Omicidio stradale: a processo il camionista che travolse un uomo a Biandrate
A morire fu Adil Belakhdim, 37enne sindacalista di origini marocchine
Andrà a sentenza il prossimo 5 maggio, salvo imprevisti, il processo che vede alla sbarra un camionista accusato di omicidio stradale.
I fatti
Lo scorso gennaio l’udienza preliminare nei confronti di Alessio Spaziano, casertano di 25 anni, l’autotrasportatore che due anni fa ha travolto e ucciso Adil Belakhdim, 37enne sindacalista di origini marocchine, era durata solo una manciata di minuti.
I pm Paolo Verri e Giovanni Castellani, titolari del fascicolo aperto dalla procura di Novara all’indomani dell’incidente, avevano già chiesto il suo rinvio a giudizio per il fatto accaduto il 18 giugno 2021 a Biandrate, all’ingresso del centro distribuzione Lidl, dove quel giorno era in corso un presidio per i diritti sul lavoro. I reati contestati al giovane autista, difeso tra gli altri dall’avvocato Gabriele De Juliis, sono omicidio stradale e resistenza a pubblico ufficiale.
E proprio De Juliis, come aveva preannunciato a Novara Oggi, ha chiesto il rito abbreviato insieme al collega Dario Cocuzza. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, il camionista, che lavorava per conto di una ditta incaricata dalla Lidl, era in coda dietro ad altri mezzi all’interno del centro di distribuzione di fronte al quale si era formato un capannello di aderenti al sindacato “Sì Cobas”, in presidio nell’ambito dello stato di agitazione indetto a livello nazionale. Forse spazientito dalla lunga attesa, Spaziano aveva a quanto pare improvvisamente imboccato contromano la corsia di entrata, compiendo alcune accelerazioni nonostante i manifestanti fossero davanti al veicolo. Sul posto erano presenti agenti in borghese della Digos che avevano estratto il tesserino e intimato l’alt, ma il camionista aveva proseguito la sua marcia a scatti e, superati i cancelli, aveva svoltato a destra per raggiungere la strada. Belakhdim, coordinatore “Sì Cobas” per la provincia di Novara, era stato travolto dalle ruote sul lato destro del mezzo, che si era poi allontanato.
I soccorsi erano stati immediati, ma per il 37enne non c’era stato nulla da fare. Spaziano si era poi costituito a un equipaggio dei carabinieri all’altezza del casello autostradale Novara Ovest, dopo una fuga durata alcuni chilometri ed era subito stato arrestato. Il casertano, che ha trascorso un periodo di detenzione ai domiciliari, attualmente si trova nella sua abitazione in Campania con l’obbligo di dimora. Non avrebbe mai negato l’investimento. Al processo sono stati ammessi come parte civile il sindacato Sì Cobas e i genitori e i due fratelli di Belakhdim. Moglie e figli hanno, invece, scelto per il risarcimento dei danni la via del processo civile. Discussione e sentenza venerdì 5 maggio davanti alla giudice Roberta Gentile.