Mondo del ciclismo non solo agognino in lutto per Roberto Langhi
Il ricordo dei colleghi.
Il mondo del ciclismo non solo agognino è in lutto per la morte di Roberto Langhi, direttore sportivo del Biciclub 2000 di Borgomanero.
Addio al direttore del Biciclub 2000 di Borgomanero Roberto Langhi
Se ne va l'inventore della "Piccola Roubaix da Burbane"'. Questa gara giovanile, che lambisce vari punti del territorio, fu ideata quattro anni da Roberto Langhi, direttore sportivo del Bici club 2000 Borgomanero, che da 21 anni stimola in bambini e ragazzi la passione per le due ruote. Langhi, che risiedeva in località Barbarana ai confini con Cureggio, è mancato a 69 anni la sera di lunedì 3 maggio. Lascia la moglie Daniela e le figlie Barbara e Laura: «La corsa che ha creato Roberto - commenta il presidente del gruppo Secondo Briolotti - si snoda anche su strade sterrate e acciottolato con partenza e arrivo dal centro borgomanerese. Prende il nome dalla più nota "Parigi-Roubaix", lunga 250 chilometri e che dalla fine del 1800 si tiene in Francia nelle zone vicine al Belgio. Si tratta di una delle classiche a livello mondiale, e Roberto ha portato un po' di internazionalità nel nostro territorio. Era un fenomeno alla sua maniera, dava l'anima con i ragazzi e per la società era un vero carro armato, trovando sponsor e impegnandosi su molti fronti. Una persona più unica che rara, molto rigoroso, non aveva paura di niente. Bastava che ci fosse il gasolio nella macchina, che spesso metteva lui senza chiedere il rimborso, e si partiva per le belle avventure. Veneto, Marche e tanti altri luoghi hanno visto i nostri colori brillare, sempre nell'amore per lo sport che lui voleva trasmettere ai giovani. Lavorava con noi dal 2012, quando prese in mano i nati nel '99 e nel 2000, portandoli avanti e facendoli crescere. Lo piangeranno anche loro perché sarà insostituibile: spesso i direttori sportivi sono mercenari e si muovono per soldi, ma non era certo il suo caso. Ci mancherà molto. Era in perfetta linea con la nostra attitudine, fatta di attenzione per la pedagogia ciclistica».
L’uomo si era fermato ad aprile, dopo un malore accusato qualche giorno dopo la Novara-Suno, corsa nella quale aveva accompagnato gli Juniores. In seguito a quel piccolo stop sono insorte una serie di complicazioni, tra le quali anche il Covid, che sono state letali.
« Non ci fermeremo, ma senza Roberto avremo meno sprint nelle gambe verso lo scatto finale - conclude Briolotti - Si fidava parecchio del suo fisico e fino alla fine, nonostante la consapevolezza di qualche problema di salute. Anche questo delinea la sua personalità senza compromessi, che comunque ci ha portato fortuna, esperienze meravigliose e ricordi».