Il caso

Occupazioni abusive negli alloggi Atc di Galliate: presto gli sgomberi

Il presidente di Atc Piemonte Nord ha promesso di avviare la fase degli sgomberi

Occupazioni abusive negli alloggi Atc di Galliate: presto gli sgomberi
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I vertici dell'Atc hanno portato a termine nei giorni scorsi un sopralluogo negli alloggi gestiti dall'ente a Galliate. Il presidente ha promesso di avviare presto la fase degli sgomberi.

Sopralluogo dell'Atc nelle case popolari

Il presidente di Atc Piemonte Nord Marco Marchioni e il direttore generale dell’ente Roberto Ghiglione, hanno effettuato nella mattinata di lunedì 29 maggio un sopralluogo nel Comune di Galliate per verificare le condizioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti sul territorio. In compagnia del sindaco Claudiano Di Caprio e del comandante della polizia locale Angelo Falcone, i vertici dell’Agenzia territoriale per la casa del Piemonte Nord hanno incontrato alcuni degli inquilini che risiedono nelle palazzine delle vie Custoza, De Amicis e Dei Mille.

Rilevate 14 occupazioni abusive

Scopo della visita era quello di prendere atto delle eventuali problematiche esistenti e porvi una soluzione. A Galliate, va rimarcato, sono 138 in tutto gli alloggi di proprietà dell’Atc del Piemonte Nord. E’ stata l’occasione per rendere noto l’avvenuto accertamento di 14 occupazioni abusive, che presto saranno sgomberate dalle forze dell’ordine.

Il commento del presidente Marchioni

"Lavorando in quattro province della nostra regione - ha detto Marchioni a fine mattinata - una diversa dall’altra per caratteristiche e necessità, ogni qual volta abbiamo la possibilità di confrontarci con gli amministratori locali e individuare le soluzioni ai problemi è per noi motivo di grande arricchimento e soddisfazione. Lo stato dell’arte degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica di Galliate, così è emerso, non presenta particolari criticità tranne quelli più vetusti di via Custoza, mentre per quanto riguarda gli sgomberi degli abusivi non posso che ripetermi: rimettere a disposizione di chi è in lista di attesa una casa occupata è un’operazione di puro buon senso e rispettosa delle leggi. A nessuno piace fare lo sceriffo, ma nessuno può arrogarsi il diritto di vivere in un alloggio che non gli spetta”.

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