Simulazione

Maxi esercitazione a Bellinzago: il ruolo fondamentale dell'Esercito

Il 3° Reparto di Sanità “Milano” ha schierato presso il campo sportivo un ospedale da campo di nuova acquisizione della Forza Armata

Maxi esercitazione a Bellinzago: il ruolo fondamentale dell'Esercito
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Si è conclusa, alla presenza del Comandante Logistico dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi, e di autorità civili locali, l’esercitazione di gestione delle Maxi-Emergenze che viene organizzata e condotta dall’Università del Piemonte Orientale - Centro Interdipartimentale di Ricerca e Formazione in Medicina dei Disastri (UPO – CRIMEDIM) unitamente al 3° Reparto di Sanità “Milano” dell’Esercito, al Dipartimento di Protezione Civile, alla Croce Rossa Italiana e di numerose associazioni di volontariato per le pubbliche assistenze.

Maxi Esercitazione: il prezioso contributo delle Forze armate

Scopo della maxi esercitazione era il perfezionamento dei protocolli di risposta ad un’emergenza con una miglior sinergia dell'organizzazione militare e delle amministrazioni sul territorio.

In particolare, il 3° Reparto di Sanità “Milano”, Ente alle dipendenze del Comando Logistico dell’Esercito per il tramite del Comando dei Supporti Logistici, ha schierato, presso il campo sportivo del Comune di Bellinzago Novarese (NO), un complesso sanitario campale, ovvero l’ospedale da campo di nuova acquisizione della Forza Armata.

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"Tale attività - fanno sapere in un comunicato dal Comando logistico dell'esercito - è volta a valutare i livelli di prontezza e di operatività del personale deputato alla logistica sanitaria della Forza Armata e fornisce al contempo la struttura presso la quale testare le competenze acquisite dagli studenti del Master internazionale tenuto da CRIMEDIM, incrementando le capacità di schieramento di tale assetto nell'ambito di un contesto emergenziale che possa richiederne l’attivazione".

L'ospedale da campo

Costituito da 8 tende di nuova concezione e da 7 moduli sanitari su shelter, l’ospedale può esprimere le capacità di chirurgia, ecografia, radiologia, laboratorio analisi e farmacia secondo i più moderni standard tecnologici. L’ospedale è anche autonomo per la produzione di ossigeno medicale e la sterilizzazione dei ferri chirurgici e può essere operativo ovunque un’esigenza lo richieda in 72 ore dall’arrivo sul posto dei materiali che lo compongono.

Interazione tra civili e militari

"Per la prima volta - proseguono dal Comando - l’interazione tra la componente civile e quella militare, ha garantito, oltre al dispiegamento ed il funzionamento del complesso sanitario, anche la sperimentazione di assetti di Emergency Medical Team di livello 1 (EMT1), secondo gli standard previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) impiegati in coordinamento con UPO – CRIMEDIM, che hanno consentito la realizzazione di un posto di medicazione di prossimità al luogo di un incidente simulato con un gran numero di cittadini coinvolti, facilitando l’immediato soccorso ai feriti meno gravi e alleggerendo la pressione sull’ospedale da campo con un livello superiore di capacità".

Le missioni del 3° Reparto di Sanità “Milano”

Nella sua storia recente il 3° Reparto di Sanità “Milano” ha fornito il proprio personale in operazioni fuori area in Kosovo, e Afghanistan, Iraq, in Ciad, Repubblica Centro Africana.

Durante la pandemia da Coronavirus il Reparto è stato chiamato ad operare con lo schieramento di strutture sanitarie campali nelle città di Crema e di Cosenza nel 2020 e con aliquote di personale nelle città di Piacenza e Perugia.

A seguito della devastante esplosione presso il porto di Beirut (Libano), il 3° Reparto di Sanità “Milano” è stato chiamato a supportare la popolazione locale colpita.

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