa annuale sul Ticino
Gli interventi volti a riscoprire i tesori naturali del territorio si completerebbero poi con l’organizzazione di una festa annuale sul Ticino. "Questa festa – sottolinea - dovrebbe sostituire la festa che si faceva 70 anni fa alla Balera: vogliamo portare quel tipo di festeggiamento sul Ticino, in un posto che oggi viene valorizzato troppo poco e che merita di essere conosciuto e vissuto. L’idea è proprio quella di creare sinergia tra tutti gli interventi che vorremmo apportare sul territorio. Vorremo creare una tradizione che non valga solo per i varalpombiesi, ma che sia legata proprio ai valori del territorio". Anche villa Soranzo, ormai da tempo luogo adibito a cerimonie e matrimoni, rientra tra gli interventi del progetto: "vorremo che la struttura fosse attrezzata con adeguati servizi, così che le persone possano usufruirne per celebrare alcuni dei momenti più importanti della loro vita. E questo permetterebbe anche di rilanciare l’economia del paese, dato che i soldi che arrivano da questo bando lo Stato italiano li ha presi a debito dalla Comunità Europea. Quei soldi devono quindi essere utilizzati in modo intelligente, così da creare nuove attività che in futuro siano poi in grado di ripagare quello che stiamo facendo ora". Un altro intervento che potrebbe rilanciare l’economia del paese riguarda infine il parco comunale: "abbiamo un parco bellissimo, di ben 5.800 metri quadrati, e con delle essenze storiche (piante) che meritano di essere valorizzate. Abbiamo ripreso in mano un progetto del 2000, volto proprio a rivalorizzare le essenze del parco e, partendo da quel progetto, vorremmo riproporre il parco come luogo delle cerimonie, proprio come si faceva un tempo".