Il caso

"Ecco come mi hanno rubato 10mila euro"

Un prelievo dal libretto Prestito sociale Coop mai effettuato dalla titolare e una firma falsa: denuncia ai Carabinieri

"Ecco come mi hanno rubato 10mila euro"
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Una denuncia per «sostituzione di persona» presentata il 19 marzo. Una dicitura ufficiale che vuole portare alla luce il «furto» di 10mila euro. A raccontare la vicenda al settimanale NovaraOggi è S. (per questioni di riservatezza e considerata l’indagine in corso non vengono pubblicate le generalità per esteso).

Il racconto

"Mia suocera ha aperto nel 2015 due libretti Coop prestito sociale dove depositava dei risparmi per le sue due figlie. Con il Covid e un conseguente problema di salute, non si è più recata negli uffici novaresi per i versamenti. Tutto è quindi rimasto fermo o almeno così avrebbe dovuto essere".

A febbraio 2023 l’amara sorpresa: "Mia suocera ha versato e chiesto il saldo. Quando l’operatore ha comunicato la cifra, subito si è resa conto che mancavano 10mila euro. Dalla successiva stampata sul libretto dei movimenti, aggiornata in quel frangente, è comparso un prelievo datato 19 giugno 2020 di tale importo. Un prelievo che mia suocera non ha mai effettuato".

Rimangono aperti numerosi quesiti: perché nel momento del prelievo non è stata stampata sul libretto l’operazione e controfirmata dall’operatore? Come mai tale operazione è apparsa solo tre anni dopo? "I soldi sono stati 'consegnati' con un assegno non trasferibile intestato a mia suocera e firmato - continua S. - con una palese firma falsificata. L’assegno è stato depositato su un conto, non intestato a mia suocera, in una banca di Torino".

Le indagini

I Carabinieri con le loro indagini potranno risalire all’intestatario del conto "anche se non credo sia ancora aperto dal momento che è servito per mettere in atto un furto. Mi è stato anche riferito come in questi anni questo non sia il primo caso, ma numerose altre sono state le vittime di tali fatti. Credo che per questo sia giusto far sapere questa vicenda: affinché tutti prestino attenzione a questo prodotto».
In ufficio NovaCoop al centro commerciale San Martino nessuno ha parlato: «Ci hanno a malapena ricevuto, dicendo che dovevamo rivolgerci all’ufficio legale. Non ci hanno permesso di parlare con l’operatore che avrebbe gestito l’operazione che per noi è un codice, per loro è una persona. Magari avrebbe potuto descriverci chi si è presentato al posto di mia suocera e come sia stato possibile che l’operazione stessa sia stata concessa".

Può anche essere che l’operazione abbia avuto una dinamica online proprio per l’imperversare della pandemia e anche su questo dovranno indagare le Forze dell’ordine. "Da un lato il dispiacere di aver subito un furto di tale entità - conclude il genero della donna - dall’altro anche la rabbia che ciò sia potuto avvenire". La denuncia è stata sporta contro ignoti, sperando si possa dare un nome e a un volto al responsabile.

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