Il Piemonte dona un ospedale da campo alla città di Antiochia
Nella struttura, operativa dal 17 febbraio scorso, sono già nati 22 bambini
Il Piemonte ha donato un ospedale da campo perfettamente funzionante e all'avanguardia alla città di Antiochia, che attualmente si trova nella zona turistica della Turchia meridionale, un'area particolarmente colpita dal recente terremoto.
Donato un ospedale da campo per le aree terremotate
L’ospedale da campo messo a disposizione dalla Regione Piemonte ed allestito ad Antiochia per soccorrere la popolazione colpita dal terremoto è stato donato dal Governo italiano a quello della Turchia. A siglare l’atto c’erano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, partiti nella mattinata di ieri dall’aeroporto di Torino Caselle su un aereo dell’Aeronautica Militare sul quale hanno viaggiato anche il coordinatore della missione Mario Raviolo e 80 tra sanitari e medici e volontari della Protezione civile regionale che hanno dato il cambio al gruppo che al lavoro nell’ospedale.
Nell'ospedale, attivo dal 17 febbraio, sono già nati 22 bambini
La struttura è operativa dal 17 febbraio in un’area sportiva nelle vicinanze dell’ex ospedale della città turca, andato completamente distrutto dal terremoto. È uno dei 13 ospedali di questo tipo esistenti al mondo ed ha finora curato quasi 3.000 persone e fatto nascere 22 bambini con un passaggio di circa 200 persone al giorno al pronto soccorso. A parlare dei dettagli del progettoè il coordinatore della missione Mario Raviolo: “La nostra è praticamente l’unica struttura ospedaliera della zona - dice - insieme ad un’altra analoga americana, a 15 chilometri di distanza. Stiamo svolgendo assistenza sanitaria sia di emergenza sia ordinaria. C’è bisogno di tutto. Abbiamo un elevatissimo flusso di pazienti, costante, operiamo al massimo delle nostre possibilità, in condizioni estreme, ma siamo addestrati a farlo e il nostro personale lavora senza sosta, con risultati straordinari. La popolazione e le autorità turche ci hanno accolti a braccia aperte”.
Le parole del presidente Cirio e degli assessori Icardi e Gabusi
“Ancora una volta il Piemonte dimostra di avere un grande cuore e una grande professionalità nella gestione delle emergenze - ha dichiarato il presidente Cirio - Inoltre, ha buona memoria, ricorda di essere stata aiutata quando aveva bisogno, come è successo nell'alluvione del '94 e durante la pandemia, quando i medici di Cuba hanno gestito per settimane l'ospedale delle Ogr e curato i nostri malati. Quindi restituisce l’aiuto, va dove serve. Così ancora una volta sanitari e volontari piemontesi della Protezione civile sono in campo per aiutare la popolazione turca colpita dall'immane tragedia con professionalità e strutture d'eccellenza. Siamo partiti per la Turchia, ma andremmo, e andremo, in qualsiasi parte del mondo perché quando c’è bisogno di aiuto il Piemonte risponde 'presente!' Rappresentiamo il Piemonte, l’Italia che ha messo a disposizione attraverso di noi questo ospedale da campo che è una grande eccellenza e rimarrà a disposizione della Turchia”.
L’assessore Icardi ha osservato che “la squadra piemontese in Turchia ha confermato nel concreto estrema professionalità e altrettanta generosità nel mettersi a disposizione di una missione tanto impegnativa quanto indispensabile per soccorrere la popolazione terremotata in condizioni disperate”.
Dal canto suo, l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi ringrazia “tutti i volontari che in queste settimane stanno prestando servizio in Turchia, Il loro è un aiuto importante e un supporto prezioso a tutto il comparto sanitario. Sono state settimane difficili, ma sono arrivate belle notizie come la nascita di nuovi bimbi. Ed è bello sapere che la nostra Protezione civile è parte di questo processo di rinascita”.